29 dicembre
2008
IL DEFUNTO
La cronaca oggi ci ha informato della improvvisa morte di Claudio Vitalone
presidente della terza sezione della Cassazione.
Vitalone ha avuto una parte fondamentale in quella sentenza di cui
alcuni pretendenti i "diritti connessi" menano vanto, ma che letta,
nella sua squallida ambiguità, non dice nulla e non invalida affatto
l'articolo 180 della legge 633/1941 che attribuisce alla Siae
l'esclusiva di percepire il diritto d'autore per poi distribuirlo agli
aventi diritto.
Nella prima pagina del nostro periodico Nuove Antenne numero di ottobre
2008 nell'articolo dal titolo "Siae e diritti connessi" abbiamo
parlato
di Vitalone e della sua sentenza.
Chi non avesse conservato il giornale
può leggerlo sul sito
www.nuoveantenne.it o "cliccando"
sul link Nuove Antenne di questo.
Ricordiamo ancora una volta che quanti accampano diritti e pretendono di
imporre balzelli alle radio e televisioni locali al di là di quanto già
versato alla Siae commettono un abuso ed una chiara forma di estorsione
facilmente denunciabile alla locale Procura della Repubblica.
24 dicembre
2008
UN PO' DI GIUSTIZIA
E' in occasione delle festività che ogni anno possiamo renderci
conto del gran numero di persone e non solo esperti e operatori del
settore radiotelevisivo che ci seguono giornalmente a rotazione. Sono
infatti tanti gli auguri che abbiamo ricevuto in particolare quest'anno,
e qualcuno ha colto l'occasione per esortarci ad andare avanti come
abbiamo mostrato di fare nel tempo senza mai deviare dai nostri
propositi, nonostante il depauperamento subito dall'emittenza con
la scomparsa di tante radio e televisioni locali.
Non potendo rispondere a tutti gli amici che ci
gratificano con la loro considerazione, possiamo solo contraccambiare
augurando buone feste e un nuovo anno che porti un po' di giustizia.
19 dicembre
2008
CLASS ACTION
Che all'interno di questo governo ci fossero degli svergognati, o se si
preferisce dei senza vergogna - il che non addolcisce certo la
definizione - lo prova il rinvio di sei mesi della Class action
di cui la nostra associazione ne aspettava l'operatività da anni a nome
di un nutrito numero di emittenti che intendono intentare una azione di
giustizia collettiva guidate dal Conna.
L'ennesima barzelletta ce la raccontata Berlusconi che - udite senza
distrarvi - ha dichiarato che della Class action non ne sa nulla!
Ci credete voi?
O mente, o come capo di governo non conta nulla perché qualcuno in vece
sua prende decisioni gravissime.
(M.A.)
17 dicembre
2008
SU POPULU SARDU
Nonostante i dati ampiamente truccati e non provati che vorrebbero "Su
populu sardu" contento e felice del regalo digitale ricevuto dal trio
Gasparri/Gentiloni/Romani gli ultimi dati rilevati con maggiore
attendibilità, provano che le indagini svolte dal Conna chiamando tutta
una serie di numeri telefonici della Sardegna presi a caso sugli elenchi
telefonici erano veritieri.
Non solo buona parte dei cittadini della periferia delle città sono
infuriati per la interruzione delle trasmissioni in analogico, ma anche
coloro che si trovano in vicinanza dei trasmettitori si sono trovati
alle prese con decodificatori che costituiscono pur sempre una
complicazione per i collegamenti antenna/ricevitore e coloro che
ricevono da satellite con un secondo apparecchio hanno un problema più;
per non parlare dei doppi televisori che anche muniti di decodificatore,
per l'indebolimento del segnale dovuto alla filatura all'interno degli
appartamenti non sempre funzionano correttamente.
Poi una bastonata
per l'emittenza locale in termini di ascolti e di risorse;
se non si fosse in presenza di una stampa asservita e cointeressata la
parola sarebbe una sola: disastro; anche perché la questione non è
facilmente risolvibile, e qualora dopo una lunga e dispendiosa messa a
punto risultasse rabberciata, le nuove tecnologie - in particolare l'HD
- renderebbero tutti gli sforzi inutili.
La Sardegna trattata come una colonia, una cavia messa in condizioni di
non poter reagire per gli interessi che gravitano intorno all'operazione
del "Digitale terrestre" destinato a spillare soldi ai cittadini in tanti
modi, e non
solo con la Pay tv.
13 dicembre
2008
DIGITALE BRUTALE
E' in stampa il numero di dicembre di Nuove Antenne che si rivolge al
mondo politico direttamente a Montecitorio e a palazzo Madama con la prima pagina dal titolo
"Il digitale
brutale", facendo riferimento alla traumatica operazione che ha privato
la Sardegna "..eterna colonia alla quale si può tutto chiedere senza
nulla dare..." dei segnali televisivi analogici al fine di
appropriarsi delle frequenze destinate ad essere impiegate in "ad affari poco puliti con la scusa dell'innovazione".
Si cerca con questo giornale di aprire gli occhi a quanti non
intendessero tenerli ostinatamente chiusi, dicendo
che
il digitale può via via farsi strada mantenendo l'impiantistica
analogica in funzione (come avvenne
negli Anni cinquanta nel passaggio
Onde medie/Fm), affinché - specie in periodo di crisi
economica - emittenti
locali e ascoltatori possano poco per volta rinnovare il parco
trasmettitori/ricevitori senza essere obbligati
violentemente
a farlo.
Anche l'argomento Rai viene affrontato con la scelta suicida
(evidentemente orientata) di aver scorporato l'impiantistica
creando una
società per azioni (Rai way)
che in tempi recenti si è messa anche al servizio di Mediaset e Telecom
utilizzando i suoi mezzi (postazioni, trasmettitori, antenne ecc..), a
paradossale beneficio della concorrenza.
In terzo luogo, viene data notizia circa una intesa fra il Conna, il
DAC, (associazione per il diritto a comunicare) e lo SNATER il sindacato
più importante e prestigioso dei lavoratori Rai che ha lo scopo di
mettere allo scoperto la volontà delle varie forze politiche di agire
per la difesa del servizio pubblico radio televisivo nazionale.
Quanti non
avessero ricevuto il numero di ottobre di Nuove Antenne possono farne
richiesta (urgentissima per essere inseriti per tempo nell'indirizzario)
a
conna@conna.it segnalando nome e
indirizzo completo.
08 dicembre
2008
INSACCATI
Ci è pervenuta la lettera che pubblichiamo integralmente che
dovrebbe insegnare qualcosa a tanti titolari di televisioni e radio che
si sono consegnati legati come salami in mano ad associazioni
parassitarie che nonostante sostanziose quote di iscrizione si muovono
in direzione dei grandi affari non facendo nulla per una loro difesa.
Verrebbe voglia di dire "arrangiatevi, ben vi sta", ma finché ci
occuperemo di emittenza locale lo sfogo ci è vietato.
La lettera - di cui omettiamo il nome di chi ce l'ha mandata - è
drammatica e interessa un buon numero di televisioni (a distanza verrà anche il
turno delle radio) che va ben al di là delle testate di cui si parla che
prima o poi si troveranno in difficoltà rispetto ai giganti che
tenteranno di schiacciarle, ma anche restando alle 45 televisioni
restanti, a parte quattro o cinque di esse nostre iscritte, le altre 40
cosa fanno, aspettano di essere chiuse, svendute o intendono ingaggiare
una battaglia di sopravvivenza guidate dal Conna?
Se ci sono battano un colpo, altrimenti il colpo lo riceveranno loro.
La lettera: "A causa della
legge Gasparri le tv locali comunitarie potevano continuare a
trasmettere in analogico dopo il 25.07.2005 a condizione di aver già
attivato trasmettitori in tecnica digitale. Molte emittenti avevano
fatto domanda di proseguire le trasmissioni ma per motivi di cui siete
pienamente a conoscenza non avevano alla data del 25/07/2008
trasmettitori in DVB-T attivati. Questo perchè nel 2005 i costi erano
eccessivi, i fornitori di trasmettitori non riuscivano a soddisfare
tutte le richieste per tempo, trasmettere in digitale significava (e
significa ancora in molte zone d'Italia) l'autochiusura dell'emittente
in quanto NESSUN telespettatore era dotato di decoder dvb-t e non ha,
ancora oggi, nessuna intenzione di acquistarlo !
E fu così che sulle circa 630 domande
di rinnovo concessione furono assegnati circa 587 rinnovi a proseguire
in analogico lasciando circa 45 tv analogiche nel "limbo"
dell'incertezza... (tv comunitarie, tv parrocchiali, tv no-profit
ecc.)
...alcune di queste tv, di navigata
esperienza nel settore, riuscirono ad ottenere almeno l'autorizzazione
di fornitore di contenuti digitali continuando, a tutela dell'utenza,
a trasmettere anche in analogico.
In queste settimane il Ministero
delle Comunicazioni sta inoltrando a queste tv comunitarie il
preavviso di procedimento della revoca della concessione analogica
probabilmente per "secondi fini" frequenziali.
Se non ricordiamo male l'AGCOM non ha
emanato una delibera successiva alla legge Gasparri dove l'utenza
finale (il telespettatore) deve essere tutelato e poter continuare a
vedere le emittenti analogiche senza oscuramenti caduti dall'alto ?
Cosa consiglia il CONNA alle tv
comunitarie in questa situazione e con l'autorizzazione di fornitore
di contenuti in zone senza alcun operatore di rete?
A parte questa delicata situazione,
invitiamo il CONNA a spingere presso le opportune sedi nell'abolire
l'obbligo di essere Operatore di rete per le tv comunitarie e poter
operare sulle storiche frequenze in analogico fino alla conversione
definitiva digitale con la semplice autorizzazione di fornitore di
contenuti. In questo modo le piccole tv, secondo noi, sarebbero
tutelate.
Restiamo in attesa di notizie in
merito e porgiamo i migliori saluti"
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