28 luglio 2014
MANIFESTAZIONE
Mentre è in corso di messa a punto l'informativa organizzativa n.3
che invieremo e pubblicheremo presto su questa pagina, notiamo con
piacere l'iniziativa spontanea, in particolare di due televisioni
RTUATV di Orvieto e STV di Rapallo, due televisioni modello
principalmente per la serietà dei loro operatori Luigi e Gabriele
Pelliccia e Davide Ricco'.
Da tempo essi hanno capito - a differenza di tanti altri - che il
gioco al massacro è destinato a non fermarsi perché considerata la
cedevolezza e la disorganizzazione di quanti compongono il settore
delle radio e delle televisioni locali, Agcom e Ministero pensano
che poco per volta, gravandoli di oneri burocratici, economici e
tecnici finiranno per scomparire spontaneamente, uno alla volta,
senza lasciar traccia come in questi giorni è venuto il turno per
Canale 7 di Fondi (Latina).
Qui il link all'articolo di H24 Notizie).
Ricco' dopo i nostri comunicati, ha agito spontaneamente
inviando un suo comunicato alle radio e televisioni della Liguria
che riportiamo, mentre invitiamo quanti leggeranno
questo invito a prendere contatti con mail o telefono con altri
colleghi come ha deciso di fare Tony Napolitano di Radio Antenna
Campana mettendo a disposizione dell'organizzazione della
manifestazione che si terrà mercoledì 24 settembre (Questura
permettendo), il suo giornale "La Gazzetta Campana".
Quello che segue è il comunicato di Davide Ricco' che inizia
riprendendo la pericolosissima e gravissima frase pronunciata dal
sottosegretario Giacomelli con delega alle comunicazioni.
* *
*
CARI AMICI EDITORI,
"Il governo intende risolvere il problema con interventi profondi
sull'eccessiva saturazione dello spettro attraverso una profonda
riforma dell'emittenza locale":
tradotto: abbiamo intenzione di
demolire l'intero settore lasciando solo qualche grossa azienda
come fiore all'occhiello per dimostrare quanto siamo democratici e
dare le frequenze rimaste libere ad altri utilizzatori.
QUESTI CI VOGLIONO TAGLIARE FUORI!!
CREDETEMI.
NEL MESE DI SETTEMBRE DOBBIAMO ANDARE TUTTI INSIEME A MANIFESTARE
DAVANTI AGLI UFFICI DELL’AGCOM E MINISTERO.
DOBBIAMO ORGANIZZARE UNA SPEDIZIONE CON PULLMAN DA 20 POSTI PER
DIFENDERCI, DIFENDERE LA NOSTRA ATTIVITA’.
VI CHIEDO DI NON RIMANERE INDIFFERENTI DAVANTI A QUESTO DRAMMA CHE
CI TROVEREMO ENTRO L’ANNO.
VI RICORDATE QUANDO CI SENTIVAMO TELEFONICAMENTE PER FARE INTESE
IN RIFERIMENTO AL BANDO PER L’ASSEGNAZIONE DELLE FREQUENZE? E’
STATA DURA. BENE O MALE L’ABBIAMO SCAMPATA.
TUTTI SIAMO ENTRATI IN GRADUATORIA, MA
ADESSO LA SITUAZIONI E’ MOLTO MA MOLTO PEGGIO. NON CI SONO PIU’
INTESE, ACCORDI ECT..
QUESTI VOGLIONO UN SACCO DI SOLDI PER OGNI OPERATORE DI RETE!
SE VOI LI AVETE E RITENETE CHE SIA GIUSTO FATE PURE!
Noi invece diciamo BASTA! E’ L’ORA DI LASCIARCI IN PACE
GRAVATI GIA' DA TANTI PROBLEMI COME SIAMO!
VENITE A ROMA PRENOTANDO PULLMANN E
DATE RISCONTRO AL PROBLEMA
RISPONDENDO A
info@conna.it Coordinamento nazionale Nuove Antenne
(CONNA)
SALUTI Davide Ricco' STV Rapallo 338/2080312
23 luglio 2014
MANIFESTAZIONE (2)
Venerdì 18 luglio abbiamo mandato un secondo comunicato di
cui inviamo il testo incoraggiati dal crescendo di interesse
manifestato dalle emittenti, sconosciuto in questi ultimi anni
quando tutto sembrava definitivamente dormire. Certamente
era meglio svegliarsi prima, ma certi fatti a volte in modo quasi
inspiegabile subiscono una repentina accelerazione.
Ormai siamo certi che sarà una importante manifestazione, anche
per il sostegno dato dal Codacons, la benemerita associazione
nazionale dei consumatori .
Presto seguirà un terzo comunicato e a metà mese di agosto
passeremo per riservatezza organizzativa alle informative private
dirette a quanti nel frattempo avranno risposto mostrandosi
convinti di voler difendere la loro impresa.
CONNA
La nostra associazione ha potuto
verificare direttamente il grado di “maturazione” di titolari e
operatori di televisioni e radio di fronte al processo
catastrofico in atto da anni contro l'emittenza locale, inviando
quest'anno per ben tre volte mediante e-mail, l'invito a difendere
le loro imprese piccole o grandi che siano, partecipando a Roma ad
una manifestazione davanti agli uffici dell'Agcom e del ministero.
Dal primo al terzo invito, è stato un sia pur lento ma costante
aumento di interesse al punto che raggiunta la “massa critica”,
già stiamo prendendo contatti con la Questura della Capitale per
stabilire un giorno intorno alla metà di settembre, (non è
possibile agire prima) quando nella medesima mattinata andremo a
chiedere conto al presidente dell'Agcom Cardani e al
sottosegretario Giacomelli del loro spregevole atteggiamento
ostile alle radio e alle televisioni: il primo, nell'inventarsi
cavilli nel colpire con le sue "Delibere" presunte violazioni
degli obblighi di autoprogrammazione di ciascuna emittente locale
aumentando loro canoni e tasse per alleggerirli alle reti
nazionali che già pagano allo Stato una miseria; il secondo, per
le sue pericolosissime, recenti dichiarazioni: "Il governo intende
risolvere il problema con interventi profondi sull'eccessiva
saturazione dello spettro attraverso una profonda riforma dell'emittenza
locale"; tradotto: abbiamo intenzione di demolire l'intero settore
lasciando solo qualche grossa azienda come fiore all'occhiello per
dimostrare quanto siamo democratici e dare le frequenze rimaste
libere ad altri utilizzatori.
Troppo tempo c'è voluto per giungere alla “maturazione di cui
parlavamo all'inizio e forse siamo anche fuori tempo massimo per
recuperare quel rispetto istituzionale che il mondo politico aveva
per Radio e Tv quando il Conna – unica associazione in tutta
Italia - era in grado di organizzare grandi manifestazioni (San
Giovanni, S.S. Apostoli, EUR, Fori imperiali, occupazione del
monte Cavo ecc), ma vale la pena di tentare - patrocinati
dall'associazione nazionale in difesa dei consumatori Codacons
presieduta dall'avvocato Carlo Rienzi - di far sentire in modo
massiccio la nostra presenza, al di là della quale - ormai non ci
sono più dubbi - c'è una lenta agonia.
Ciò che possiamo dire per concludere è di rispondere numerosi
lasciando le vostre e-mail perché le prossime comunicazioni – non
appena avremo ottenuto il permesso della Questura - continueranno
in posta riservata e non in circolare.
9 luglio 2014
MANIFESTAZIONE A ROMA (1)
Dopo una serie di valutazioni sulla situazione rovinosa
delle televisioni e delle radio locali, colpite duramente più che
dalla crisi dalla congerie di norme che ministero e Agcom si
inventano quotidianamente, abbiamo inviato all'indirizzario
televisivo e radiofonico in nostro possesso il comunicato che
segue.
Amici, colleghi televisivi e
radiofonici,
La nostra associazione di volontariato (definita anche non profit),
rivolge ancora un appello alle emittenti locali in particolare
quelle televisive per tentare di salvare l'emittenza locale
completamente indifesa, colpita da ogni lato - tecnico, economico,
di identità e di altro genere per costringerla a lasciare spazio e
frequenze a beneficio delle reti nazionali.
Considerato che Ministero e Agcom sono praticamente inattaccabili
sul piano giudiziario, il primo per la protezione che gli offre la
politica di cui è servo; la seconda per le barriere economiche che
impediscono di opporsi con motivati ricorsi alle sue delibere
prodotte incessantemente in quantità industriale ( basta pensare
che la somma a fondo perduto per un ricorso al consiglio di Stato
è di 6000 Euro, 12 milioni circa delle vecchie lire!), non rimane
che portare all'esterno le nostre voci di opposizione per tentare
di cambiare le cose.
Per cercare quindi di infrangere il muro di omertà e di
indifferenza verso la lenta agonia delle Locali, abbiamo pensato
di chiedere a quanti risponderanno, l'impegno di venire a Roma in
data da destinarsi (prima o dopo il mese di agosto) per
manifestare nella medesima mattinata davanti all'Agcom e al
Ministero al largo Brazzà, sede del sottosegretario delegato.
La vostra presenza a Roma una volta tanto sarà giustificata e
mirata, ben lontana dalle perdite di tempo dovute a sterili
incontri magari con ministri e sottosegretari che mai hanno
determinato nulla di positivo ma semmai aggravato continuamente la
situazione esistente.
La preparazione della doppia manifestazione fra permessi della
Questura e altro richiederà circa 15 giorni, quindi ognuno si
regoli di conseguenza rispondendo per tempo.
08 luglio 2014
FINALMENTE!
Finalmente qualcuno se n'è accorto. Avevamo scritto sul
nostro giornale Nuove Antenne distribuito a Montecitorio e a
palazzo Madama, quindi a deputati e senatori, quanto era stato
deciso in favore di Radio Padania in termini di frequenze e di
dazioni di soldi da parte dello Stato.
Nulla si era mosso, tutti i partitì zitti, complici, in prima
linea proprio quel Partito democratico che avrebbe dovuto invece
fare opposizione a fronte di berlusconiani e Leghisti uniti nel
malaffare.
Ci fu un momento che avevamo creduto che l'IDV di fosse in grado
di assicurare un po' di giustizia a tutte quelle radio che
dall'oggi al domani si sono trovate interferite e prese in giro da
vendite mascherate che ne riducevano fortemente l'area coperta.
Speranze vane, per l'indecisione del Gruppo politico e le
avventure personali di Antonio Di Pietro che una propaganda
forsennata ha approfittato per metterlo fuori gioco.
Oggi, torniamo a dire, finalmente, dopo ben oltre un decennio, il
Movimento 5 Stelle è venuto a conoscenza dell'illegalità, del
traffico delle frequenze e dei finanziamenti dello Stato percepiti
da Radio Padania, nonché della turbativa prodotta da un abuso che
ha danneggiato le radio legate ad un territorio che nonostante
tutto hanno continuato a servire, specie in occasione di calamità
naturali.
Riportiamo quindi l'intero articolo pubblicato sul Blog di Beppe
Grillo letto e considerato da alcune decine di migliaia di
lettori.
"L’emittente radiofonica della Lega Nord,
Radio Padania Libera, è una radio comunitaria (come Radio
Maria) e tramite un emendamento presentato da un suo stesso deputato,
Davide Carlo Caparini, dal 2001 può occupare frequenze libere
su tutto il territorio nazionale senza pagare un soldo. Le frequenze che
acquisisce gratuitamente servono solo ad essere poi cedute a titolo
oneroso o in permuta a emittenti radiofoniche commerciali con differenze
di valore che hanno fatto ottenere plusvalenze ingenti. Ad esempio,
Radio Maria, nell’area di Milano, ha ceduto per 10 milioni di euro una
frequenza a Radio 2, ovvero il servizio pubblico. Lo stesso ha fatto
Radio Padania Libera in decine di casi, con RTL 102,5 e Radio 101, la
prima riconducibile a Lorenzo Suraci, la seconda al gruppo Mondadori,
quindi Silvio Berlusconi, con cui la Lega ha governato quando ha
presentato questo emendamento. Lo scopo appare chiaro: garantirsi fonti
di finanziamento illimitate. Radio Padania ha inoltre preso contributi
pubblici per 5 milioni di euro e col giochino della cessione o permuta
delle frequenze è arrivata a raccoglierne circa 300, facendo lievitare
il suo fatturato dai 100mila euro del 2006 ai quasi due milioni di euro
del 2008. Non male per una radio che può trasmettere solo 3 minuti di
pubblicità ogni ora, alla faccia delle piccole emittenti locali per cui
il mercato delle frequenze è bloccato e che devono sostenere notevoli
spese per continuare a restare in onda. A ciò va aggiunto l’evidente
conflitto d’interessi di Caparini, autore della norma pro Radio Padania,
fondatore e socio della stessa radio. Il portavoce alla Camera, Riccaro
Nuti,
ha presentato un’interrogazione. Attendiamo risposte"
M5Stelle Camera
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