29 giugno 2013
ARCOIRIS
Produrre programmi in particolare televisivi costa e non tutti
riescono ad assolvere gli obblighi di legge assicurando un minimo di
programmazione decente.
Abbiamo già segnalato ai nostri iscritti che c'è una organizzazione
benemerita, progressista che si chiama Arcoiris (
www.arcoiris.tv ) che da anni
accumula filmati, interviste, documenti videosonori - alcuni
pregevolissimi - meritevoli di essere scaricati gratuitamente e
trasmessi: (Arcoiris non pretende nulla se non la doverosa citazione
della fonte).
Nel nostro Paese vengono finanziate organizzazioni dall'attività
parassitaria, addirittura controproducenti agli effetti della
crescita culturale e sociale dei cittadini, quando se c'è una
organizzazione che meriterebbe di essere sostenuta questa è proprio
Arcoiris.
Anche le radio, oltre che le televisioni, possono fruire di questo
servizio che oltre alla gratuità non pratica censure di sorta,
scaricando il file video. Successivamente, grazie all'uso di comunissimi
programmi gratuiti (ad esempio "Format
Factory") sarà possibile estrapolare il contenuto sonoro in un
normalissimo audio in mp3.
28 giugno 2013
LE "DELIBERE"..
A proposito dell'iscrizione al ROC e della
comunicazione che annualmente radio, televisioni e mezzi cartacei sono
tenuti ad inviare all'Agcom, il Conna ha scritto al funzionario
responsabile e in circolare ad altri funzionari di settore la
seguente lettera.
Gentile ingegnere, grazie
anzitutto di aver dato riscontro alla nostra comunicazione del
24/06/2013 .
Alla data del 19 giugno 2013 le infauste presidenze dell'Agcom Cheli,
Calabrò in particolare, (ma anche Cardani mostra di non essere da
meno), hanno prodotto ben 14.356 "Delibere", contorte, prolisse,
precedute da una serie interminabile di "Visto" (ha mai notato in
passato così tanti richiami quando la stesura di regolamenti e leggi e
non erano affidate a "legislatori" improvvisati??). Molte di queste prevedono comunicazioni
annuali a ripetizione, non tenendo conto che i conduttori di una radio
o di una piccola impresa non hanno personale sufficiente e tempo da
impiegare inutilmente.
Come sindacato, visto che la dirigenza è
sorda, e in attesa di abbattere quel costoso coacervo di
contraddizioni che sono le "autority", come giustamente
reclama il Movimento 5 Stelle, vorremmo fare appello ai singoli
funzionari che governano i vari settori di proporre uno snellimento
delle procedure che attualmente si sommano ad una crisi che rischia di
soffocare l'intero settore.
Un caso clamoroso è quello che esenta le
imprese televisive e radiofoniche che fatturano al di sotto di 500
mila euro di versare una percentuale all'Autorità. Ha senso obbligare i vari operatori le cui
imprese a malapena fatturano poche decine di migliaia di euro all'anno
di segnalare ogni 12 mesi, comunque, la grande distanza che li separa
da un traguardo economico irraggiungibile per loro?
Non era meglio
obbligare le sole grandi aziende cui le famigerate "delibere" sono
caparbiamente ispirate a farlo?
Inutile poi che ci venga
ricordato che le regole
sono scritte e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale; chi le ha fatte,
con un solo decreto di rettifica può modificarle in tempi rapidissimi.
O no?
La ringraziamo per l'attenzione, Coordinamento nazionale Nuove Antenne
(CONNA)
27 giugno
2013
BASTA ASPETTARE..
Ci fosse stato un cane, un operatore televisivo qualsiasi che non
fosse della ristretta cerchia dei nostri associati che ci avesse dato
atto della nostra lungimiranza deduttiva per i titoli di Nuove Antenne
che per svariati anni hanno gettato l'allarme mentre le associazioni
collaborazioniste con i governi incassavano e gioivano alle spalle
dei gonzi.
Ne ricordiamo qualcuno anche se non sarà l'ultima volta che lo facciamo
per dimostrare ampiamente che quello del CONNA è stato l'unico
riferimento sindacale su cui l'intera categoria doveva meditare.
"L'imbroglio digitale";
"Il crollo, lento e inesorabile"; "Tutti a
casa?"; "Il digitale brutale"
(2008);
"Il catastrofico digitale terrestre"; "L'equivoco del digitale
terrestre".
Volendo potremmo aggiungerne altri.
Ebbene, raccogliemmo solo proteste, scetticismo e accuse di essere
contro il progresso e la naturale evoluzione tecnologica.
Ora però c'è una novità nella antica polemica con Filippo Rebecchini, secondo il quale avevano
diritto di esistere solo le aziende che avevano "dignità di impresa" quando
egli afferma pubblicamente che la "situazione è
drammatica" e implicitamente riconosce che la "dignità" c'entra
fino ad un certo punto.
Viene spontaneo dire, cosa vogliamo fare, accontentarci del dramma senza far
nulla? Con la Frt - e solo con la Frt - giusto considerato che è
agli antipodi rispetto alle nostre vedute e qualche volta anche gli
estremi possono intendersi, forse sarebbe possibile fare ancora qualcosa
nell'interesse di tutti.
A nostro giudizio le strade da percorrere sono due anche se allo stato
di fatto in cui si trova il settore, basterebbe soddisfare il punto 1) che segue:
1) manifestare presso
le sedi dell'Agcom e al Mise comunicazioni, reclamando quel
rispetto che avevano un tempo le emittenti locali considerate "Servizio
pubblico" riconosciuto dall'articolo 4 della legge 223/90 (norme urbanistiche), perso
da tutta una serie di errori commessi anche per la scarsa
coscienza dell'intera categoria e il drenaggio delle risorse; in concreto poi esigere una delle tre
frequenze nazionali del cosiddetto Beauty contest per sanare
tutte quelle situazioni di esclusione, di interferenze e di precarietà;
2) denunciare alla Procura della Repubblica, la scelta ingiustificata -
una autentica truffa di cui dovranno essere identificati i responsabili
ministeriali o di Agcom - per cui invece di assegnare un solo spazio dei
6 ricavabili da una sola frequenza, si è scelto - al fine di favorire le
televisioni nazionali - di consentire di poter utilizzare tutti i
6 punti di trasmissione da una sola emittente ben conoscendo la grande
difficoltà di gestirli e che si sarebbe determinata una tale
penuria di frequenze da rendere necessario il ricorso a graduatorie
prive di logica e di intenti di giustizia.
E' appena il caso di ricordare che con l'utilizzazione di appena 10
frequenze si sarebbero ricavati 60 spazi di trasmissione sufficienti per
soddisfare tutte le esigenze.
Nota
Indipendentemente da quelle che saranno le decisioni di autodifesa,
ricordiamo che la via della Procura cui fa cenno il punto 2) può essere
intrapresa anche da una singola azienda che si ritenga danneggiata da un
così scandaloso procedere.
24 giugno 2013
ROC in PEC
I responsabili dell'Agcom del Registro Operatori Comunicazione,
stanno inviando in questi giorni una lunga lista di testate radio, tv,
giornali ecc.., che non hanno notificato la conferma dei dati da almeno
tre anni, sollecitandole a farlo entro 15 giorni.
Le comunicazioni devono essere fatte in PEC (Posta Elettronica
Certificata) all'indirizzo generico
agcom@cert.agcom.it,
o deducendo altro indirizzo visitando il portale
www.impresainungiorno.gov.it.
Il Conna ha provveduto a chiedere ai responsabili dell'Agcom, di
provvedere affinché - esattamente come avveniva per il Registro
Nazionale della Stampa - in mancanza di variazioni non sia
necessario trasmettere una nuova denuncia contenente le medesime
notizie. 17 giugno 2013
SOTTO I 30 Mhz
Quanti visitano il sito
www.newslinet.it
possono
evitare di acquistare riviste illustrate, veri mattoni (pesanti
come questi) che come tutti i giornali del nostro Paese curano solo i
loro affari e poco le notizie (e le considerazioni che interessano i
lettori) fino a quando gli inserzionisti si accorgeranno di
spendere soldi praticamente a vuoto e lo Stato smetterà di elargire
contributi.
Oggi, Newslinet , riporta tempestivamente un articolo a firma Giorgio
Marsiglio, in merito ad
una nostra antica "fissa" circa l'utilizzazione delle frequenze al di
sotto dei 30 Mhz e quindi delle Onde Medie e Corte:
Entro la data del 5 luglio
prossimo quindi, quanti per anni ci hanno chiesto di come poter disporre
di frequenze di trasmissione dovranno affrettarsi a rivolgere all'Agcom
domanda secondo le modalità stabilite dagli allegati A e B della
delibera n.366/13/CONS all'indirizzo PEC
agcom@cert.agcom.it .
La domanda in questa fase
non consente di ottenere nulla, ma rappresenta una indagine conoscitiva
in vista della effettiva concessione di frequenze lasciate libere
dal dissennato abbandono da parte della Rai della diffusione in Onda
Media e di altri punti di trasmissione rimasti inutilizzati.
Qui il link alla delibera e ai relativi allegati.
13 giugno 2013
INVITO
Gli operatori delle radio che sono state escluse o stanno per esserlo per non aver
ottemperato a quanto stabiliva la legge n.66 del 2001 (dipendenti o
altro), sono invitati nel loro interesse a chiamarci per telefono
06/35348796 (ore 12/18,30) o a scriverci: conna@conna.it
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