28 novembre 2001
CHIAREZZA!
A seguito della pubblicazione del 24.11
scorso, sono state riattivate alcune emissioni di Radio Mater a Bari
e in Maiella.
Per contro, l'Ispettorato Territoriale
di Bari ha giustamente reso noto di aver richiesto alla DGCA quali
iniziative intraprendere nei confronti delle emittenti che come
RADIO DONNA e RADIO MATER "superano i limiti territoriali
fissati dalla L. 66/2001.
In attesa di conoscere la risposta della
DGCA, registriamo che almeno l'IT-BA ha preso atto del citato
superamento dei limiti territoriali fissati dalla L. 66/2001, e ci
rendiamo conto che a questo punto una eventuale risposta della DGCA
non potrà legittimare quelle emittenti che "superano i limiti
territoriali fissati dalla L. 66/2001". O se ciò dovesse
disgraziatamente avvenire, sarà finalmente chiaro CHI a livello
ministeriale VUOLE interpretare la Legge (che dice tutt'altro) in
questo modo estensivo. In tal caso, però, ci si chiede fin d'ora
PERCHE' non si sia voluto ragionare altrettanto estensivamente nei
confronti DELLE ALTRE norme contenute nella stessa L. 66/2001. E
siamo certi che qualcuno VORRA' SAPERE in capo a chi ricade LA
RESPONSABILITA' di simili decisioni.
Roberto de Marinis - Reteotto
25 novembre 2001
LA COMMISSIONE
Martedì 27 novembre si insedierà la "Commissione per
l'assetto del sistema radiotelevisivo" di cui facciamo parte
ormai da tempo immemorabile. La lunga definizione non tragga in
inganno, essa non è stata capace durante la sua lunga vita di
"assettare" un bel nulla, se non ratificare decisioni già
prese dietro le quinte da politici prezzolati e da affaristi di
contorno.
Oltre tutto la "Commissione" sembra concepita a bella posta
per non funzionare, infarcita di elementi che rappresentano solo sé
stessi, privi totalmente di quella massa di iscritti e
sostenitori, senza i quali una associazione non è degna di questo
nome.
Il Conna non ha mai fatto complimenti nell'esprimere concetti
totalmente diversi da quelli delle altre congreghe presenti, non certo
per mostrarsi diverso ad ogni costo, ma perché non ci volevano grandi
doti di perspicacia e di introspezione per capire che l'indirizzo
assunto dai vari ministri e sottosegretari che si sono succeduti
avrebbe condotto alla attuale situazione disastrosa cui stiamo
tentando di porre rimedio con l'intervento della magistratura.
Non ci rimane che sperare che qualcosa cambi, soprattutto per opera
dell'attuale presidente Adalberto Baldoni, che sembra animato
dai migliori propositi.
24 novembre 2001
RICORDI
Eravamo rimasti al trasferimento del nostro ufficio dove abbiamo
lavorato ininterrottamente vent'anni (1981-2001). Con l'emergere di
carte, documenti, scritti, di cui non ne ricordavamo più
neppure l'esistenza, tanti ricordi personali e lettere di
radio che non esistono più che prima di chiudere maledicevano
affaristi e prezzolati in genere che con le loro leggi (o i loro
consigli) si permettevano di violare la Costituzione impunemente.
Ma ritorniamo rapidamente ai giorni nostri sperando che nel giro di
qualche settimana, ultimati i lavori di sistemazione,
l'organizzazione del Conna riprenda a pieno ritmo il suo lavoro che
peraltro non abbiamo mai interrotto.
Il nostro fuoco infatti cova sotto la cenere al punto che quando si
leveranno alte le fiamme parecchie persone ne rimarranno scottate e
probabilmente saremo gli ultimi a ridere....; di più non possiamo
dire, anche se vorremmo raccontarvi di infinite peripezie.... .
Alle emittenti raccomandiamo di avere fiducia in noi e soprattutto in
sé stesse, frase che abbiamo riportato nel numero di novembre di
Nuove Antenne che è andato in stampa proprio ieri.
Ci scusiamo per la mancata risposta ad un gran numero di e-mail e
lettere normali e per non aver più inviato l'estratto conto delle
sottoscrizioni impegni che assolveremo prossimamente.
Spazio ora ad una comunicazione di Roberto De Marinis che riteniamo di
notevole importanza.
CI SONO GIA' PROBLEMI PER
RADIO MATER E PER CHI HA CREDUTO ALLA POSSIBILITA' DI CREARE "DI
FATTO" UNA RETE NAZIONALE METTENDO INSIEME TANTE CONCESSIONI
LOCALI.
MATER E' SPENTA QUASI
DAPPERTUTTO (MAIELLA, MOLISE, PUGLIA) E A RUOTA STAREBBERO PER SEGUIRE
RADIO DONNA E RADIO CLASSICA.
UN BOCCONE AMARO DA DIGERIRE
PER QUALCHE AFFARISTA DELL'ETERE CHE AVEVA PUBBLICATO SU INTERNET (CON
TANTO DI STROMBAZZATE VARIE) UNA NOTA DEL MINISTERO COMUNICAZIONI
INTERPRETATA IN QUESTO SENSO.
CI AUGURIAMO CHE LA DGCA DEL
MINISTERO COMUNICAZIONI (AUTRICE DELLA NOTA IN QUESTIONE) STIA
RINSAVENDO E SI SIA ACCORTA DELLA PALESE CONTRADDIZIONE CONTENUTA IN
QUEL DOCUMENTO.
ALTRETTANTO, CONFIDIAMO CHE IL
BUON SENSO TORNI A FARE VISITA A QUANTI (MINISTERIALI E NON) SI ERANO
EVIDENTEMENTE DIMENTICATI CHE LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE
DEL 1975 ERA STATA EMESSA PER LE EMITTENTI LOCALI.
E QUESTO -NON VE NE E' DUBBIO- E'
UNA ULTERIORE RIPROVA DELL'IMPORTANZA DEL RUOLO CHE RIVESTONO LE
ASSOCIAZIONI SERIE COME IL CONNA
NEL PANORAMA DELL'EMITTENZA
RADIOFONICA ITALIANA.
CIAO A TUTTI
(roberto de marinis - reteotto -
bari)
12 novembre 2001
CATASTO IMPIANTI REGIONE
LOMBARDIA
La Regione Lombardia sta per
istituire il Catasto regionale degli impianti di telecomunicazione,
previsto dalle Legge regionale n. 11/01 (art. 5).
Invitiamo quindi le emittenti lombarde a prendere visione della
circolare.
Cliccare
qui per maggiori informazioni
10 novembre 2001
VIVERE DI
RENDITA
Che il diritto d'autore sia messo in pericolo dalle nuove tecnologie è
cosa nota da tempo nonostante la strenua resistenza opposta da quanto
rimane del vecchio apparato di percezione dei proventi.
Un duro colpo alle grandi case cinematografiche americane viene ora dal
tribunale di San Josè che si trova nella Silicon Valley, che ha assolto
un esperto in informatica per aver diffuso su Internet un software che
consente di neutralizzare i sistemi di protezione registrati sui DVD
insieme al materiale video e sonoro.
La sentenza clamorosa, pone le premesse per la liberalizzazione delle
copie di film che in un prossimo futuro saranno alla portata di tutti e
già vengono inviate e-mail a tappeto che per pochi dollari offrono un
programma che permette di trasferire il contenuto dei DVD mediante un
nuovo sistema di compressione su normali dischi CD.
Il diritto d'autore è destinato quindi ad essere completamente abolito?
Noi non lo crediamo; pensiamo che un punto di equilibrio possa infine
essere trovato stabilendo per le opere dell'ingegno un periodo di
sfruttamento esclusivo che potrebbe essere quantificato in mesi o al
massimo in qualche anno (altrimenti non esisterebbero più
incentivi per chi ha la pazienza e la capacità di produrre, di
investire di studiare e ricercare), tuttavia ciò non potrà costituire
motivo di rendita quasi perpetua.
Basta pensare, tanto per non allontanarci troppo da casa nostra, che 'O
sole mio, scritto e composto ai primi del secolo scorso, rende ancora
agli eredi e all'editore Bideri (presidente della Siae!) una montagna di
soldi ogni anno.
6
novembre 2001
SPLITTAGGIO
Ai tanti inconvenienti che hanno
colpito l'emittenza locale, da qualche anno si è aggiunto il
"regalo" di una nota associazione affaristica che
è riuscita ad ottenere la legalizzazione degli "splittaggi" a
beneficio di alcuni suoi grossi clienti,
ovvero la possibilità che una grande impresa possa
incettare e trasmettere pubblicità locale differenziata in zone diverse
dalla sua abituale area di servizio.
Sembrava che questo tipo di concorrenza sleale dovesse costituire il colpo
decisivo contro l'esistenza delle "locali": pur di drenare annunci
commerciali trasmessi dall'emittente del
posto, produttori improvvisati pagati a percentuale avevano
setacciato freneticamente il territorio offrendo prezzi
"stracciati" a clienti perplessi ma pur sempre
interessati a concludere buoni affari.
L'ennesimo scempio sembrava compiuto e ben lontana la possibile
reversibilità del fenomeno, invece ieri ci è arrivata la notizia che
le radio locali del nord-est stanno registrando una inversione di
tendenza: i vecchi clienti hanno cominciato a far ritorno ai loro
antichi e abituali mezzi di diffusione.
Le cause che hanno determinato questa piacevole novità non sono poche e
si possono riassumere principalmente in pochi punti:
1) l'iniziale aggressività e gli entusiasmi degli "splittatori"
poco per volta si sono spenti perché la politica dei bassi prezzi
vero è che serviva a farsi strada, ma contemporaneamente - rendendo
anche poco - non compensava gli investimenti iniziali;
2) una radio locale, anche se può dar luogo ad una programmazione
qualitativamente inferiore a quella proveniente da una grande
organizzazione può risultare ugualmente competitiva perché è pur sempre l'emittente del posto conosciuta e radicata
presso un pubblico che ne apprezza l'esistenza e che è quindi propenso
a concedere maggiore fiducia anche agli effetti del messaggio
pubblicitario;
3) dopo l'iniziale sconcerto, gli stessi inserzionisti allettati in un
primo tempo da condizioni estremamente favorevoli, hanno
potuto in seguito constatare la minore efficacia della pubblicità trasmessa da un
centro lontano magari centinaia di chilometri: distanza che il pubblico
avverte;
4) gli stessi inserzionisti, alle prime richieste di aumento dei prezzi
da parte dei produttori, hanno
capito che non appena distrutte commercialmente le emittenti locali,
queste organizzazioni, rimaste padrone della piazza, avrebbero stabilito
quotazioni a piacer loro rendendo difficile, specie alle piccole
imprese, acquistare spazi pubblicitari.
A parte questo insperato successo che speriamo si debba registrare anche
in altre parti del paese, il Conna si farà portatore nelle sedi più
adatte dell'esigenza di regolamentare per legge lo splittaggio, una forma odiosa di
concorrenza.
6 novembre 2001
UNIONE SARDA
Avevamo annunciato la nostra scarsa presenza sul nostro sito invitando
tutti a considerarla un buon segno per le numerose operazioni iniziate e
in corso di realizzazione (ricorsi alla giustizia, sede del Conna,
giornale Nuove Antenne ecc...). Possiamo però constatare da quanto ci
comunicano radio che fanno parte del Conna e altre sconosciute che hanno
scoperto con qualche decennio di ritardo la nostra esistenza, quanto il
livello di consapevolezza sia alto, al punto da costituire un boccone
avvelenato per quanti pensavano che con un colpo di spugna fosse
possibile espellere le scomode (per i loro affari) emittenti locali.
Anche in provincia, l'iniziativa dei singoli si fa sentire con riunioni,
contatti, idee organizzative; altri, nonostante lo scandaloso silenzio
stampa che mostra che razza di editori stanno alle spalle delle maggiori
testate nazionali, riescono a far filtrare qualche notizia che i
cittadini italiani tutti avrebbero diritto di conoscere se non fossero
preda di autentici banditi dell'informazione.
Oggi, per esempio, il nostro coordinatore per la Sardegna Franco Airi di
Radio Arcobaleno di Iglesias ci ha trasmesso un articolo tratto dal
giornale Unione Sarda a firma di Gigi Pittau dove si affronta la
questione che ben conosciamo. Per conoscenza dei nostri lettori,
omettendo la lunga parte che riguarda l'interessante vita di Radio
Sardinia, molto simile a quella di tante altre stazioni radiofoniche,
trascriviamo il solo inizio del lungo articolo:
Radio
Sardinia, la radio dei Sangavinesi e di tanti altri paesi del Medio
Campidano, rischia di chiudere. La legge nazionale approvata nel marzo
scorso obbliga le piccole radio a conduzione familiare a trasformarsi in
società ad assumere almeno due dipendenti. Ma Anicetto Scanu, 48 anni,
titolare della radio sangavinese che lavora come pubblicitario e che
trasmette da oltre 25 anni non ci sta. "Rivendico il diritto di
fare radio e non vedo perché debba rinunciare alla passione della mia
vita e alla possibilità di fare informazione e cultura. Io e altre 200
emittenti locali (e anche
qualcuna di più.. Ndr) aderenti al Conna (il Coordinamento nazionale
Nuove Antenne), abbiamo presentato ricorso al Tar del Lazio contro
questa decisione e se il ricorso sarà respinto ci rivolgeremo al
Consiglio di Stato e infine alla Corte di giustizia europea di
Bruxelles. Non ci arrenderemo facilmente".
Se pensiamo che praticamente tutte le emittenti della Sardegna sono
con il Conna, il titolo del giornale: "Unione Sarda" è di
buon augurio e lascia presagire vita difficile per i nostri
nemici, interni (i più pericolosi) ed esterni.
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