30 maggio
2016
SCADENZA
Entro domani 31 maggio, è possibile inviare una lettera R/R o
in Pec al Mise/comunicazioni, segnalando la propria posizione in
quanto facente parte di un consorzio o come singolo elemento,
precisando che qualora si arrivasse ad una pianificazione in tecnica
digitale attraverso mezzi di trasmissione dislocati sul territorio
nazionale, solo allora la propria emittente avanzerebbe il diritto di
ottenere uno spazio all'interno di uno dei tanti consorzi costituiti
su indicazione ministeriale in base alle esigenze della pianificazione
medesima.
20 maggio
2016
PRECISAZIONE
Fra le tante mail di adesione ricevute quasi
sempre entusiastiche, qualcuno ci ha ricordato - anche se era ben viva
nella nostra memoria - la sentenza della Cassazione n.1332/1984 che in
simbiosi con l'articolo 24 bis aggiunto al Testo Unico n.177 (Tusmar),
sembrerebbe autorizzare di fatto un qualsiasi cittadino ad attivare
apparati trasmittenti in Onda Media su di una frequenza scelta "a
caso".
Non è così, perché mancando un Piano di assegnazione delle frequenze,
egli sarebbe raggiunto da una denuncia, processato in penale, con
tutti gli inconvenienti del caso: rischio di condanna, spese
processuali ecc...
Intendiamoci, il Conna non vorrebbe che fosse altrimenti, perché
procedendo ancora una volta "a braccio" - come negli Anni Settanta -
si consentirebbe una ennesima operazione di invasione di banda di cui
Agcom e Mise -. compartimento comunicazioni - questa volta se ne
assumerebbero per intero tutta la responsabilità.
Stabilito che il Conna è una associazione che
non persegue fini di lucro composta di persone serie, che intendono
affrontare responsabilmente la questione con l'esperienza maturata in
svariati decenni il rilancio dell'emittenza locale senza mandare allo
sbaraglio nessuno, riepiloghiamo succintamente il nostro progetto.
Come è noto, la nostra associazione da tempo ha dato luogo ad un Albo
delle radio di emergenza (ARE) che rappresenta una iniziativa di
interesse nazionale volta a riconoscere le stazioni radiofoniche
locali quali mezzi di comunicazione di pubblico servizio in grado di
intervenire in caso di calamità naturali o dolose; ebbene, per dotare
il nostro Paese di radio operanti in Onda Media, autonome o
ripetitrici di programmi già trasmessi sul Web o in FM, abbisognano di
appena 3 (tre) frequenze disponibili sull'intero territorio nazionale
da utilizzare ad "incastro", utilizzando basse potenze e antenne
appropriate fino a giungere ad una copertura totale del Paese.
Va da sé che anche in assenza di un piano di assegnazione delle
frequenze per ottemperare a ciò che impone l'Unione Europea (che ha
messo in difficoltà e "bloccato" Agcom e Ministero) le emittenti
dell'ARE, (impiegando potenze di 100/200 W in antenna) potrebbero
operare immediatamente rendendosi ricevibili a livello di paese o
cittadina media.
Al di là delle tre frequenze riservate alle emissioni minori di queste
radio, il resto della banda OM potrà essere normato con relativa
calma nell'interesse di quanti intendono effettuare trasmissioni su
scala nazionale o europea nelle zone notturne.
Questo il nostro Piano che prevede l'utilizzazione di un mezzo di
trasmissione estremamente economico qual'è la radio che non può essere
compromesso da balzelli economici o fardelli burocratici che ne
snaturerebbero l'impianto che si collega genuinamente con lo spirito
della sentenza della Corte costituzionale n.202 del 1976, dalla quale la
nostra associazione non si è mai distaccata.
Neppure per un momento!
Il direttivo del Coordinamento nazionale Nuove
Antenne
19 maggio
2016
LEGGE EUROPEA OM
Un notevole numero di titolari di radio in
attività e di potenziali colleghi che da anni sono impediti a
crearne una, nello spazio di 24 ore hanno risposto mostrandosi
entusiaste della prospettiva di poter rilanciare la radio locale
rinforzando i segnali in FM valendosi delle Onde Medie.
Chi poi da anni attendeva dalla nostra associazione notizie su quali
frequenze ribadire i segnali dovuti ai programmi attualmente
realizzati sull'asfittico Web ha finalmente la risposta su quanto ha
stabilito la legge europea che ha costretto Agcom e Mise a uscire dal
traccheggiamento che ha impedito a lungo l'uso delle onde medie
inserendo nel testo unico 177 (Tusmar) l'articolo 24 bis che
riportiamo.
Art. 24-bis. -- (Assegnazione dei diritti d'uso per
le trasmissioni di radiodiffusione sonora).
1. Nel rispetto delle risorse di frequenze e
delle connesse aree di servizio attribuite all'Italia e coordinate
secondo le regole stabilite dall'Unione internazionale delle
telecomunicazioni (UIT) in base al Piano di radiodiffusione -- Ginevra
1975, le frequenze radio in onde medie a modulazione di ampiezza (AM)
possono essere assegnate dal Ministero per le trasmissioni di
radiodiffusione sonora, compatibilmente con gli obblighi del servizio
pubblico di cui al presente testo unico e con i relativi piani di
sviluppo, anche a soggetti nuovi entranti, previa individuazione dei
criteri e delle modalità di assegnazione da parte dell'Autorità,
tenuto conto dei princìpi di cui agli articoli 27, comma 5, e 29,
comma 3, del codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al
decreto legislativo 1º agosto 2003, n. 259, e successive
modificazioni, e in modo da consentire un uso efficiente dello spettro
radioelettrico, anche promuovendo l'innovazione tecnologica.
18 maggio
2016
RILANCIO RADIOFONICO
Per quanti negli ultimi anni hanno
manifestato alla nostra associazione la volontà di dar vita ad una
stazione radiofonica ci sono novità anche in rapporto alla creazione
da parte del Conna dell'Albo delle Radio di Emergenza (A.R.E.).
Più volte abbiamo ripetuto a quanti ci chiedevano indicazioni su come
procedere alla contemporanea apertura delle trasmissioni in etere e
sul Web di consultare spesso questa rubrica di "Utimissime" perché
prima o poi ci sarebbero state notizie in proposito.
Oggi le notizie ci sono, e riguardano anche coloro che già gestiscono
una radio in FM le quali potrebbero aumentare il loro raggio di azione
e la loro autorevolezza trasmettendo anche su frequenze a tutt'oggi
non utilizzate.
Apriamo quindi la raccolta da
parte di quanti credono nel lancio e del rilancio delle radio locali
la richiesta di avere notizie in proposito che verranno inviate
selettivamente mediante apposite informative.
Le
comunicazioni mail di adesione preliminare da parte di tutti gli
operatori radiofonici futuri ò già in attività, potranno essere
costituite anche da appena due parole: "Attendo indicazioni"
all'indirizzo info@conna.it
Conna, Coordinamento nazionale Nuove Antenne
2 maggio
2016
DETERMINA PUGLIA
Pubblichiamo il testo dell'ultima
informativa del CONNA inviata a radio e televisioni.
In allegato l'atto finale rappresentato da una "determina" di una
vicenda che era facile prevedere e che si sta presentando poco per
volta anche per le radio.
Vien voglia di dire ben gli sta a coloro che sono direttamente
colpiti, poi sarà il turno degli altri che ora si sentono immuni!
La questione poteva essere affrontata in tribunale, in merito al
principio che ad ogni frequenza posseduta lo Stato doveva assegnare un
canale di trasmissione o al massimo due.
Attraverso questo criterio di assegnazione delle risorse frequenziali
ci sarebbero stati canali di trasmissione in abbondanza, per tutti;
non ci sarebbero state graduatorie perché con appena 10 frequenze
multiplexate per sei si sarebbero ottenuti 60 canali; con 20 frequenze
per sei 120 ecc.. più che sufficienti a coprire le esigenze delle
emittenti televisive in tutti i bacini di utenza.
Perché gli autori della scelta assurda che ha favorito esclusivamente
i grandi interessi non sono in carcere?
Seconda domanda.
Perché gli avvocati che hanno impostato le cause al Tar su diversivi
inconsistenti e in prospettiva perdenti invece di ricorrere in penale
alla Procura della Repubblica non cambiano mestiere?
Terza domanda.
Cosa ha impedito ai titolari di emittenti locali di non ascoltare i
consigli del Conna che attraverso il suo giornale Nuove Antenne gettò
l'allarme già qualche anno prima del passaggio al digitale, stupidità,
incompetenza o altro?
Da voi, destinatari di questa comunicazione, ci aspettiamo una
risposta autocritica.
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