OTTIMIZZAZIONE SISTEMI RADIANTI
Apriamo un nuovo argomento
di sicuro interesse per
molte emittenti radiofoniche, quello della ottimizzazione del
proprio sistema radiante.
Le emittenti più organizzate e con maggior disponibilità finanziaria
hanno già da tempo affrontato questo problema nel migliore dei modi e
non è quindi a loro che sono rivolte queste righe, ma
ho potuto constatare che non sempre è così.
Ho maturato la convinzione dell'utilità di questo argomento durante i
contatti telefonici con molte radio associate al CONNA per i motivi
che tutti conosciamo e che hanno creato una forte aggregazione di
emittenti sulle posizioni della nostra Associazione.
In svariate circostanze parlando da tecnico e da collega il discorso
si è spostato su argomentazioni di carattere tecnico, e qui mi sono
reso conto che molte emittenti trasmettono tuttora con sistemi
radianti inadatti a fornire un buon campo utile di ricezione nelle
zone di utenza. A volte pochi accorgimenti
potrebbero migliorare di gran lunga il segnale ricevuto e anche
raddoppiarlo, senza aumentare di 1 solo Watt la potenza gli apparati.
Qui il discorso si allarga poichè queste ottimizzazioni potevano
essere fatte "liberamente" solo antecedentemente il 1990 prima delle
richieste di concessione. Ora, invece, il miglioramento delle
situazioni di fatto si lega ad autorizzazione degli Ispettorati
Territoriali in risposta ad istanze di ottimizzazione sulla base della
legge 122/1998. Questa è l'unica
strada per cambiare profondamente il sistema radiante (passare da
dipoli a direttive o pannelli, aumentare il numero degli elementi,
ecc.) o il suo orientamento, beninteso che poi, avuta l'autorizzazione
sulla base di un progetto tecnico, la stessa è sempre provvisoria e
diventa definitiva solo dopo 60 gg in mancanza di lamentate
interferenze da parte di altre emittenti.
Questo nel caso convenga cambiare radicalmente il sistema radiante.
Se avete dubbi in proposito potete sottoporci l'attuale sistema
che state utilizzando: valuteremo con voi se effettivamente vale la
pena presentare una istanza di ottimizzazione e accollarsi la spesa
per l'acquisto di nuove antenne.
Le reti nazionali e le superstation hanno al loro servizio efficienti
(e ben pagati) staff
tecnico-amministrativi che percorrono da tempo queste strade senza
badare a spese e i risultati sono sotto i nostri occhi: tutte le
frequenze acquistate dai network, che quando erano gestite dai
precedenti proprietari annaspavano tra interferenze e buchi di
copertura, improvvisamente si trasformano in potentissimi segnali di
copertura regionale e oltre!
Gli esempi appena citati fanno ovviamente infuriare le emittenti
locali soprattutto quelle con meno potenzialità economiche che, alle
prese con mille problemi, non possono permettersi il lusso di
interpellare questi costosi servizi professionali.
Il CONNA tra i vari servizi ed iniziative in favore delle emittenti
locali associate si propone di aiutarle anche dal punto di vista
tecnico, per permetter loro di migliorare il loro segnale senza
spendere cifre proibitive.
E qui viene la parte più interessante. Molte situazioni possono essere
decisamente migliorate senza richieste di autorizzazioni agli Ispettorati e spendendo poche migliaia di lire (o qualche
decina di euro), soprattutto per chi utilizza antenne a dipolo o yagi
a 2 elementi in situazioni non appropriate. Non è un miracolo ne' un
trucco, ma forse entrambi. Cito l'esempio di una emittente pugliese
associata al CONNA che trasmette da un centro abitato situato in una
valle con 30 W e un sistema radiante composto da 2 dipoli collineari.
Con questo impianto ovviamente il segnale utile è già limitato (circa
60 w ERP se non ci sono perdite aggiuntive!), ma la situazione è
ulteriormente peggiorata da quando,per evitare interferenze con un
canale TV RAI, questa radio ha spostato la sua antenna (previa
autorizzazione del locale Ispettorato) da un palazzo nel centro
abitato al versante di una collina a circa 2 o 3 Km dal centro stesso.
Ora io non ho approfondito le motivazioni per le quali l'Ispettorato
non ha consentito loro di cambiare il sistema radiante (o forse non è
stato richiesto), ma il risultato è comunque che,
venuto a mancare l'effetto di prossimità dovuto alla precedente
postazione nel centro abitato, l'emittente si è ritrovata a
trasmettere con 30 W e 2 dipoli e un segnale decisamente insufficiente
dalla nuova postazione. A ciò si aggiunge la beffa: metà del già
misero segnale viene disperso sul versante della sopracitata collina
per la gioia delle pecorelle al pascolo e degli scoiattoli che non
disponendo di nessun tipo di ricevitore FM non sanno davvero che
farsene.
Ho citato questo esempio perchè mi è parso particolarmente calzante ma
ce ne sarebbero molti altri. In questo caso con poche migliaia di lire
e non variando assolutamente nulla dell'attuale impianto si
potrebbe all'incirca
raddoppiare il segnale sul centro abitato fornendo una marcata
direttività al sistema radiante tramite una semplice struttura passiva
sul palo di sostegno, struttura che non ha bisogno di autorizzazione
non facendo parte del sistema radiante (ne' più ne' meno dei tiranti o
del palo per esempio) ma che comunque lo influenza passivamente in
modo radicale.
Di più non voglio dire trattandosi di un argomento interpretabile, ma
aggiungo che ho sperimentato questo accorgimento in più di una
occasione con risultati sorprendenti. Se pensate di poterne trarre un
vantaggio interpellate il CONNA, come pure se vorrete essere assistiti
per presentare una istanza e un progetto tecnico per cambiare più
radicalmente il sistema di antenna, qualora se
ne rivelasse la convenienza.
Danilo
Maddalon
Segue su:
Ottimizzazione sistemi radianti
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