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dicembre 2003
Sul digitale radiofonico regna la più grande incertezza ed è per questo
motivo che abbiamo raccomandato a quanti ci hanno chiesto consiglio
sulle nuove tecnologie di non prendere decisioni fino a quando l'intero
quadro tecnico non sarà sufficientemente chiaro.
".. il DAB non è l'unica
tecnologia digitale a disposizione per la radio. Fortemente
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dicembre 2003 La portata del rinvio alle Camere di quel coacervo di arroganza e di illiberalità che è il pasticcio Gasparri va ben oltre alla dimensione tecnica della questione. Ciampi, aveva firmato provvedimenti anche ai tempi del precedente governo di centro-sinistra che forzavano gravemente i principi costituzionali come la 66/2001, e poi, sempre meno convinto, continuò a promulgare tante altre leggi-mostro come quella che ha legalizzato il falso in bilancio, l'abolizione della tassa di successione, la Cirami sull'immunità, approvate con disinvoltura da una maggioranza che forte della legge maggioritaria non faceva complimenti nel perseguire i personali interessi del capo del governo. L'ennesima presentazione di una legge ritagliata a misura di Mediaset che minacciava di mettere una pietra tombale sull'articolo 21 della Costituzione deve aver talmente indignato il capo dello Stato, cui dobbiamo essere grati come cittadini prima ancora che come operatori del settore, da respingerla in direzione di chi l'aveva prodotta. Berlusconi, stizzito, ha dichiarato che neppure leggerà le cinque pagine di motivazioni che accompagnano la "legge" restituita alle Camere: un atteggiamento che apre un conflitto senza precedenti. L'emanazione di un decreto salva Rete4 infatti, procederebbe in senso contrario ai riferimenti del presidente alla Corte costituzionale; se poi la maggioranza insistesse nel pretendere ad ogni costo la firma alla Gasparri senza apportare sostanziali modifiche, la Consulta non potrebbe restare indifferente all'umiliazione di fatto inferta al presidente della Repubblica. Oltre a Silvio Berlusconi ne escono sconfitti - comunque vadano le cose - Fedele Confalonieri il burattinaio che tira i fili dietro le quinte e le associazioni collaborazioniste che già davano per scontato ciò che acquisito non era. Il Conna, secondo il procedere delle cose, ritornerà alla carica con le sue ben note proposte.
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dicembre 2003 Il capo dello Stato ha respinto il disegno di legge Gasparri alle Camere, in pratica ai suoi ideatori. E' una vittoria comune di tutti coloro che hanno a cuore le sorti della libertà informativa e di espressione nel nostro paese: chi ha raccolto firme, chi ha organizzato trasmissioni ripetute da emittenti locali come quella di ieri sera dal Palalido di Milano, chi ancora ha manifestato davanti al Senato durante i giorni dell'approvazione del ddl messo a punto dal ministro Maurizio Gasparri con la stretta consulenza dei funzionari del Ministero delle comunicazioni che ne escono anch'essi sconfitti. Anche noi del Conna, dedicando la prima pagina del nostro periodico Nuove Antenne con il titolo grande: "La frode del digitale", distribuito in mille copie a deputati e senatori e - ovviamente - in primo luogo al Quirinale, un minimo di azione informativa crediamo di averla svolta. Stupisce la protervia del presidente del Consiglio che ha dichiarato "..ci sarà la rivisitazione della legge da parte del Parlamento che deciderà se introdurre le modifiche o non introdurle, dopodiché Ciampi firmerà comunque la legge". Siamo sbalorditi da tanta sfrontatezza, Silvio Berlusconi ricordando in questo modo grossolano ciò che la Costituzione prevede all'articolo 74 ha finito per dare un senso sinistro di ultimatum alle sue parole. Frt e Aeranticorallo che come vestali depositarie della verità già si affannavano a "interpretare" la legge che essi stessi avevano ispirato se non direttamente scritto, dovranno insieme a mastro Gaspare calmarsi e aspettare, nel migliore dei casi ancora per qualche mese. Chissà che il futuro non riservi loro qualche altro rospo da ingoiare... 10 dicembre 2003 INDAGATI Il ministro Marzano, l'uomo/controparte con il quale si scontra continuamente l'Intesa dei consumatori (Adusbef, Adoc, Codacons e Federconsumatori ) a proposito delle assicurazioni auto a costi di rapina, è indagato dalla Procura di Potenza per una nuova Tangentopoli del sud. Nella rete dei carabinieri è finito anche lui, Gaspare che pare si sia comportato da "gola profonda" soffiando nell'orecchio di qualcuno informazioni riservate. Pensavamo non appena ci hanno segnalato articoli sul Messaggero di Roma, in altri giornali e nei telegiornali che il suo nome fosse accoppiato a Serenissima Tv di Padova detta la "Televisione del Gasparone", ma non era così. Chissà, forse sarà per un'altra volta. Ovviamente gli inquisiti hanno gridato "indignati" la loro innocenza. Potrà darsi, ma dicono tutti così. 09 dicembre 2003 SSSSSS... SSSSSS..., il presidente Ciampi sta pensando.. Auguri per i suoi 83 anni. 05 dicembre 2003 AVANTI ! Come titolo prendiamo a prestito la testata di quello che fu un giornale di lotta prima che venisse affossato da nani, ballerine e ladri, senza un particolare motivo se non quello di ricordarci Sandro Pertini che come tante altre persone oneste dal credo politico il più diverso non si è mai piegato di fronte a fatti ben più importanti delle questioni di grossolana ingiustizia che stanno subendo le imprese radiotelevisive locali. Due lettere ricevute subito dopo l'approvazione della legge Gasparri; la prima di Alfio Vinci di Radio Elle1: .... sono molto triste, e quando lo sono, spesso scrivo. Queste due righe esprimono il mio sentimento, che suppongo sia simile a coloro che amano la libertà... . Credo che in questo momento, sia opportuno "buttare il cuore oltre l'ostacolo" ed esprimere alla nazione tutto il nostro sdegno e tutta la nostra "paura"; la seconda di Dario Bonaiti di RCI: non ci resta che sperare nel ricorso al Consiglio di Stato del 16 prossimo, dopodiché, anche gli irriducibili, coraggiosi o, secondo alcuni, gli ultimi illusi, saranno destinati a morte certa. E' proprio così? Dobbiamo pensare già ad un altro lavoro? Ad Alfio Vinci il nostro direttivo preferisce rispondere facendogli i migliori complimenti per i comunicati in voce del Conna notizie (consultare l'apposito spazio sui questo sito) registrati a sue spese nello studio di Lentini (Siracusa) da ottime voci professionali in libro paga Rai; a Bonaiti , "irriducibile" e "coraggioso", diciamo che il suo lavoro resterà tale quale è quello che svolge attualmente, salvo miglioramenti che potranno anche essere di portata imprevedibile. Perché tanto ottimismo da parte nostra? Perché la giustizia è dalla nostra parte, anche se l'apparato giudiziario fino ad oggi ha stentato a riconoscerlo. Alfio ha capito che è dal successo dell'attività della nostra associazione che si possono cambiare le cose e si è gettato a capofitto, come tutti noi, in una impresa di autodifesa in cui ognuno deve svolgere il suo compito. Se già in tempi lontani la categoria avesse mostrato autentiche doti di rivalsa e avesse saputo pulirsi delle scorie di gruppi affaristici che si spacciano per associazioni di categoria invece di sostenerli facendone parte, da tempo ogni problema sarebbe stato risolto e le "locali", anche sotto l'aspetto finanziario, avrebbero occupato lo spazio che loro compete. Spesso, le conversazioni telefoniche con i nostri associati si concludono reciprocamente con un "lavoriamo!" a mo' di saluto. Ecco questo dobbiamo fare, certi che nessuno riuscirà a metterci in ginocchio. 03 dicembre 2003 L'INSULTO Ieri sera, durante la trasmissione "Ballarò" il ministro Gasparri intervenuto a metà trasmissione con l'aria di chi aspetta festeggiamenti in suo onore, è stato costretto invece a raccogliere alcuni duri colpi. In precedenza il deputato Paolo Gentiloni, riferendosi alla legge appena approvata, aveva parlato senza ricorrere a tanti giri di parole di truffa; tuttavia il colpo di grazia è venuto dal prestigioso professor Sartori che parlava dalla Columbia University negli Stati Uniti, quando ha dimostrato che l'operazione digitale era fallimentare perché a differenza di ciò che per mesi ha tentato di far credere il ministro, per oltre dieci anni non avrebbe consentito la nascita di mezzi informativi per la mancanza di un parco ricevitori in digitale. Se una trasmissione del genere fosse andata in onda qualche tempo fa e tutte le forze di opposizione si fossero rivolte ai cittadini dimostrando la frode che si stava giocando ai loro danni, forse le cose avrebbero preso un altro indirizzo. A legge approvata dalla stessa maggioranza che dal suo insediamento ha commesso una nefandezza dietro l'altra (falso in bilancio, immunità giudiziaria, eliminazione della tassa di successione per i grandi patrimoni, condoni ecc...) una trasmissione del genere che a legge approvata non sarebbe servita a nulla, ci auguriamo abbia trovato orecchie sensibili in quelle del primo cittadino della Repubblica. L'approvazione della legge Gasparri, manca di rispetto senza ombra di dubbio al presidente Ciampi il quale in un suo autorevole intervento aveva chiesto alle Camere di porre rimedio ad una situazione scandalosa di monopolio informativo. Non aver tenuto minimamente conto di quella che era più di una raccomandazione, ha significato insultare il presidente della Repubblica chiudendolo in un angolo e dicendogli di fatto di non intromettersi nei fatti di governo. Nel renderci conto della situazione di estrema delicatezza che si è creata, siamo dell'opinione che esercitare pressioni eccessive sul Capo dello Stato da parte delle forze politiche, culturali e sindacali affinché non promulghi la legge possa risultare controproducente. Siamo quindi arrivati alla determinazione che da parte della nostra associazione non ci sarà alcun "invito perentorio" che tra l'altro ricorderebbe la presunzione delle mosche cocchiere, ma un semplice documento informativo che consegneremo alla segreteria generale del Quirinale - come altre volte abbiamo fatto - di stretto carattere tecnico, che dimostri l'impossibilità di affermare in tempi ragionevoli il digitale e con esso un maggior pluralismo come a lungo ha sostenuto il ministro Gasparri. 02 dicembre 2003 L'EQUIVOCO Che il contenuto del nostro giornale Nuove Antenne sia stato esaminato e preso in considerazione lo provano le dichiarazione del senatore Giorgio Tonini all'apertura della discussione che in serata dovrebbe concludersi con il voto finale al disegno di legge Gasparri 2175 b. Finalmente, e per la prima volta, Tonini, affermando che il digitale non sarà utilizzabile prima di dieci anni ha chiarito (sia pur tardivamente) un equivoco che ha permesso a Gasparri di imbrogliare fino ad oggi i cittadini (e i senatori), recitando pure la parte dell'innovatore tecnologico. E' un punto fondamentale, perché se in Italia già esistesse un parco ricevitori digitali rispettabile il ddl Gasparri avrebbe potuto essere considerato diversamente; allo stato delle cose, parlare di digitale, senza che esista un solo ricevitore in possesso di un qualsiasi ascoltatore equivale a prendere in giro la gente.
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dicembre 2003 Abbiamo potuto accertare che le mille copie del nostro giornale periodico Nuove Antenne dirette a deputati e senatori hanno riscosso un notevole successo. Un senatore della maggioranza, particolarmente colpito dal titolo di prima pagina "La frode del digitale" ha voluto approfondire la questione e ha concluso mostrando tutto il suo sconcerto che è comune a quello di molti suoi colleghi; tuttavia, ha aggiunto che ben difficilmente nella giornata di domani, martedì 2 dicembre, l'Aula potrà pronunciarsi anche durante le votazione segrete in un modo diverso da quello previsto, . In pratica, un rigetto da parte del senato del ddl Gasparri determinerebbe conseguenze politiche a catena. Si verifica quindi il caso di una legge avversata dalla maggioranza di deputati e senatori che ne riconoscono le parzialità i quali saranno costretti a votarla per "quieto vivere", cioè per mantenere gli spazi di potere che ognuno si è creato. Assurdo. Rete 4 potrà infischiarsene di ciò che ha stabilito la Corte costituzionale e alcune associazioni che hanno puntato su di una concentrazione ancora più forsennata a danno delle locali potranno dirsi soddisfatte. Facciano pure, ma non pensino di aver vinto la battaglia generale che continua più accesa che mai. Ad ogni buon conto, il direttivo del Conna sarà domani davanti all'entrata principale del senato insieme agli amici delle associazioni dei consumatori Adusbef, Adoc, Codacons e Federconsumatori. |
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