15 dicembre 2015
L'ULTIMA CANAGLIATA
L'ultimo numero di Nuove Antenne - il giornale periodico del Conna - è
stato stampato in tipografia molto tempo fa a seguito dell'enorme rincaro
delle tariffe di spedizione postale in abbonamento.
Il progetto di impedire che tante voci scomode potessero esistere
risaliva al governo Berlusconi ma anche da quelli "Monti", "Letta" e
"Renzi" ci fu una entusiastica condivisione affinché la concentrazione
dell'informazione finisse in poche mani (il mainstream)
controllate.
Le spedizioni di migliaia di copie in tutta Italia purtroppo non
furono più inviate suscitando perplessità fra gli iscritti, ma in
attesa di ripensamenti governativi (che non vennero più) decidemmo di
far uscire ugualmente la testata in formato ridotto contenente gli
articoli pubblicati su "Ultimissime" di questo sito distribuita a
porta-porta, soprattutto a Camera e Senato.
Recentemente però abbiamo deciso di assicurare al giornale
mensile una certa periodicità sul sito
www.nuoveantenne.it
dove sono consultabili i numeri di
dicembre e di novembre 2015.
Per spiegare meglio in "dramma" che per molti editori non profit
è stato ben più grave del nostro, quando hanno dovuto cessare le
pubblicazioni seguite dalla chiusura delle loro sedi e al
licenziamento di tanti addetti, ri-pubblichiamo un articolo uscito su
Nuove Antenne del dicembre 2011.
L'ultima canagliata
Non era mai
accaduto, neppure ai tempi del fascismo venisse impedita la diffusione
dei giornali periodici, mezzi indispensabili di comunicazione
culturale e sociale.
Il governo Berlusconi fedele alla linea P2
ha inteso ridurre al silenzio tante voci scomode radiotelevisive e a
stampa. A queste ultime, no prof,t le tariffe postali di
spedizione sono state aumentate del 500 per cento. Fatto
ingiustificabile perché l’apparato postale esistendo comunque non
avrebbe gravato sullo Stato neppure di un centesimo: prova
lampante che si è trattato di una decisione politica a sfondo
liberticida,.
Tutte le associazioni di volontariato e di
promozione sociale impossibilitate a comunicare si sono rivoltate
indignate, in particolare: Amnesty international, Greenpeace, Fondazione
Don Gnocchi, Movimento genitori Moige, LAV, Medici senza frontiere,
Telethon, Unicef, WWF Italia ecc.., senza ottenere nulla.
6 dicembre 2015
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