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ULTIMISSIME - Agosto 2017

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20 agosto 2017
GIRO DI BOA (2)
Interrotta la narrativa che avevamo annunciato nell'articolo al fondo di  questa stessa pagina dal titolo "Giro di boa" per dar spazio ai precedenti due articoli che non potevano essere taciuti specie quello sulle prospettive future aperte dalla Svizzera, riprendiamo a dar conto di quanto è avvenuto in altri incontri avuti dal Conna che dimostrano la nostra attenzione sulla questione del diritto d'autore. Dietro nostra richiesta che per essere soddisfatta abbiamo dovuto attendere oltre un mese - questo già dimostra la scarsa volontà dell'ente di fornire informazioni - il 17 maggio siamo stati ricevuti presso la sede della Siae dall'avvocato Maria Piera Saija del servizio legale interno.
La nostra domanda principale che esigeva una risposta precisa era la seguente:
"Stabilito che non ci risulta che una società piccola o grande che sia abbia mai rinunciato ad una esclusiva ma semmai ha cercato di averne altre, come è stato possibile che la Società non abbia svolto una azione legale per difendere quella conferitagli dall'articolo 180 della legge 633/41?"; ne è seguita una spiegazione  imbarazzata ed evasiva, come se la gentile avvocato Saija fosse al corrente di qualcosa di oscuro di cui le fosse vietato parlarne.
Volendo proseguire per meglio capire lo strano atteggiamento della Siae abbiamo chiesto un incontro al professor Giovanni Pitruzzella presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato (dando sempre  per scontato che dopo la richiesta trascorre sempre un mese prima del colloquio) per accertare se dipendesse dalla sua "Antitrust" la decisione di infrangere il monopolio Siae senza nemmeno abbozzare una forma di resistenza adeguata alla posta in gioco che ha permesso per ben oltre cinquant'anni alla Società degli autori ed editori di percepire in esclusiva una somma complessiva dagli utilizzatori, distribuendola poi agli aventi diritto (in primo luogo all'Associazione Fonografici italiani) secondo quanto stabilito dalla legge. Il comportamento di Pitruzzella che abbiamo incontrato nel suo ufficio di Roma in piazza Verdi il 21 giugno è apparso subito quello che non intende assumersi responsabilità di alcun genere rimettendosi all'operato dell'Agcom, come se non avesse potuto intervenire spiegando che quello Siae non era un monopolio  ma una scelta di forza maggiore per evitare la nascita di torme ingestibili di pretendenti italiani e stranieri ognuno dei quali avrebbe preteso di trasformarsi in esattori di sé stessi.
Fallito il contatto con lo scialbo professore, classico esempio di palla di gomma nazionale insieme alla sua "autorità" da sopprimere insieme all'Agcom e a tante altre, non rimaneva per tentare capirci qualcosa che affrontare gli alti vertici della Siae ovvero il direttore Gaetano Blandini ed il presidente Filippo Sugar...   (2 continua). 

14 agosto 2017
LE DUE VERSIONI
L'idea di dar luogo ad un tipo di radio e di televisioni locali maggiormente impegnate nel sociale e nell'informazione si sta facendo strada anche in coincidenza con la nascita di mezzi di comunicazione alternativi in Internet.
Questi ultimi hanno dimostrato che le notizie riportate in Rete spesso hanno un senso opposto da quelle diffuse da giornali, dalle reti televisive e radiofoniche nazionali, espropriando larghe di fasce di ascoltatori della verità dei fatti.
E' così che gli aggrediti diventano aggressori; gli Stati uniti portatori di pace e democrazia quando invece sono autori di una guerra dietro l'altra.
Da Pandora Tv in Internet, Teleambiente e Teledonna di Roma, (canale 78, 98), Perugia, Pescara e Orvieto; con "Tua" di Orvieto e di Milano (Canale 812) - libere da vincoli di diritto d'autore -  possono essere prelevate interessanti interviste in grado di far sentire agli ascoltatori la voce di una seconda campana e non di una sola. L'idea e la scoperta di questo tipo di filone informativo è stata delle Radio locali di emergenza orientate sempre più a valorizzare le potenzialità del mezzo radiofonico.
Unico limite per le radio, ovviamente,  è quello della trasmissione del solo canale audio delle riprese video.
(Informazioni presso la redazione del Conna)

09 agosto 2017
SVIZZERA Si'/NO
L'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) di Biel/Bienne,
"contribuisce affinché la popolazione e l'economia dispongano di servizi di telecomunicazione adeguati e competitivi".
Il CONNA ha sempre diffidato di questi "superconsiliori " governativi, intoccabili, superprotetti dai poteri forti che finiscono per stabilire gli indirizzi più favorevoli ai grandi interessi  (in Italia abbiamo la fondazione Bordoni le cui gesta meriterebbero la stesura di un libro, a cominciare dalla gestione del digitale televisivo terrestre).
L'UFCOM - sostenitrice a spada tratta del digitale radiofonico - ce ne dà subito una prova affermando che i ricevitori digitali presenti in Svizzera sono già 3 milioni! E perché non dieci/cinquanta milioni? Intanto chi vi controlla cari signori?
Mai mettersi a rimorchio delle case discografiche che quando lanciano un cantante, per mostrare la sua validità affermano di aver venduto già milioni di dischi quando magari l'artista è ancora in studio di registrazione a emettere i primi vagiti davanti ad un Neumann che vede per la prima volta!
Ma lasciamo perdere...
Siamo però al momento grati all'UFCOM per aver pubblicato uno studio che aspettavamo da tempo, la cui linea ci era stata anticipata da un pessimo sottosegretario italiano, amico personale di chi scrive
(purtroppo! ndr), Vincenzo Vita, che riferendosi all'emittenza locale (o a corto raggio) ebbe a dire con una sorta di urletto sollevando le braccia al cielo "Deregulation!" rispondendo ad una mia domanda precisa circa la cancellazione di fardelli e obblighi della piccola emittenza come il 50 per cento dedicato all'informazione
Era ciò che mi aspettavo e anche se la seguente scelta opposta del suo partito  fu escogitata per far tacere per sempre le radio locali gravandole di obblighi burocratici ed economici insostenibili, non dimenticai il mio proposito che ho ritrovato improvvisamente - con grande sorpresa -  nello studio svizzero il cui testo ci è stato inviato da un nostro associato in regola con le quote di appartenenza al Conna
(che ringraziamo! ndr), commentato immediatamente da un altro appartenente alla nostra associazione (M.A.)

Il testo svizzero

I classici argomenti a favore dell'impiego della concessione quale strumento di regolamentazione si rifanno in particolare ad aspetti tecnici (gestione del limitato spettro delle frequenze) e all'ampio im-patto, all'attualità e alla forza suggestiva specifici della radiodiffusione, soprattutto della televisione. La digitalizzazione ha largamente relativizzato l'argomentazione della scarsità di canali di diffusione. Al contempo la popolazione, prime fra tutti le fasce più giovani, ha imparato a considerare con occhio consapevole e critico le numerose fonti d'informazione e di comunicazione digitali. Questi sviluppi mostrano che, sotto la spinta della digitalizzazione, i motivi «storici» per il rilascio di concessioni alle emittenti radiotelevisive hanno perso in parte la propria ragion d'essere.

Un'ulteriore ragione per il rilascio di concessioni risiede nell'importanza dei media elettronici per la cultura di una società e la formazione della volontà politica all'interno di una democrazia. Inizialmente il rilascio di concessioni di radiocomunicazione locali con i relativi mandati di prestazioni in materia di programmi era finalizzato a garantire in tutta la Svizzera offerte editoriali radiofoniche e televisive complementari all'offerta della SSR. Le analisi dei programmi, effettuate e pubblicate da molti anni da istituti universitari e imprese specializzate su incarico dell'UFCOM, attestano che oggi negli agglomerati urbani le radio locali commerciali offrono programmi prevalentemente composti da brevi informazioni, prestazioni di servizi (bollettini meteo, informazioni sul traffico stradale, consigli per uscite, ecc.) e intrattenimento. Queste stazioni mirano a raggiungere un tasso di audience elevato e sono per la maggior parte redditizie. I loro programmi sono meno incentrati su cronache locali rilevanti sul piano informativo rispetto a quanto previsto inizialmente con l'introduzione della radiodiffusione locale.

A differenza delle regioni periferiche e di montagna, in genere i centri urbani dispongono di un ampio ventaglio di contenuti editoriali locali e regionali, che vengono trasmessi attraverso i più svariati vettori (stampa, radio e tv, internet, social media). Se si considera tale situazione e il fatto che attraverso i suoi programmi la SSR garantisce un'informazione di base di qualità, è ipotizzabile dispensare le radio locali commerciali degli agglomerati urbani dall'obbligo di fornire prestazioni editoriali. L'assenza di oneri restrittivi di tipo redazionale consentirà a queste radio locali di strutturare i propri programmi liberamente in funzione delle aspettative dei propri ascoltatori. A fine 2019, una volta che le concessioni odierne saranno giunte a scadenza, tali radio saranno sollevate dall'obbligo di concessione e dovranno semplicemente notificare i propri programmi all'UFCOM (art. 3 lett. a LRTV). La definizione delle zone di copertura di queste stazioni diventerà irrilevante, tanto più che esse potranno decidere liberamente in merito alla diffusione dei propri programmi.

Il commento

"..gli svizzeri ci sono arrivati;  le concessioni locali e tutto il circo burocratico parassitario che gira attorno sono roba obsoleta, e sarebbe il caso di lasciare in pace i pochi sopravvissuti a crisi economica e strapotere del web....
il problema è che in Italia migliaia di parassiti campano di marche da bollo e balzelli vari e vivono fuori dalla realtà, questi non si scostano nemmeno dalle carogne....  la questione su diritto d'autore e connessi è sintomatica del parassitismo e cecità in questo paese...."
 

07 agosto 2017
RADIO LOCALI (VIDEO)
Qualche giorno fa, nell'invio di una nostra informativa diretta a tutti coloro che fanno radio e televisione, raccomandavamo di non aspettare di ricevere articoli tratti da “Ultimissime” del nostro sito, ma di visitare abitualmente questa nostra rubrica che spesso non ha molto da dire per l'immobilità di Agcom e Ministero (Mise), attivi solo nel concepire fardelli burocratici in aggiunta a quelli che già ci sono, tuttavia qualche volta contiene messaggi importanti che interessano l'intera categoria.
Ebbene, ieri domenica 6 agosto, dopo la nostra raccomandazione abbiamo constatato con stupore che rispetto agli altri giorni festivi – è in tempo di vacanze ferragostane! – la lettura di “Ultimissime” è più che raddoppiata. Cercheremo quindi di diradare la spedizione di informative a vasto raggio che possono anche non essere gradite dai fedelissimi dei comitati di affari cui sono iscritti, contando però sull'appuntamento giornaliero o saltuario con la nostra rubrica ( conna.it > ultimissime ).

Cogliamo l'occasione per pubblicare un editoriale trasmesso da Pandoratv, "social network", Teleambiente, Teledonna di Roma e da circa altri 30 siti sul progetto delle Radio di Emergenza.
Chiunque può inserirlo nel palinsesto della sua radio o televisione, perché il commento è libero da qualsiasi vincolo di diritto d'autore..

(Se il video non appare automaticamente cliccare sul seguente link:
https://www.youtube.com/watch?v=M1wixkHOOik

(segue la trascrizione letterale del testo). 

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RADIO DI EMERGENZA (trascrizione video 4' mpeg2 dal canale Youtube maal52tv )

Le radio locali come le conoscevamo un tempo sono quasi tutte scomparse, stanche di lottare contro leggi fatte a misura di monopoli radiotelevisivi, stanche di far ricorsi contro il Ministero delle comunicazioni che queste pessime leggi le ha sempre applicate in modo restrittivo contro l'emittenza locale; stanchissime dell'Agcom, di questo organismo di nomina partitica, burocratico, che non garantisce proprio nulla di quanto è nei suoi programmi, solo le pretese dei prepotenti, quelle sì che le garantisce!
Ma recentemente le radio locali rimaste, hanno cercato di darsi un ordine, una ufficialità; intanto si sono iscritte ad una associazione non profit che ha provveduto a creare l'Albo delle Radio di Emergenza. Di che cosa si tratta? Si tratta di radio locali, per ora una quarantina ma dovranno essere molte, molte di più, che sono a disposizione degli ascoltatori praticamente sempre, perché si sono dotate di gruppi di continuità elettrica, in grado di far funzionare la radio nelle situazioni peggiori come nel caso di terremoti, frane, alluvioni o altro, quando i servizi vengono interrotti, l'energia elettrica, i telefoni e così via; esse dovranno crescere di numero e riconoscersi tutte in una sorta di manifesto che dice: “Almeno una radio locale per ciascun comune italiano”.
Recentemente, a questi compiti di base, esse hanno aggiunto già degli altri servizi; un certo numero di radio per esempio ritrasmette la colonna sonora audio di Pandora Tv in Italia, poi “Sputnik”, Russia Today, le tre grandi novità recenti in campo informativo, Ma soprattutto l'informazione a seguito degli avvenimenti internazionali che deve essere data agli ascoltatori, i quali già si possono attrezzare per ascoltare queste emittenti locali tenendo sempre a disposizione una piccola radio a batteria, magari un cellulare con banda FM o l'autoradio perché è necessaria una informazione nel nostro Paese, differente a quella che ci viene ammannita quotidianamente dai mezzi ufficiali, che sono legati da un filo, e questo legame è un filo di menzogne, di omissioni e di deformazioni della verità.
Vogliamo solo ricordare una cosa alle famiglie, specie quelle che hanno bambini cosa può essere la guerra; essere privati da un momento all'altro di acqua, cibo luce, computer; impossibilitati addirittura a comunicare da un quartiere all'altro considerate le distanze notevoli che spesso li separano.

03 agosto 2017
RADIO DI EMERGENZA
Il progetto del CONNA di creare un Albo delle Radio di Emergenza (A.R.E.) è più forte che mai perché è di grande respiro internazionale: come si può impedire in un qualsiasi luogo della terra di impiantare un mezzo di comunicazione di massa che è il più economico e autonomo al fine di stabilire un contatto continuo con i cittadini per ragioni di sicurezza e di socialità?
Si può, si può; basta trovare un paese simile al nostro dove i ladri di beni strumentali, di verità e di diritti  siano rispettati e riveriti; dove leggi, regolamenti, possano essere calpestati impunemente insieme alla Costituzione.
Ma perché
cercare un altro un altro paese con queste caratteristiche se nell'originale già ci viviamo?
Il 7 febbraio scorso si è riunito presso la sede dello Sviluppo economico di viale America 201 il Gruppo Nazionale WRC-19 in preparazione della Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni articolato in più settori e sottogruppi specifici.
In quella occasione il CONNA ha presentato la  richiesta di due frequenze dove poter attestare "a pettine" un gran numero di piccole radio locali in grado di essere ricevute quanto più possibile all'interno del perimetro del centro abitato in cui operano.
Quella che segue è la trascrizione esatta di quanto ha detto il rappresentante del Conna davanti al massimo staff delle comunicazioni italiane.

Confesso che a tutt'oggi mi è difficile capire in questa assemblea quale sia il sottogruppo del Gruppo nazionale cui l'associazione che rappresento possa far riferimento.
La nostra associazione nasce nel 1976 a Radio Città Futura di Roma forte della sentenza n.202 della Corte Costituzionale che ammetteva l'esistenza di radio e televisioni locali con diffusione a corto raggio.
Siamo tutti a conoscenza degli abusi che hanno portato anche in carcere alcuni soggetti e che la sentenza 202 è stata calpestata fino a distruggerne i suoi principi ispiratori improntati alla socialità e al diritto di comunicare.
Che la nostra associazione non profit rappresentasse bene l'emittenza locale era provato dal gran numero di associati che avevamo e dalla nostra lungimiranza, quando scrivevamo nella nostra piattaforma rivendicativa, pubblicata sul numero di novembre del 1986 del nostro giornale periodico Nuove Antenne:
Uno spazio particolare deve essere previsto per le piccole e piccolissime emittenti di quartiere che facendo uso di potenze limitate, possono essere esentate dall'obbligo di diffondere da località distanti dai centri abitati.
Nel tempo abbiamo continuato a ripetere senza risultati apprezzabili che il problema dell'emittenza locale poteva essere facilmente risolto mediante la concessione di appena 2 punti di trasmissione per poter procedere ad “incastro”, alla sistemazione di un grande numero di piccole emittenti, e anche recentemente abbiamo tentato un progetto di rilancio che abbiamo denominato “Almeno una radio per ciascun comune”, ovvero radio, gestite da associazioni, comuni, provincie, privati cittadini fino a costituire un fitto tappeto nazionale che oltre ad offrire un punto di dialogo e di incontro, sia di valido ausilio a Protezione Civile e Vigili del fuoco in caso di calamità naturali o dolose.
Nonostante le difficoltà di ricezione in onda media a causa dell'intenso Qrm in banda, recentemente abbiamo rivolto domanda per avere una frequenza sincrona utilizzabile in tutta Italia, ma la richiesta non è stata accolta.
Considerato che il digitale radiofonico attualmente non è proponibile nel nostro Paese per il totale disinteresse del mercato, all'origine del mancato acquisto di ricevitori, torniamo a domandarci se potrà essere il gruppo nazionale costituito dalla dottoressa Spina, e dagli ingegneri Agello e Vellucci a chiedere in sede europea, in base anche alle nuove tecnologie di carattere telefonico, come soddisfare la richiesta costituzionale di mezzi di comunicazione a “Corto raggio”: una nostra esigenza che è poi quella di tutte le nazioni. europee
(2 continua).

02 agosto 2017
LE DUE DELTA
In un Paese dove l'incognita scaramantica ha sostituito la lotta e il confronto fra coloro che vogliono tutto e altri che non trovano giusto sia così, è di buon augurio che due Radio Delta, una al sud (Taranto) e l'altra al nord (Lombardia) siano d'accordo nel riprendere il rilancio dell'emittenza radiofonica locale, l'unica legittimata dalla Corte Costituzionale (da non dimenticare MAI !), di grande utilità per l'evoluzione democratica, la sicurezza e la socialità.
Ci pare interessante l'idea intrapresa "per divertimento" di coinvolgere gli ascoltatori nella loro pubblicità. Certamente Giovanni Ciminelli o i componenti dello spumeggiante quartetto che si vede in fotografia, pensiamo che saranno ben lieti di fornire altri importanti particolari.

(Nei prossimi giorni proseguiremo il resoconto di metà anno)

Appello di Giovanni Ciminelli agli altri editori di radio locali.

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Volevo lanciare un appello alle poche radio locali rimaste, grande o piccole non importa.
Ultimamente dopo tutti questi anni state abbandonando l'etere cedono a grossi gruppi: dopo aver lottato una vita non c'è la fate vi arrendete,

Invece adesso e il momento di REAGIRE: potete intrapendere nuove iniziative, avendo un plus rispetto a tutti: l’esperienza gli anni di duro lavoro.
Basta avere nuove idee voglia di fare e rimettersi in gioco e il gioco e fatto, Vi voglio dunque parlare della mia Radio, Radio Delta International
Operiamo tra la provincia di Milano e Varese, esattamente nella città di Legnano e paesi limitrofi, la ns. Radio ha iniziato 40 anni fà, ultimamente abbiamo intrapreso per divertimento con Rudy Neri , Valter Marazzini e Lisa Ferrario, le dirette dalle varie attività commerciali del territorio, e abbiamo visto che i commercianti apprezzano questa nuova iniziativa.
C’è stato molto interesse da parte anche degli ascoltatori, si sono aperte altre prospettive A TAL PUNTO DA NON RIUSCIRE AD ACCONTENTARE TUTTI GLI INSERZIONISTI e a fare tutte le dirette, abbiamo dovuto rinunciare ad alcuni clienti o rimandare.
Vi consiglio di NON MOLLARE: cercate di inventarvi nuovi format, più contatto con i clienti e gli ascoltatori interagire con tutti i social, portare la radio in piazza, con i mezzi che ci sono bastano pochi minuti per essere online.
L'ascolto diventa molto interessante, potete fare la promozione del momento in diretta, si apre un nuovo mondo che non conoscete, abbiamo constatato che SUSCITA INTERESSE SIA AI CLIENTI LOCALI CHE AI GRANDI BRAND NAZIONALI.
Se volete scambiare idee oppure una consulenza mettetevi in contatto cercherò di essere esauriente alle Vs. Domande. Non chiudete altrimenti moriranno le radio locali tra qualche anno saremo un paese con 20 Radio nazionali e qualche radio comunitaria.
Se volete contattarmi questa è la mia mail
pubblidelta63@gmail.com
Buona Radio a tutti

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Buon pomeriggio, noi come da quasi quaranta anni siamo sempre con voi. Speriamo che le poche emittenti ed in questo caso stò parlando di radio, capiscano una volta per tutte che bisogna fare gruppo.

Mimmo Totoro
per Radio Deltauno (Grottaglie - TA)

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