Aggiornato
al
30/06/04 09.45
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novembre 2003
STRATEGIE
Questa mattina abbiamo consegnato agli uffici postali di Camera e
Senato, ripettivamente 650 e 350 copie del nostro giornale periodico
Nuove Antenne che reca in titolo grande di prima pagina "La frode del
digitale" (in spedizione ma già leggibile su questo sito o su
www.nuoveantenne.it).
L'operazione, che siamo soliti fare ad ogni uscita del giornale, questa
volta assume una importanza tutta particolare per la presentazione
alla approvazione finale del Senato di quel misto di arroganza e di
sottogoverno che è il disegno di legge Gasparri.
Come si potrà notare, la prima pagina è indirizzata a quei senatori
soprattutto della maggioranza che non hanno esattamente capito il gaspare-inganno
e che al voto segreto, memori di quanto già è avvenuto alla Camera,
potrebbero respingere l'infame pasticcio; gli si dice in sostanza che
l'operazione digitale è intempestiva e costosa, con molte probabilità
di risultare fallimentare anche dal lato strettamente tecnico.
Abbiamo ragionato a lungo sull'intera questione e abbiamo deciso di
puntare sul dubbio e sull'immediato (giovedì il senato si esprimerà a
voto segreto) rinviando ad una seconda fase una eventuale resistenza
manifestata "tirando per la giacca" il capo dello Stato.
Abbiamo già battuto questa strada in passato ai tempi della legge
66/2001, ma tutto ciò che ottenemmo da Carlo Azeglio Ciampi fu una
bella letterina scritta dal segretario generale Gaetano Gifuni dove ci
invitava a ricorrere alla magistratura lasciandoci intendere che
avevamo ragione, ma tutto ciò che il Quirinale faceva per noi era
impartirci una sorta di benedizione sotto forma di auguri.
Altra occasione si presentò nelle settimane che precedettero
l'invasione americana in Iraq quando a titolo personale (non come
responsabile del Conna) mi sono rivolto con un documento ad una
funzionaria della segreteria generale, Cristina Timperi
pregandola di trasmetterlo
al Presidente). Purtroppo, insieme
all'iniziativa dei telegrammi al Papa che in molti ricorderanno,
ancora una volta registrammo un nulla di fatto.
Forse, di fronte all'obbrobrio Gaspariano (se dovesse passare in
Senato), questa volta Ciampi difficilmente resterebbe impassibile, ed
è bene che alcuni soggetti abbiano già cominciato a raccogliere firme (rivolgersi a
presidenza@confonlus.org -
reasat@tiscali.it -
aldoferrara@libero.it
L'ultima spiaggia, come si usa dire, con dei limiti perché la
Costituzione all'articolo 74 stabilisce che la promulgazione di una
legge deve avvenire comunque se il Parlamento l'approva una seconda
volta.
Da qui, la nostra strategia di operare "a monte" cercando di spiegare
ai singoli senatori il tranello che sulla distanza si aprirebbe sotto
le radici stesse della libertà di informazione.
(M.Albanesi)
20
novembre 2003
IL FERVORINO
Nella devozione cattolica, il fervorino è quel breve discorso che il
celebrante rivolgeva ai fedeli per accendere lo zelo, la
partecipazione. Per le dimensioni di ciò che ieri è stato presentato
dal ministro Gasparri nell'aula magna del ministero delle
comunicazioni in viale America 201 come "Codice di
autoregolamentazione Internet e minori" bisognerebbe parlare di
fervorone tanto la fondazione Bordoni ha fatto le cose in grande e si
è diffusa su di un argomento che risulta a dir poco scritto sull'acqua ( ma quanto guadagna questa
fondazione lavorando contemporaneamente per il Ministero e per
l'Autorità di Napoli producendo Piani di assegnazione, codici o altro
che rimangono poi inutilizzati?).
In pratica, un affaticato ministro Gasparri, preceduto dal ministro
Stanca, ha esposto a frasi smozzicate e a parole rimaste nelle
intenzioni secondo il suo "stile apoplettico", i principii base su
cui si fonda il "codice".
Un prete - non a caso all'inizio parlavamo
di fervorino - avrebbe senz'altro fatto di meglio se non altro
perché non avrebbe perseguito fini promozionali personali come questa
proliferazione di "codici" mostra di voler cercare.
Gasparri, ben lontano dall'occuparsi di emittenza locale e quindi di
cose serie, continua a
produrre inutilità che servono solo alla sua persona ammalata di
protagonismo. Prendiamo ad esempio il "codice di difesa dei minori"
per il quale è stata costituita una commissione presieduta dall'ex
direttore del Tg1 di epoca democristiana Emilio Rossi, infarcita dei
rappresentanti di Mediaset anzitutto, e Rai, massime responsabili del
fiume di pericolosissimo di violenza (film e telefilm di importazione) che
quotidianamente si riversa su bambini e adolescenti; sapete cosa ha
prodotto fino ad oggi? Appena una serie di istruttorie che come massimo
argomento hanno la denuncia del fondo schiena delle signore che a
notte fonda appaiono nella programmazione delle locali!
L'iniziativa ( e la presunzione) di moralizzare Internet a
salvaguardia dei minori dovrebbe
partire - pensate un po', dall'Italia; "è un nostro sassolino per
una costruzione molto più grande" ha detto il ministro,
che è meglio di nulla.
Ecco, l'ha detto
signor Gasparri,
era meglio il nulla, tanti soldi risparmiati magari dati alla polizia informatica
per vigilare più di quanto non faccia. Ma questo -
ci rendiamo conto - non le avrebbe consentito di avere un
tornaconto pubblicitario.
17
novembre 2003
TERREMOTO
Un quasi terremoto ha scatenato
l'inopinata decisione di riaprire i termini per la presentazione delle
domande. Come! ci è stato detto, nel 1993 coloro che
presentarono con un solo giorno di ritardo la documentazione per
ottenere una concessione (che tra l'altro non venne mai), si trovarono
inesorabilmente esclusi e oggi si assiste ad un provvedimento
escogitato per favorire alcuni compari ritardatari?
Pur rilevando l'enormità, al Conna in fin dei conti la cosa non fa né
caldo né freddo perché il vero obiettivo rimane quello di abbattere le
scandalose imposizioni dell'assunzione dei dipendenti e la creazione
forzata di società di capitali, tuttavia nel condividere tutta
l'indignazione dei nostri amici non possiamo fare a meno di rimanere
stupefatti di fronte al comportamento di soggetti ministeriali dai
quali non ci saremmo mai aspettati tanta servile accondiscendenza .
Mentre le domande sono tante, una di queste se la pone Assoradio (
vedi
www.assoradio.it
)
rivolgiamo un invito telepatico e
telematico che speriamo venga raccolto: "Dai, Gaspare, parla, vuota il
sacco, oltre a Lucio Garbo di Serenissima Televisione di Padova
presentaceli tutti insieme i tuoi amici non uno per volta, li vogliamo
conoscere!".
16
novembre 2003
LA RAFFICA
Una raffica di comunicazioni e
richieste ci è arrivata da parte di quanti hanno
rivolto domanda di "prosecuzione dell'attività" nel 2001 a proposito
del recente provvedimento di riapertura dei termini.
Agli iscritti al Conna abbiamo dato riscontro singolarmente anche se
avremmo voluto farlo per tutti se la mancanza
assoluta di tempo non ce lo avesse
impedito;
valga comunque questa comunicazione come risposta generale.
Per quanti non hanno rivolto nessun tipo di domanda entro la
data del 30 settembre
2001, come abbiamo già detto, siamo pronti a fornire la modulistica;
tutti gli altri non si devono allarmare perché non cambia nulla
rispetto a quanto già stabilito.
Come ognuno potrà leggere sul testo che abbiamo pubblicato su questo
sito infatti, i famosi "requisiti" dovevano essere posseduti al 30 novembre 2001 e non dopo.
L'incredibile provvedimento che non ha precedenti, è stato chiaramente
formulato per accontentare qualche "ritardatario" di lusso e non certo
per cambiare le regole incostituzionali della 66/2001, una legge che
si spera sia presto ampiamente riconosciuta in giudizio non degna di questo
nome.
15
novembre 2003
GLI ASCOLTATORI
Raramente abbiamo
dato spazio agli ascoltatori perché questo sito è principalmente
dedicato a chi fa radio e televisione anche se le nostre
"ultimissime" sono lette da persone della più varia natura. Qualche
volta questa tendenza ci è stata rimproverata per il mancato rilievo a
lettere che abbiamo ricevuto e di cui abbiamo - come sempre - tenuto
conto senza però portarle a conoscenza di quanti ci seguono.
E' una nostra lacuna perché gli ascoltatori sono il bene primario di un
mezzo di informazione e le loro idee, i loro umori dovrebbero precedere
qualsiasi altro dibattito interno. Purtroppo le nostre attenzioni sono
principalmente rivolte ai problemi impellenti di sempre anche se tanti
sarebbero i nostri programmi per rendere maggiormente utili al paese
le "locali": come meglio organizzarle, il reperimento delle risorse
economiche, la programmazione, l'informazione ecc..; tanti bei
propositi siamo
costretti a diluirli nel tempo e a restare in trincea fin che la massa
di corrotti, alle prese con i loro affari poco puliti e le leggi scritte
con le loro stesse mani continueranno ad imperversare contro quel bene
sociale che è l'emittenza locale.
Cose comunque ne abbiamo fatte e ne stiamo facendo; oltre
alla difesa della categoria e dei singoli che espongono problemi di
ordine generale, la cura con cui sono tenuti i nostri siti
Internet è lì a provarlo; eppoi la
recente iniziativa del circuito pubblicitario: una semina che potrà dare
frutti eccezionali se i partecipanti raccoglieranno l'invito che
coordinatore nazionale ha rivolto nella "lettera riservata" inviata qualche
giorno fa.
Tutto però deve essere reso possibile attraverso un maggiore coinvolgimento dei
nostri iscritti. Per esempio, abbiamo lanciato l'idea di un notiziario
nazionale in mp3 che per prima cosa ha affrontato i problemi della
categoria. Trasmesso da un buon numero di radio, ha
fortemente interessato gli ascoltatori (la lettera che pubblichiamo è
indicativa). Perché da parte delle varie redazioni di radio e
televisioni non giungono apporti di collaborazione? Non ci si può
sempre rimettere al nucleo portante di una associazione già gravato da
una serie infinità di impegni e di problemi.
I giornali - senza giustificazione alcuna - sono nemici delle "locali",
pronti a scrivere solo in chiave diffamatoria e denigratoria, nonostante
si siano recentemente aperti relativamente alle "Tvstreet" perché va di
moda.
Allora, come possono gli ascoltatori partecipare alle nostre battaglie di
libertà se noi stessi li teniamo quasi all'oscuro di tutto?
" Stasera ho sentito alla
radio il vostro comunicato riguardante il problema delle emittenti
locali e la legge Gasparri e volevo ringraziarvi in quanto sono
informazioni difficili da sentire.
Seguendo televisione, quotidiani o settimanali non ne avevo mai sentito
parlare. Da un lato mi ha reso felice il fatto di sentire delle
comunicazioni diverse dalla massa e da un altro mi preoccupa ancora di
più in quanto per quello che avete detto: sarà sempre più difficile per
voi e altri nelle comunicazioni essere autonomi e liberi. Grazie
" (firma e-mail omessa)
13
novembre 2003
SCANDALOSO!
Avevano l'opportunità ministeriali
e politici di chiudere l'infelice vicenda della legge 66/2001 e non
hanno saputo raccoglierla. Dopo la triste figura che hanno fatto,
ministeriali e politici, bloccati dall'azione del Conna che ha rilevato
senza ombra di dubbio l'inapplicabilità della legge 66/2001, in
primo luogo per la sua incostituzionalità e per le condizioni che poneva
completamente differenti da quelle stabilite all'atto del rilascio delle
concessioni (truffa) avvenuto nel 1994 con il seguente avvertimento al
ministro di tenersi pronto a rispondere in solido dei danni che
eventuali disattivazioni avrebbero provocato, dopo oltre due anni da
quel 30 settembre 2001, data ultima per la presentazione delle
"domande", ecco la riapertura dei termini per avanzare richiesta
di "prosecuzione dell'attività". C'è da domandarsi chi stava tanto a
cuore a politici e ministeriali da determinare un fatto così inaudito da
risultare scandaloso.
Per quanto ci riguarda ci hanno fornito un argomento in più; sarà
sconcertante per i Commissari europei che esamineranno il nostro
ricorso - se nel nostro paese non riusciremo ad avere giustizia -
comprendere un fatto che a memoria non se ne ricorda uno analogo,
rivelatore di tutta l'approssimazione, l'attività subdola, la
malafede che pèrmea politici e ministeriali.
Comunque accontentiamoli prendendoli in giro: il Conna mette a
disposizione per quanti vorranno divertirsi la modulistica con il valzer
delle autocertificazioni.
08
novembre 2003
FINALMENTE!
Finalmente le "istituzioni", dopo
aver colpito in tutti i modi radio e televisioni locali, si stanno
accorgendo della loro importanza ai fini sociali.
Ieri sera ci ha chiamato uno dei commissari dell'Autorità garante per le
comunicazioni fra i più attivi - anche agli effetti di un possibile
snellimento burocratico - al quale probabilmente non è sfuggito quanto
abbiamo scritto sul proposito di riconquistare alle "locali" il
prestigio che avevano a fine Anni Settanta.
In pratica, l'alto funzionario propone una collaborazione con la
Protezione civile per rendere tutte le radio locali punti di riferimento
e di diffusione di messaggi in tempi normali e a maggior ragione in
condizioni di emergenza.
La conversazione si è rivelata particolarmente interessante perché il
commissario ha convenuto con noi che le emittenti locali hanno
potenzialità specifiche uniche che non possono avere le multiregionali,
spesso mezzi di diffusione estranei al luogo in cui si ricevono.
E' in sostanza il recepimento della nostra ormai famosa frase, famosa
perché ripetuta da anni in tutte le sedi: "al
cittadino, apprese notizie di carattere nazionale e internazionale,
interessa sapere cosa accade nel raggio di 15/20 chilometri da dove
vive".
Prossimamente ci sarà un incontro con i responsabili della Protezione
civile per entrare nel merito della questione. Già si è parlato della
ipotetica fornitura di un gruppo elettrogeno per dare continuità alle
trasmissioni la cui spesa sarebbe a quasi totale carico dello Stato, ma
non siamo che agli inizi di una proposta che potrebbe contribuire a
cambiare l'atteggiamento inqualificabile nei confronti delle emittenti
locali che perdura da parte del mondo politico, giudiziario,
ministeriale e dell'informazione.
07
novembre 2003
CIARLATANI...
Quanto segue lo abbiamo tratto da
Internet, e chi si è occupato della questione legata al consigliere
Lucio Garbo amministratore di Serenissima televisione tanto cara al
ministro Gasparri, una volta tanto sa che non siamo solo noi ad
accorgerci di certi fatti ma è il:
"Comitato
italiano di volontariato in difesa delle vittime di ciarlatani e santoni
e contro gli abusi nelle telecomunicazioni e nei confronti dei minori
(dal 1994)".
Si noterà che sono cose che abbiamo già detto o che abbiamo lasciato intuire, ma
fa una certa impressione verificare che anche altri non hanno dubbi su quanto da tempo
manifestiamo sulla legittimità dell'operato di questo ministro.
"Segnaliamo
che, in relazione alle recenti notizie sul sedicente 'mago' BRAHAMAN
(Verona), che adesca le sue vittime attraverso le telepromozioni di
TELESERENISSIMA (Padova), vendendo intrugli ANTI-TUMORALI a malcapitati
'clienti' - come evidenziato dalla trasmissione Striscia la
Notizia - l'amministratore unico e socio di maggioranza
dell'emittente TELESERENISSIMA, che vende spazi pubblicitari non
solo a BRAHAMAN, ma anche ad altri ciarlatani (cartomanti,
veggenti ecc.), e' consigliere del ministro delle Comunicazioni
MAURIZIO GASPARRI dal 2001: si tratta del signor LUIGI GARBO.
L'approvazione nel 2002, da parte dello stesso ministro, del
codice di autoregolamentazione per le televendite di cartomanzia
evidenzia, pertanto, un palese conflitto d'interessi.
Il signor GARBO tra l'altro, nonostante i lauti guadagni derivanti
dalla pubblicizzazione di 'maghi' e affini, e' beneficiario di
rilevanti contributi statali, FINO A 5 MILIONI DI EURO. Egli,
inoltre, utilizza la carta intestata ministeriale per spedire
missive ai colleghi.
Tale vicenda, di una gravita' inaudita .".(ecc... Ndr),
05 novembre 2003
BEPPE GRILLO
Abbiamo combattuto il disegno di
legge Gasparri dal momento in cui ci siamo resi conto della carica
liberticida che conteneva (di gran lunga peggiore della Mammì) , prodotto
di "Consigliori" , cioè di amici del ministro che odiano le
"locali" considerate da sempre un ostacolo alla espansione del
giro dei loro affari.
"La frode del digitale" è il titolo del numero di novembre di
Nuove Antenne che sarà consegnato a senatori e deputati tre giorni prima
che il famigerato disegno andrà in aula; l'articolo sottostante, di
facile comprensibilità, di gran lunga più efficace di quanto
(fumosamente) sanno pubblicare i grandi giornali, mette nella giusta luce
le assurdità sulle quali è basato.
Questa sera a "Striscia la notizia", l'autore della
trasmissione, il ligure Ricci ha dato luogo ad un atto di coraggio di cui
certamente ne pagherà il prezzo, concedendo una decina di minuti ad un
Beppe Grillo (già escluso da Rai e Mediaset) seriamente preoccupato
per le sorti della democrazia informativa, il quale pronunciato frasi
definitive di condanna all'indirizzo dell'attuale ministro il cui operato
non è molto diverso da quanti lo hanno preceduto eccetto l'arroganza,
l'imprudenza, la cecità, l'imbarazzante esibizionismo e la
malafede che sono caratteristiche tutte sue.
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