23 marzo 2017
L'OBOLO
Come ogni anno si rinnova il pesce d'aprile per le radio e tv con il
consueto versamento del Contributo a favore dell'Agcom e della
dichiarazione sui ricavi dell'anno precedente.
Anche per il 2017 il termine ultimo per adempiere al fondamentale
obbligo di legge per evitare di mettere in grave crisi finanziaria
l'ente presieduto da Marcello Cardani, è il 1° aprile. Maggiori
informazioni sono disponibili nella sezione "Scadenze"
di questo sito.
07 marzo 2017
LA NOTA
Questa mattina abbiamo partecipato a Roma Eur presso il
MISE/Comunicazioni ai lavori del Gruppo Nazionale WRC-19 (World
Radiocommunication Conference) in previsione della riunione prevista a
Vienna dal 14 al 17 marzo.
Considerata l'importanza del Gruppo coordinato per l'Italia dalla
dottoressa Eva Spina, e dai vice coordinatori ingegneri Francesco
Agello e Antonio Vellucci, pur sapendo della distanza di intenti che
separava la nostra associazione dagli oltre cinquanta partecipanti in
buona parte esperti di alto livello consulenti di grandi società
telefoniche, ferrovie, Rai Way, Ministero della difesa ecc.., il
nostro direttivo aveva approntato la nota di riepilogo (che
segue) sulla volontà del Coordinamento nazionale Nuove Antenne (Conna)
di rilanciare l'emittenza locale.
Infatti, non appena terminata l'esposizione e la discussione sul
lavoro compiuto dai cinque sottogruppi (servizi satellitari, servizi
marittimo e aeronautico, servizi mobili ecc..) abbiamo chiesto di
leggerla.
Nel contenuto del documento è implicita la richiesta di una o due
frequenze per poter veicolare un gran numero di radio a salvaguardia
del territorio nazionale rimediando in parte agli enormi danni
apportati da una più che sconsiderata gestione della diffusione
broadcasting.
Il lato piacevole che ha riguardato la persona del nostro presidente
Mario Albanesi, è stata l'essere avvicinato al momento dei saluti a
fine riunione da una diecina di partecipanti i quali hanno rivolto
numerose domande sulla celebre (e completamente disattesa) sentenza
202 del 1976, sulla nostra attività associativa e sul rapporto fra il
Conna e le istituzioni preposte alla salvaguardia del territorio
nazionale.
Nota letta durante l'Assemblea
del 7 marzo presso il Mise/comunicazioni/Eur
Confesso che a tutt'oggi
mi è difficile capire in questa assemblea quale sia il sottogruppo del
Gruppo nazionale cui l'associazione che rappresento possa far
riferimento.
La nostra associazione nasce nel 1976 a Radio Città futura di Roma
forte della sentenza n.202 della Corte Costituzionale che ammetteva
l'esistenza di radio e televisioni locali con diffusione a corto
raggio.
Siamo tutti a conoscenza degli abusi che hanno portato anche in
carcere alcuni soggetti e che la sentenza 202 è stata calpestata fino
a distruggerne i suoi principi ispiratori improntati alla socialità e
al diritto di comunicare.
Che la nostra associazione non profit rappresentasse bene l'emittenza
locale era provato dal gran numero di associati che avevamo e dalla
nostra lungimiranza, quando scrivevamo nella nostra piattaforma
rivendicativa, pubblicata sul numero di
novembre del 1986 del
nostro giornale periodico Nuove Antenne:
Uno spazio particolare deve
essere previsto per le piccole e piccolissime emittenti di quartiere
che facendo uso di potenze limitate, possono essere esentate
dall'obbligo di diffondere da località distanti dai centri abitati.
Nel tempo abbiamo continuato a ripetere senza risultati apprezzabili
che il problema dell'emittenza locale poteva essere facilmente risolto
mediante la concessione di appena 2 punti di trasmissione per poter
procedere ad “incastro”, alla sistemazione di un grande numero di
piccole emittenti, e anche recentemente abbiamo tentato un progetto di
rilancio che abbiamo denominato “Almeno una radio per ciascun comune”,
ovvero radio gestite da associazioni, comuni, province, privati
cittadini, fino a costituire un fitto tappeto nazionale che oltre ad
offrire un punto di dialogo e di incontro, sia di valido ausilio a
Protezione Civile e Vigili del fuoco in caso di calamità naturali o
dolose.
Nonostante le difficoltà di ricezione in onda media a causa
dell'intenso Qrm in banda, recentemente abbiamo rivolto domanda
per avere una frequenza sincrona utilizzabile in tutta Italia, ma la
richiesta non è stata accolta.
Considerato che il digitale radiofonico attualmente non è proponibile
nel nostro Paese per il totale disinteresse del mercato, all'origine
del mancato acquisto di ricevitori, torniamo a domandarci se potrà
essere il gruppo nazionale costituito dalla dottoressa Spina, e dagli
ingegneri Agello e Vellucci a chiedere in sede europea, in base anche
alle nuove tecnologie di carattere telefonico, come soddisfare la
richiesta costituzionale di mezzi di comunicazione a “Corto raggio”:
una nostra esigenza che è poi quella di tutte le nazioni europee.
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