26 dicembre 2014
ATTACCO SFRONTATO
Quello attualmente in carica è un governo pericoloso perché non
crede più neppure ai suoi ministri, e le emittenti Televisive dovrebberlo combatterlo a fondo, controinformando nei loro telegiornali,
non certo per ragioni ideologiche che non ci interessano minimamente, ma
perché attraverso i famigerati Patti del Nazareno si prevede
l'umiliazione della Rai, privata dei suoi mezzi di trasmissione e quindi
ridotta ad una scatola vuota senza valore, e la totale scomparsa
dell'emittenza locale.
La prova migliore viene dalla sconfessione del sottosegretario
Giacomelli che aveva previsto alcuni distinguo come la proroga
dell'entità di versamento dei canoni di concessione stabiliti nella
misura dell'uno per cento; ebbene, l'emendamento relativo è stato
cancellato per un intervento diretto della presidenza del Consiglio
secondo un indirizzo ispirato direttamente al Piano di Licio Gelli della
P2 per quanto riguarda l'informazione.
La stessa abolizione del Senato la dice lunga sulla volontà di annullare
ogni forma di controllo su di un pensiero unico che si vuole imporre:
una sola mente pensante (in quale modo??) e una sola Camera, magari in
attesa di eliminare anche quella.
Televisioni e radio locali sono sempre state guardata con fastidio e
diffidenza anche dai governi più tolleranti perché oltre a turbare il
mercato dei grandi affari delle risorse pubblicitarie non apparivano
controllabili politicamente.
Considerato quindi che gli "spot" di "garbata protesta", fino ad oggi si
sono rivelati completamente inutili se non controproducenti perché
rivelandosi scoordinati e inefficaci hanno maggiormente incoraggiato
Matteo Renzi a far sempre di peggio ai danni della categoria, le
televisioni e le radio se vorranno salvarsi dovranno quindi agire come
mai si è verificato in passato e nel presente.
Intanto, per l'immediato, trovare modo di superare tutti gli ostacoli
che fino ad oggi hanno impedito di organizzare una grande riunione
nazionale (è di importanza secondaria l'identità di chi prenderà
l'iniziativa e avrà la forza di farlo) all'interno della quale venga
eletto un comitato in grado di dar luogo ad un piano di lotta.
Sì di lotta, usiamo pure questa parola, perché al punto in cui siamo
giunti solo azioni che coinvolgano massicciamente i cittadini possono
ottenere qualche risultato concreto.
La nostra associazione ha dimostrato di saper prendere iniziative anche
in solitaria, ma di fronte ad un attacco così sfrontato e definitivo ci
vuole ben altro. Il Conna quindi, ora, attende da altri iniziative sul
piano nazionale e certo sarà in grado di fare la sua parte. Mario
Albanesi conna@conna.it
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