28 settembre 2014
SUPERFICIALITA'
Alle pubblicazioni sul Blog di Beppe Grillo e sul canale "maal52tv" di
YouTube di nostri editoriali (quelli che seguono sono i link
dell'ultimo commento pubblicato dal titolo: "L'orda canagliosa"), spesso
giungono domande, affermazioni polemiche di ascoltatori cui raramente è
possibile rispondere per questioni di tempo mancante.
http://youtu.be/fuKcL1z4-ww
Oppure:
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/09/26/maxi-sconto-mediaset-notizia-sconvolge-tv-italiana
L'ultima perplessità viene da
un ascoltatore che si firma Tuco Juan Maria Ramirez cui è stata data
subito risposta considerato che il problema è di ordine generale:
Domanda:
Scusate la mia ignoranza,ma le tv locali sono
quelle che di giorno trasmettono pubblicità martellante e di notte le
donnine nude? Mi sento un bel po' in imbarazzo...
Risposta:
Si tolga dall'imbarazzo, lei non è ignorante ma solo superficiale.
Se avesse gestito una radio oppure una televisione locale e si fosse
trovato davanti un mercato di risorse pubblicitarie (e non solo)
"drogato", rastrellato per il 95 per cento dalle reti nazionali (quelle
piene di lustrini e falsità), si sarebbe trovato davanti a due strade:
1) chiudere l'emittente di fronte alla prepotenza degli altri che si
sono fatte leggi in funzione dei propri interessi (è la soluzione
adottata da un gran numero di radio e tv che sono definitivamente
scomparse);
2) resistere, incettando annunci commerciali di serie B o C, cioè di
bassissimo livello pagati quattro soldi (il più delle volte neppure
sufficienti per tenere accesi gli impianti) per dar modo di proseguire
comunque l'attività in attesa di tempi migliori (che fino ad oggi non
sono venuti).
Probabilmente lei avrebbe scelto la prima soluzione perché mostra di non
conoscere le esclusive potenzialità delle radio tv locali di informare i
cittadini della zona in cui vivono cosa succede intorno a loro, o di
rendersi estremamente utili in caso di calamità naturali (terremoti,
alluvioni o altro) nell'assistere i Vigili del fuoco ad approntare i
primi soccorsi: comportandosi da veri servizi pubblici al punto da dover
essere "protetti" in tutti i sensi anzitutto dalle giunte comunali.
Oltre tutto, i padroni delle reti nazionali, cioè coloro che hanno
ideato e fatto approvare a tamburo battente leggi funzionali alle loro
aziende, fanno la stessa cosa, solo che alla pubblicità e alle "donnine
nude" sanno mettere loro davanti una foglia di fico per renderle meno
evidenti. (Mario Albanesi)
27 settembre 2014
PER TUTTI GLI OPERATORI RADIO-TV
All'importante successo della manifestazione conseguito mercoledì 24
settembre davanti alla sede nazionale dell'Agcom e del Mise, la nostra
associazione ha unito tutta una serie di considerazioni che stante lo
sbandamento dell'intera categoria negli ultimi dieci anni non era stato
più possibile proporre.
Intanto abbiamo ricordato con i megafoni - affinché i presenti del Mise e
dell'Agcom non potessero poi dire di non aver sentito - cosa
rappresentano radio e televisioni locali che politici e faccendieri hanno
sempre giurato e spergiurato di essere sempre pronti a difendere, salvo
poi, nella pratica, fare esattamente il contrario.
Le emittenti locali non sono materialmente sostituibili da imprese di
grosse dimensioni e tanto meno dalle reti nazionali all'atto di informare
i cittadini su cosa accade nella zona dove vivono. Va da sé che una
funzione così importante, primaria, a beneficio della comunità, non può
essere maltrattata in tutti i sensi fino alla sua estinzione, ma protetta
e rispettata.
Il nostro Paese - specie negli ultimi anni - ha subito tutta una serie di
calamità naturali che vanno dai terremoti, agli incendi, alle alluvioni o
altro; ebbene, le emittenti locali sono sempre state in prima fila insieme
ai Vigili del fuoco a prestare tempestivamente i primi soccorsi alle
popolazioni colpite: non fosse altro che per queste caratteristiche, i
mezzi di trasmissione radiotelevisivi appaiono insostituibili.
Era dagli Anni Settanta/Ottanta che non si udivano parole di autentica
difesa di radio e televisioni locali; anzi, ormai si era consolidato una
sorta di complesso di colpa per le inespresse potenzialità delle emittenti
costrette dalla mancanza di risorse economiche a dar luogo a
programmazioni scadenti..
D'altra parte, nessuno dei tanti amici (finti) delle "locali, in anni di
stallo, osò proporre regole che normalizzassero il mercato della
pubblicità affinché tutte le emittenti, anche quelli ubicate nei piccoli
centri avessero le risorse economiche necessarie senza ricorrere alle
elemosine dello Stato i cui meccanismi sono congegnati in modo tale da
elargire soldi a chi già ne ha a sufficienza.
Alla riscossa quindi!.
NOTA E' allo studio del Conna una proposta di
valorizzazione e ufficializzazione delle emittenti - in particolare delle
radio - di grande interesse. Pensiamo entro martedì, mercoledì al massimo,
di darne notizia.
Prendere visione su Youtube del video attinente
a quanto detto:
http://youtu.be/fuKcL1z4-ww
oppure:
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/09/26/maxi-sconto-mediaset-notizia-sconvolge-tv-italiana/ 24 settembre 2014
UNA SPLENDIDA DOPPIA
MANIFESTAZIONE
Potremmo definirla una manifestazione modello quella di questa
mattina patrocinata dalle tre associazioni dei consumatori Adusbef,
Codacons e Federconsumatori; presenti i responsabili del Conna,
operatori radiofonici e tv, una decina di telecamere per testimoniare la
nuova presa di coscienza ed il rilancio di lotta delle "locali",
l'agenzia giornalistica TA1 diretta da Stefano Zago ed il senatore Lello
Ciampolillo.
Poco dopo le ore 11 come previsto, in via Isonzo sede dell'Agcom,
attraverso due potenti megafoni, simili ad un mostruoso impianto
stereofonico direttivo, è stato chiesto dalla strada al presidente
dell'Agcom Angelo Marcello Cardani se si rendesse conto di aver
avvallato e dato continuità alla nefasta opera di Corrado Calabrò poeta
mediocre e ancora più scadente presidente dell'Agcom.
Finita la "sfuriata" fonica a base di dure accuse tutte però facilmente
provabili, a due funzionarti scesi gentilmente, Laura Aria e Vincenzo
Lobianco, abbiamo affidato la base programmatica del Conna che dovrà
essere oggetto di discussioni tese a rimediare in extremis alla
catastrofe compiuta - in parte irreversibile - che ha costretto alcune
emittenti a chiudere definitivamente l'attività e a porre altre in
condizioni di ristrettezze tali da pensare di farlo.
Alle ore 14 - anche in questo caso come previsto dalla ferrea tabella di
marcia - "secondo tempo" al largo Pietro Di Brazzà (Fontana di Trevi)
sede del sottosegretario Antonello Giacomelli, dove dopo aver rilevato
che in sede di amministrazione delle frequenze sono stati commessi una
serie di abusi che potremmo meglio classificare come altrettanti
"crimini radioelettrici", è stata ricordata l'enorme importanza e
funzione sociale delle televisioni e radio locali le quali, di fronte a
nuove regole imposte al mercato delle risorse - oggi quasi totalmente
rastrellato dalle reti nazionali pubblicitarie - potrebbero sprigionare
tutte le loro potenzialità compresse in 35 anni di attività stentata.
A parte la funzione sociale-informativa al servizio dei cittadini
compresi nel raggio d'azione dell'emittente stessa nei quali è
insopprimibile la domanda di sapere cosa succede nella zona dove vivono,
rimane di somma importanza la loro attività all'atto di calamità
nazionali (terremoti, inondazioni o altro) dove l'emittenza locale -
dotata di mezzi autonomi di trasmissione - è da considerare il mezzo
migliore di organizzazione e di soccorso.
Anche in questo caso ci è stata assicurata la possibilità di esaminare
con il sottosegretario con delega alle comunicazioni Giacomelli la
nostra base rivendicativa.
La doppia manifestazione organizzata alla perfezione che ha riscosso
anche l'apprezzamento delle Forze dell'ordine, terminata intorno alle
ore 15, ha visto ritornare nel loro comune di residenza tanti amici dal
volto sorridente, contenti di essere stati presenti alla rinascita delle
grandi battaglie del passato del Conna, pronti a ripetere la protesta
fra due mesi se le richieste contenute nella nostra base programmatica
risultassero disattese.
20 settembre 2014
MANIFESTAZIONE
(PER CONOSCENZA ALLE AGENZIE DI INFORMAZIONE
E REDAZIONI TELEVISIVE E RADIOFONICHE)
Signori consiglieri e funzionari dell'Agcom, mercoledì mattina 24 settembre
alle ore 10 il Coordinamento nazionale Nuove Antenne (Conna) sarà presente
in via Isonzo “incrocio con via Po”con una delegazione di emittenti
televisive e radiofoniche locali colpite dall'innumerevole serie di
“Delibere” spesso contraddittorie, emesse a getto continuo dall'Agcom.
Verso le ore 11 alcuni dei presenti alla manifestazione si distaccheranno
dal gruppetto di emittenti (la Questura con un regolare atto
amministrativo ha stabilito un numero estremamente esiguo di questi) e
chiameranno con l'altoparlante il presidente Angelo Marcello Cardani, la
signora Laura Aria, e altri elementi qualificanti dell'Autorità garante
(Sic!) delle Comunicazioni, per consegnare loro una nostra base
rivendicativa articolata in 7 punti.
Insisteremo particolarmente sui tre nomi del presidente con il quale in
passato ci siamo incontrati senza veder recepito nulla di quanto avevamo
richiesto, ricordando l'insegnamento dell'indimenticabile Eduardo De
Filippo nell'Oro di Napoli di Vittorio De Sica, quando consigliò alla
folla dei postulanti della stretta via di Napoli di ripetere due volte al
giorno e a tutta voce i tre nomi del “Duca” intollerante... fino a quando
il muro dell'indifferenza non si sarebbe rotto.
La nostra associazione ovviamente, non ha la possibilità di somministrare
quotidianamente la “cura” ma semmai rientra nelle nostre possibilità di
essere presenti a scadenza bimestrale.
L'Agcom, come tutte le “Autority” ha dei poteri spropositati che
meriterebbero lungimiranza e grandi competenze che non ha, basta pensare a
come è stata amministrata la transizione dall'analogico al digitale che
oltre a oscurare televisioni che operavano da oltre trenta anni – caso
esemplare l'esclusione di Telestudio di Roma, canale 61 – è giunta, in
sintonia con il Ministero dello Sviluppo (doppio sic!) economico, al
gravissimo provvedimento degli espropri delle frequenze!
Commissari e presidente dell'Agcom sono di nomina politica; sul piano
giudiziario è inattaccabile perché un ricorso al Consiglio di Stato
prevede l'esborso di ben 6000 euro a fondo perduto – una vera e propria
giustizia da ricchi - oltre alle spese che comporta il giudizio stesso.
Non rimane quindi che costringere i responsabili di una così assurda
compagine a guardare il loro viso riflesso nello specchio e decidere cosa
fare.
Coordinamento nazionale Nuove Antenne
03
settembre 2014
COMUNICATO N. 5 (ultimo)
Dopo una serie di valutazioni sulla situazione
rovinosa delle televisioni e delle radio locali, colpite duramente più
che dalla crisi dalla congerie di norme burocratiche, economiche e da
scriteriati rivolgimenti tecnologici che ministero e Agcom si inventano
quotidianamente, abbiamo deciso di indire per il giorno 24 settembre
2014 una doppia manifestazione a Roma, dalle 10 alle 12,30 in via Isonzo
21 presso la catastrofica Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e
dalle 14 alle 15 al largo Brazzà 86 (Fontana di Trevi) sede dove
completa l'opera nefasta dell'Agcom il sottosegretario Antonio
Giacomelli del Ministero per lo sviluppo economico (Mise).
La Questura di Roma ha posto pesanti limitazioni al numero di persone
presenti sia in via Isonzo che al largo Brazzà perché il mese di
settembre a Roma è ritenuto piuttosto “movimentato”, tuttavia, da un
punto di vista sindacale non saremo impediti di chiamare per nome con
gli altoparlanti sia il presidente dell'Agcom Angelo Marcello Cardani
che il sottosegretario con delega alle comunicazioni Antonio Giacomelli
che è quello che ci interessa consegnando loro la nostra base
programmatica.
Abbiamo preso questa decisione esaurite tutte le speranze che avevamo
nella giustizia amministrativa (Tar e Consiglio di Stato) perché essa
finisce sempre per soddisfare le pretese del Ministero e Agcom per una
ragione molto semplice: magistrati del Tar e del Consiglio di Stato,
compresi i presidenti di sezione, spesso prestano servizio per interi
periodi per Agcom e Ministero; essi sono i principali referenti delle
leggi che poi, una volta rientrati nei Tar o nel Consiglio di Stato “,
giudicano in prima persona o attraverso loro colleghi, i ricorsi
presentati dai malcapitati cittadini: uno scandaloso procedere di
controllori di sé stessi, che rende la giustizia amministrativa come
dicevamo scarsamente attendibile.
In secondo luogo, il mondo politico, invece di procedere secondo
giustizia ed in particolare obbedendo alla legge delle leggi che è la
Costituzione repubblicana, ha in ogni occasione dimostrato di
infischiarsene del diritto di espressione sancito dall'articolo 21
perseguendo linee funzionali ai propri interessi di partito o di singoli
politicanti particolarmente aggressivi.
Fatte queste considerazioni, abbiamo pensato che i veri referenti sono i
singoli responsabili, nella fattispecie il presidente dell'Agcom e il
sottosegretario alle comunicazioni, perché per questi signori, dalla
carriera ammantata di rosa e confortata da emolumenti stratosferici,
sentirsi chiamare per nome e cognome dalla piazza è uno scomodo
diversivo rispetto al loro abituale standard di vita con la possibilità
di ripetere l'azione ogni due o tre mesi.
Conna, Coordinamento nazionale Nuove Antenne
Il presente
n.5 è l'ultimo comunicato che viene mandato in circolare.
Le informative che seguiranno saranno inviate solo agli indirizzi che ci
sono stati mandati, anzi, è bene inviarceli una seconda volta per
maggior sicurezza e coloro che non lo hanno ancora fatto si affrettino a
comunicarci la loro mail.
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