19
maggio 2011
CORECOM
Riceviamo dal Corecom Veneto il comunicato
che segue.
Si informa che il Corecom Veneto ha approvato, nella seduta del
18 maggio, la Graduatoria delle emittenti televisive beneficiarie
delle provvidenze ex Legge 448/98 per l’anno 2010.La graduatoria è già
stata trasmessa al Ministero SE, che provvederà all’erogazione dei
contributi spettanti a ciascuna emittente ed è stata pubblicata nel
sito internet del Corecom Veneto.
14
maggio 2011
IL VERBALE
Abbiamo ricevuto dall'ingegner Antonio Vellucci del Ministero S.E. il
verbale di quanto ha dichiarato il rappresentante del Conna in previsione della trasmissione di un documento che lo Stato italiano
presenterà alla riunione prevista dal 16 al 20 maggio CEPT WG (Frequency
Management) a Miesbach (Germania).
Da quanto è stato detto nella grande riunione estesa a tutte le parti
che sarebbe lungo elencare, quella del Conna appare una posizione
isolazionista ma perfettamente giustificata: le radio non hanno
bisogno ora
di complicazioni che possono benissimo essere rinviate a tempi
migliori.
Adesioni alla nostra proposta "Digitale
radiofonico? No, grazie. Un'altra volta" ne sono arrivate
tante, ma siamo lontani dal numero di firme necessario per bloccare la
sciagurata iniziativa. Ritorneremo più volte sull'argomento di
importanza capitale per la radiofonia.
(Parte del verbale che riguarda
il Conna)
Il rappresentate del Conna,
(coordinamento nuove antenne – associazione no profit CONNA) esprime
il proprio dissenso circa l’imposizione intempestiva del digitale
radiofonico sulla banda L perché la radiofonia in MF, trovato un suo
pur precario equilibrio, sarebbe mortalmente penalizzata
dall’avvicendamento tecnologico, anche per la mancanza di un parco
ricevitori adeguato. Il rinvio a tempi più adatti dell’adozione della
tecnologia numerica per la radiofonia - magari mediante trovati
tecnologici attualmente allo studio - potrebbe consentire nel
frattempo di utilizzare parte della banda L a favore dei sistemi IMT
purché venisse evitata l’asta delle frequenze dei canali che vanno dal
61 al 69 (banda 800 Mhz) che costituirebbe un esproprio inaccettabile
(e di sospetta costituzionalità) ai danni dell’emittenza televisiva
locale.
05
maggio 2011
TANTE VOCI
Era tanto tempo che non ci sentivamo; a volte ci si perde di vista
senza motivo. Forse la stasi, lo stallo, il tempo fatto volutamente scorrere da
quanti sperano che i più deboli periscano.
Un brutto settore quello radiofonico e televisivo, senza un attimo di
pace, con poche risorse, che ha costretto ottime persone che facevano radio per passione a
non farcela più, a cedere le armi.
Tante ottime radio che avevano una loro linea editoriale al
servizio dei cittadini, certune specializzate nell'intrattenimento,
altre che nell'informazione; altre ancora nel dialogo con i cittadini
spesso anche in dialetto.
Scomparse, assorbite, vendute a peso senza tener conto
del loro valore difficile da stimare dovuto principalmente al valore
aggiunto della passione, della
fatica, dell'intelligenza nell'improvvisarsi esperti di tante arti e
mestieri quanti ne richiede una radio.
Ai tempi migliori, ragioni professionali mi obbligavano a percorrere ogni angolo del nostro paese
macinando centinaia di di migliaia chilometri, ed era
un piacere scoprire tante voci differenti fra di loro, specchio di una
nazione con una storia alle spalle dove ognuno, rivale dalla nascita con un altro, era riuscita non
solo a conquistare una sofferta unità , ma che nel nostro tempo era
caratterizzata da tante voci che ne rivelavano un passato
completamente differente dagli altri paesi europei che la
rendevano interessante e unica.
Fu un breve periodo, in cui gli amministrativi con alle spalle
interessi politici ben precisi lasciavano correre; l'articolo 195 del
codice postale che oggi, applicato in modo spropositato
ossessiona le radio e mette in imbarazzo pubblici ministeri e giudici,
era una burletta e veniva violato come un fatto naturale: era il tempo del cosiddetto
caos dell'etere.
Poi, quando democristiani e socialisti con la complicità determinante
degli schieramenti di sinistra come di destra ritennero che i giochi
fossero compiuti, nel 1990 vetrificarono la situazione affidando a
Davide Giacalone - finito poi in carcere - la stesura, o meglio la
correzione tecnica di una legge scritta da diretti interessati con
sede nella metropoli lombarda Milano.
Molti piccoli editori radiofonici e televisivi colti di sorpresa
furono costretti a chiudere per le ragioni le più diverse, anche
banali; ne seguirono una serie infinita di ricorsi a tar e al
consiglio di Stato che il più delle volte si mostravano orientati
ad assecondare le illegalità ministeriali, come quella di aver
rilasciato "concessioni" false infischiandosene di quanto recitava al
comma 5 l'articolo 34 della legge 223/90: ("Le concessioni previste
nella presente legge possono essere rilasciate solo dopo
l'approvazione del piano di assegnazione").
Dicevo all'inizio che era tanto tempo che non ci si sentiva e non
appena abbiamo avuto notizia che un caro amico si era nuovamente
associato al Conna, in un attimo abbiamo ripercorso tutte le traversie
appena raccontate da lui vissute cui aveva saputo rispondere sempre a
"muso duro" nel difendere il suo mezzo di trasmissione.
Sto parlando di Filippo D'Agostino di Radio Basilicata Due "Bierredue"
di Sant'Arcangelo (Potenza) che per una sua inchiesta giornalistica su
di un grave fatto locale fu insignito del "Premiolino" conferito tra
gli altri anche a Enzo Biagi, Enrico Mentana, Milena Gabanelli.
Hai scelto il momento giusto caro Filippo per rientrare nel Conna;
giusto in tempo per essere parte attiva nella nostra battaglia appena
agli inizi, prendendo contatto con le radio della tua zona: dobbiamo
evitare che le radio siano ancora una volta colpite e costrette a
scomparire dall'imposizione del "digitale radiofonico" lasciando il
loro spazio in frequenza in balia di chi ha più capitali da investire
e da remunerare.
(Mario Albanesi)
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