30 ottobre 2007
NUOVE ANTENNE
Oggi si sono concluse le spedizioni del nostro giornale Nuove Antenne
che ha raggiunto il
suo ventritreesimo anno di vita.
E' una operazione completamente autogestita - ovvero senza ricorrere a
ditte esterne di confezionamento - quella della spedizione che ci impegna non poco perché inizia inviando in
abbonamento postale il giornale a
tutti gli associati riservando un buon numero di copie anche ad altre
radio e tv .
Seguono poi deputati e senatori (1050 copie), ministeri, Rai, giornali,
un gran numero di singoli soggetti studiosi, ricercatori ecc.., e oggi,
appunto, sono finite le consegne a queste parti fatte principalmente a mano
sul territorio laziale.
Perché parliamo di Nuove Antenne una volta tanto? Riteniamo continui ad
essere una presenza di raccordo essenziale, veritiera perché proveniente da
una associazione che a differenza di altre non ha fini di lucro.
Pubblicazioni ce ne sono tante, anche lussuose ma difficilmente riescono
a dare qualcosa che effettivamente serva agli interessati.
Ci
raccontava il titolare di una emittente locale che tutte le volte che
gli capita di sfogliare uno di questi periodici prova un senso di
frustrazione perché non basta leggere, affastellate una sull'altra
notizie condite da abbondante pubblicità per essere informati.
E' l'interpretazione di ciò che avviene che interessa, sono le
indicazioni, i modelli di comportamento, come far pronte ai pericoli:
quando noi scrivevamo in una vignetta che abbiamo pubblicato più volte e
che ancora si può vedere sul nostro sito "Le radio libere sono in
pericolo" le riviste illustrate e "specializzate" divagavano e
contribuivano a creare confusione, confusione tutt'ora presente
altrimenti le "locali" non si sarebbero ridotte di numero al punto da
risultare completamente scomparse in certe province.
Basta scorrere la raccolta del nostro giornale - qualcuno l'ha
conservata - per rendersi conto che se avessimo avuto un seguito più
convinto certe leggi e certi fatti non si sarebbero verificati.
Ai nostri giorni le battaglie non sono certo finite, l'emittenza
locale esistente deve rivendicare sotto l'aspetto politico gli spazi che
le nuove tecnologie mettono a disposizione, che saranno tanti, ma che
secondo la stampa di cui parlavamo dovrebbero costituire solo una
espansione delle reti nazionali e multiregionali con la totale scomparsa
di radio e televisioni presenti su limitate parti del territorio, ossia
le "locali".
Sempre a proposito di Nuove Antenne prossimamente vi racconteremo una
vicenda che abbiamo affrontato e risolto di cui ci dovrebbero essere
grate - senza esagerazioni - tutte le pubblicazioni periodiche che si
stampano nel nostro paese.
26 ottobre 2007
Art. 629 cp
Pensavamo di essere stati molto chiari a proposito dei pretendenti dei
"diritti connessi" che abusivamente si sono improvvisati esattori
fuori legge, visto che la '633 del 1941 è anche troppo chiara laddove
riconosce nella Siae l'unico ente abilitato ad esercitare l'attività di
intermediario fra gli autori e i consumatori dei prodotti tutelati da
essa.
Non è così. Continuiamo a rispondere per telefono a responsabili
di imprese e di associazionì che ricevono perentori inviti ad assolvere
gli "obblighi" di pagamento dei diritti connessi da parte di sedicenti
organizzazioni creditrici.
I signori che dicono di essere ciò che non sono, cioè titolari di
diritti che non hanno (sedicenti, appunto), si fanno forti
anzitutto nell'essersi costituiti in società per azioni per rendersi più
importanti nel tentativo di gettare la classica polvere negli occhi
degli
ingenui; inoltre, pensavano che una volta ottenuta la complicità di
alcune associazioni collaborazioniste - probabilmente interessate
economicamente - filasse tutto per il meglio.
Non è così; ciò che abbiamo pubblicato nelle "Ultimissime" del 20
settembre scorso sull'articolo 180 della legge sul diritto d'autore
(cercare gli articoli arretrati su questo stesso sito) toglie loro ogni
speranza: la sbandierata sentenza della Cassazione alla luce del testo
di legge appare come frutto di un malinteso.
Allora, per evitare di perpetuare equivoci e recuperare tempo per
occuparci di fatti ben più importanti, consigliamo cumulativamente tutti
coloro che continuassero ad essere assaettati da improvvisati stoccatori
di reagire.
E' mai possibile che nessuna radio o televisione locale non abbia
interessato il proprio avvocato sollecitandolo a denunciare in procura
per estorsione e molestie i latori di lettere minacciose che chiedevano
denaro ?
20 ottobre 2007
SENTENZA N.4740
Abitualmente non consigliamo per gli
inevitabili ricorsi alla giustizia di rivolgersi a quella amministrativa
(tar e consiglio di Stato) a causa delle scandalose prestazioni di
consulenza effettuate da molti suoi giudici a beneficio dei
ministeri.
Se gli avvocati non fossero timorosi di crearsi inimicizie che
potrebbero compromettere il loro lavoro (e se avessero un tantino di
amor proprio e di coraggio in più), da tempo avrebbero denunciato la
scarsa attendibilità della giustizia amministrativa per palese conflitto
di interesse.
Tuttavia qualche sentenza del consiglio di Stato è possibile
utilizzarla come base di partenza quando ce ne siano le condizioni.
E' il caso della recente sentenza n. 4740 del 10.09.07 sezione VI che
potrebbe risolvere i problemi di quanti sono rimasti vittime di
prepotenti (specie da parte dei gestori delle reti nazionali) che hanno
acquistato "concessioni" di impianti fermi da tempo o mai entrati in
funzione, piazzando spesso su frequenze da tempo utilizzate da radio
locali apparati di potenza spropositata fra l'indifferenza se non la
complicità dei famigerati "ispettorati" territoriali.
Basandosi sulle lettere di invito a quest'ultimi di intervenire
che il Conna ha sempre consigliato di mandare comunque R.R., sarà
possibile riaprire anche a distanza di anni casi considerati ormai
chiusi a beneficio dei più forti.
Il ricorso potrebbe essere promosso indifferentemente al giudice civile
citando ovviamente il suddetto pronunciamento, oppure alla
giustizia amministrativa medesima che non potrebbe negare ciò che si
afferma in una sua sentenza.
16 ottobre 2007
REGALI
Per radio e televisioni locali Gasparri e
Gentiloni si sono rivelati due elementi intercambiabili nel senso che se
il primo prendesse il posto del secondo nessuno se ne
accorgerebbe.
Invece di provvedere a fare opera di pulizia nei cosiddetti ispettorati
territoriali e ad adottare provvedimenti urgenti per il rilancio di
radio e televisioni locali migliorando la situazione attuale e
provvedendo a riservare per il futuro una quota di frequenze in digitale
a condizioni economiche equivalenti alle spese affrontate oggi da
ciascuna emittente o favorendo consorzi fra le medesime, continua lo
scandaloso baratto politico ad alto livello (quello preferito dal
Gentiloni).
L'ultima ci viene dalla legge finanziaria in gestazione dove
all'articolo 19 c'è la prova che Forza Italia è in perfetto accordo con
l'attuale maggioranza al punto da scambiarsi regali mascherati
giornalmente da finte dichiarazioni di fuoco di Silvio Berlusconi per
bocca del suo fantoccio parlante Bonaiuti.
Si ricorderà che attraverso tutta una serie di decreti si giungeva ad
affermare all'articolo 19 della legge 23 febbraio 2006 n. 51:
"All'art.
2-bis, comma 5 del Dl 23 gennaio 2001 n.5 convertito con modificazioni
dalla legge 20 marzo 2001 n.66 le parole: "entro l'anno 2006" sono
sostituite dalle seguenti: "entro l'anno 2008". a tale fine sono
individuate aree all digital in cui accelerare la completa conversione".
Il regalo a Mediaset viene, come dicevamo, dalla attuale legge
Finanziaria dove in un articolo molto simile a quello che abbiamo
riportato, le parole: "entro l'anno 2008" vengono ancora una volta
cambiate in: "entro l'anno 2012". A parte il balletto di spostamenti,
indecente per un paese con una classe politica e di governo che vorrebbe
essere seria e
lungimirante, tradotto, significa che il passaggio in digitale della berlusconiana Rete4 - nonostante la nota e chiarissima sentenza della
Corte costituzionale 466/2002 - verrà rinviato di altri quattro anni!
02 ottobre
2007
SARANNO STATI...
Il numero di ottobre di Nuove Antenne è
stato finito di stampare ieri e presto andrà in distribuzione.
Nostra soddisfazione è constatare che già l'articolo della prima delle
consuete quattro pagine: "Gentiloni: favoritismi e incompetenza"
distribuito ancora in bozza ad alcuni deputati e senatori
particolarmente sensibili ai problemi radio/tv e Rai anticipava la
determinazione finale di accantonare il fallimentare disegno di legge
dell'attuale borioso ministro.
Nei giorni che hanno preceduto la decisione di soprassedere al
fallimentare pasticcio di Gentiloni avevamo notato personalmente
dall'interno dei "Palazzi" (camera e senato) malcontento e perplessità,
ma pensavamo che la pressione delle sanzioni imposte dalla Commissione
europea a causa della scandalosa legge Gasparri finissero ancora
una volta per imporre al Paese una ennesima vergogna.
Saranno stati i sia pur insufficienti
ripensamenti del dopo Beppe Grillo o i distinguo di alcuni deputati e
senatori che abbiamo provveduto a informare con tutta discrezione su ciò
di cui si stava parlando, ma in sede di discussione della legge
Finanziaria c'è stata una presa di coscienza che ha impedito al ddl
Gentiloni di proseguire nella sua nefasta marcia.
I'intento di questo ministro e dei suoi inconcludenti (e quindi
pericolosi) sottosegretari era quello di badare ai grandi interessi
lasciando languire e morire ciò che resta dell'emittenza locale
perpetuando le grossolane ingiustizie che provengono da ogni parte (non
ultime quelle dei famigerati "ispettorati" territoriali).
Noi del Conna, ancora una volta, abbiamo fatto la nostra parte e senza
fregiarci di meriti che non abbiamo possiamo solo dire che una voce che
in sede opportuna dia "imbeccate" e susciti dubbi non è un fatto
trascurabile, come non passa in secondo piano che sempre più numerosi
siano coloro che ce ne danno atto.
(M. A.)
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