31
maggio 2004 Oltre a ringraziare Arsenio D'Agostino di Teramoradiocity (Poggio Cono Te) per la sottoscrizione straordinaria a favore del Conna e del suo fondo spese legali, ci complimentiamo per la frase che ha scritto a mano sul conto corrente: "Contributo per la difesa della libertà" . Una volta tanto l'uso della parola libertà, dispensato in ogni occasione - specie in prossimità di consultazioni elettorali - è pienamente giustificato.
28
maggio 2004 Che
il cosiddetto Digitale Terrestre fosse stato appositamente studiato con
l'unico "vero" scopo di impedire a Rete 4 di dismettere le
frequenze analogiche terrestri era chiaro, anche nella mente di coloro che
non si occupano quotidianamente di tecnica radiotelevisiva o di
informazione.
27
maggio 2004 In modo del tutto inatteso, a firma Giovanni PIllo che non conosciamo, ma che ringraziamo, Il manifesto di oggi (le iniziali minuscole sono come da titolo), dedica una intera pagina alla ingiustificata dismissione delle onde medie da parte della Rai. Oltre a rendere nota l'attività della nostra associazione nel testo dell'articolo, viene dedicato al Conna un intero colonnino che riportiamo dal titolo "Microemittenti", tratto in buona parte dalla felice esposizione di Danilo Maddalon . In aggiunta a quanto già detto e scritto, quelli che erano i 3 o 5 watt Rf che inizialmente proponevamo, oggi con l'assenza della presenza Rai la potenza potrebbe notevolmente aumentata senza dar fastidio a nessuno, in attesa - e questo forse sarebbe il grande salto tecnologico - di effettuare trasmissioni in digitale su questa banda altrimenti sotto utilizzata che ha la proprietà di presentarsi all'ascoltatore più stabile e facilmente sintonizzabile della Mf. La proposta del Conna quindi, è destinata a far strada; è probabile che si incontreranno resistenze da parte di coloro che non intendono perdere un millimetro del loro potere informativo, ma esattamente come ha dimostrato l'esistenza delle Telestreet, anche le microemittenti OM riusciranno a ritagliarsi uno spazio.
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maggio 2004 La
pressione di editori, case discografiche e società informatiche è evidente ed è pure lampante
l'accondiscendenza che i politici affetti da "conflitto di
interesse" mostrano nei loro confronti considerato che è pur sempre
il medesimo capitale azionario che ondeggia e si muove di volta in volta
in tutte le direzioni.. Quindi radio, televisioni, associazioni non profit o di altro genere, onlus ecc.., se non si organizzeranno tempestivamente dovranno chiudere o adattarsi ad essere perseguitati dalle forze dell'ordine chiamate a dare supporto a leggi sbagliate. L'articolo 3 e 21 della nostra Costituzione - una delle migliori del mondo che si vorrebbe cambiare - vengono così calpestati senza tanti complimenti. L'unica speranza che rimane è dimostrare l'inapplicabilità di una legge che non esitiamo a definire inconcepibile come la n. 66/2001 che ha imposto il cambio di ragione sociale alle ditte individuali e l'assunzione obbligatoria di dipendenti. Mentre per la '66 sta provvedendo il Conna percorrendo tutta la trafila giudiziaria, per la legge Urbani già si stanno formando movimenti in Internet a difesa della libera espressione. A tutti coloro che ci leggono, raccomandiamo di seguire e farsi parte attiva di queste iniziative: l'inerzia, come è noto, può costituire una conferma, una accettazione di regole liberticide che devono invece essere energicamente respinte ai mittenti.
20
maggio 2004 La nostra associazione non ha grandi motivi per compiacersi dei risultati ottenuti nel difendere radio e televisioni locali nonostante abbiamo condotto una lotta impari con le unghie e con i denti, come si dice: molte voci popolari infatti hanno abbandonato per sempre la banda Fm a beneficio di macchinette parlanti, di frigide entità prive di anima, di sangue e di carattere, di circuiti in cortocircuito. Qualche soddisfazione però ci viene dalla lungimiranza del nostro direttivo del quale hanno parte attiva oltre ai nostri iscritti quanti fanno capo idealmente alla nostra organizzazione non profit (teniamo infatti in gran conto delle loro comunicazioni/informazioni che ci arrivano per posta, per e-mail, fax o per telefono). Basta scorrere i numeri arretrati del nostro periodico che non a caso esordiva nel 1985 con l'annuncio che poi purtroppo si è rivelato esatto "Si preparano a farci chiudere" e proseguiva pubblicando la vignetta realizzata per Nuove Antenne da un disegnatore rimasto anonimo, visibile ancora oggi su questo sito sotto la voce dell'indice "Allarme radiofonia". Noi del Conna non siamo né maghi né veggenti, ma come spiegare che già nel numero di novembre del 1986 ipotizzavamo nella nostra "Base programmatica" - quella che i sindacalisti di mestiere chiamano con termine tranviario "Piattaforma" - la nascita di piccole emittenti di paese e di quartiere, tutte attestate sulla medesima frequenza impiegando piccole potenze. fatto realmente accaduto 17 anni dopo con le radio e le tv di strada? E l'individuazione del personaggio Silvio Berlusconi del
quale nel febbraio del 1986 a seguito di una sua frase infelice: "Il
Milan e le squadre di calcio sono come le belle donne, costano",
scrivevamo: "
..da questa perla si può capire quale filosofia e quale idea di
"nuova qualità della vita " anima il Nostro: una logica
petroliera tipo "Dallas", Dinasty", una concezione basata
sugli "effetti speciali" studiati per assecondare, vellicare gli
istinti più deleteri del pubblico che sempre meno mostra di reagire a
modelli culturali che tendono a farlo regredire , spingendolo
progressivamente verso la giungla e le sue leggi.." . In tempi più recenti, quando il discorso era esclusivamente rivolto al Dab, durante una seduta della Commissione indetta dall'Autorità di Napoli, soli e isolati abbiamo avanzato l'ipotesi di un digitale alternativo che permettesse una transizione "indolore" meglio conosciuto come sistema Iboc. Da due anni poi, insistiamo a proporre le onde medie come possibile banda alternativa per l'analogico e il digitale sperimentando e consultandoci con i nostri iscritti dell'Associazione culturale Radio Studio X, specialisti di trasmissioni in Om. Ce n'è abbastanza citando questi pochi punti per rendersi conto che la nostra guida meritava di essere maggiormente seguìta da politici e operatori del settore. In questi ultimi tempi poi la questione onde medie è divenuta esplosiva per la scandalosa dismissione da parte della Rai di parte del suo patrimonio OM. Anche Mauro Roffi, direttore di Millecanali - pur condizionato dalla rivista commerciale che dirige costretta a dedicare copertine a personaggi che hanno fatto solo del male dell'emittenza locale - ha preso posizione, preoccupato dell'attacco a fondo del buon diritto di comunicare che oltre alle "locali" fa perno sul servizio pubblico, e ha scritto diffusamente sullo stato comatoso (da qui il titolo del presente scritto) in cui è stato ridotto il mezzo pubblico: un bene che è di tutti, fatta salva l'arroganza di certi suoi dirigenti che hanno sempre fatto di tutto - come i giornali - per alienarsi le simpatie delle radio e delle televisioni private. Quanto
ha scritto Mauro Roffi è visibile sul nostro sito nella sezione "Notizie
On Line" oppure su
www.millecanali.it.
Sempre su "notizie online" sono reperibili altri elementi
importanti sull'argomento su
www.newslinet.it
, oppure sul sito
http://www.planetmedia.it/iboc190504.htm. 19
maggio 2004 Nella lettera Siae che ci annunciava la disdetta della Convenzione stipulata nel 1995 che ci è pervenuta nei primi giorni dello scorso febbraio, veniva precisata l'entità giornaliera dei compensi nella misura di 2.80 Euro giornalieri, ridotti a 2,32 per le emittenti comunitarie. Quindi una "comunitaria" dovrebbe pagare ogni anno 846,8 Euro equivalenti a un milione e seicentotrentanovemilaseicentotrentatre delle antiche lire e 1.978.867 una "commerciale", più Iva e spese di segreteria. Conferma a queste richieste è venuta da copia di comunicazioni di mandatari locali della Siae che ci sono state inviate in fax da nostri associati.
"
Cari amici del conna, facciamo seguito a quanto scrivete nelle vostre ultimissime per proporvi una lettura forse in controtendenza ma secondo noi meritevole di valutazione.
Attendiamo
comunque notizie su conna@conna.it da quanti sono interessati all'argomento
. Le agenzie di informazione hanno riportato oggi il seguente comunicato del Conna: "
L'attacco di smantellamento del mezzo radiotelevisivo pubblico di comunicazione è in atto, scoperto e preciso negli intenti: togliere ai cittadini un loro bene svuotandolo dall'interno passo dopo passo. 17 maggio 2004 Non ci eravamo sbagliati, anzi, il nostro era un giudizio per difetto considerato il gioco sporco e sfrontato della sua attuale dirigenza. Oltre
a ripristinare il famigerato e illegale "minimo garantito" in
vigore dal 1995 (una cifra fissa slegata completamente dai ricavi
dell'impresa) e nonostante una nostra diffida, la Siae ha rotto i
patti basati su conteggi percentuali - si badi bene- e non su delle cifre
arbitrarie sottoponibili ad aggiornamenti o indicizzazioni imponendo
balzelli del tutto arbitrari. A
questo punto, mentre consigliamo tutti indistintamente gli interessati di
continuare a pagare esattamente quanto la Convenzione prevedeva, neppure
un centesimo in più rigettando ogni altra deduzione, in previsione di
ricorrere - magari insieme ad altre associazioni alla magistratura
- (già nel caso dei "diritti connessi è stato stabilito un
accordo), invitiamo quanti ci leggono ad inviare subito al nostro
indirizzo conna@conna.it brevi scritti
a commento di questo ennesimo sopruso indicando anche eventuali
questioni specifiche.
04 maggio 2004
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