29 luglio 2011
APPELLO
1) Il Conna non cesserà per tutto il mese di
agosto di preparare la difesa delle emittenti sotto diverse forme in
vista di alcune scadenze sia per le televisioni che per le radio.
A questo proposito rivolgiamo un appello in particolare agli iscritti
affinché ci venga segnalato se presso le varie emittenti c'è chi
è disposto a collaborare con noi - del tutto gratuitamente come è
costume della nostra associazione no profit - dedicando un po' di
tempo a ricerche e controlli di indirizzi aggiornati traendoli da
Internet, indispensabili per le tante comunicazioni che abbiamo in
programma di inviare.
Il Conna ha un grosso limite nella forza lavoro (come tutte le
associazioni a lavoro volontaristico) ma abitualmente ciò non è un
limite se non in particolari momenti come quello difficilissimo che il
settore sta attraversando assediato da nemici che mandano revoche di
"concessioni" (mai date), espropriano frequenze e si apprestano a far
di peggio.
Attendiamo adesioni a questa nostra richiesta a:
conna@conna.it.
2) E' in corso di spedizione via
email della terza parte della narrativa in sei + due puntate video dal
titolo comune "Il crollo". Chi non l'avesse ancora ricevuta ci informi
in proposito. Seguirà a metà agosto la versione radiofonica in Mp3.
26 luglio 2011
REVOCHE
Avvertiamo quanti avessero ricevuto dal "Ministero per lo sviluppo
economico" lettere di revoca della "concessione" e quindi di
disattivazione, di mettersi in contatto con il Conna in vista di una
possibile azione collettiva legale di difesa e di rivalsa.
20 luglio 2011
L'ELENCO
Tanto rumore per nulla; l'elenco delle radio
"abilitate" alla sperimentazione digitale dovrà essere rifatto per
carenze e imperfezioni.
Approfittiamo per dire che ancora una volta che i politici del ministero
hanno esercitato un ennesimo atto illegale subordinando le "abilitazioni", al
digitale, come ieri le sovvenzioni previste dalla legge 448 al pagamento
dei canoni.
Più volte abbiamo affermato che dopo il doppio censimento degli Anni
novanta (il secondo si rese necessario per supplire al sequestro
generale dei documenti del primo ordinato dal magistrato pm Anna Maria
Cordova) venne deciso per il premere delle grandi aziende che
pretendevano ad ogni costo un "pezzo di carta" che le legittimasse.
Un abuso incredibile perché consentiva il rilascio di attestazioni
spacciate per "concessioni" prive totalmente di valore
perché la stessa legge 223/90 lo impediva in mancanza dei piani di
assegnazione delle frequenze che non vennero mai approntati.
Lo sbalordimento che mostrano gli stranieri che ci hanno
rivolto domande - specie funzionari di Bruxelles e di Strasburgo - viene
dalla constatazione che le varie emittenti preferirono ingoiare rospi a
ripetizione e accontentarsi di concessioni-truffa, su frequenze
interferite o assegnate a più soggetti.
A distanza di tempo rimane un mistero come radio e televisioni di tutta
Italia non intentarono azioni legali nonostante il Conna avesse
immediatamente denunciato l'incredibile procedura.
Ai nostri giorni è indicativo per giudicare la serietà di chi amministra
il settore e di conseguenza l'intero Paese: esigere sotto forma di
ricatto canoni non dovuti per pagamenti di concessioni inesistenti
denota bassezza di intenti e mancanza di pietà per tante imprese
minori che si sono mostrate incapaci di difendersi legalmente, fidandosi
tra l'altro di ciò che raccontavano loro gruppi affaristici travestiti
da associazioni sindacali.
16 luglio 2011
6 PUNTATE
Non rendersi conto che le "emittenti a corto raggio" come definì le
radio e televisioni locali la Corte costituzionale nella sentenza n.202
del 1976 sono alla fine della corsa se non sapranno trovare un motivo di
rilancio e di capovolgimento dell'attuale situazione, equivale ad essere
ottimisti come quello che mentre stava precipitando dall'alto di un
palazzo si rallegrava perché fino a quel momento non gli era
ancora successo nulla o come Silvio Berlusconi che affermava che la
crisi era già passata quando ancora doveva cominciare.
Come ripartire e riconquistare il prestigio, perduto di cui godevano le
emittenti locali, le sole ammesse dalla dalla Consulta a diffondere
segnali televisivi e radiofonici sul terrìtorio nazionale (le reti a
proprietà unica furono un abuso criminale legalizzato da Bettino Craxi e
complici!), rispetto che poco per volta fu eroso da un atteggiamento
governativo autoritario tutto a favore delle mega aziende, contando su
di uno schieramento associativo complice, venduto e collaborazionista?
Intanto raccontando ai disinformati, e ai corti di memoria o
semplicemente ai giovani cosa è accaduto effettivamente, poi cercando di
individuare i rimedi denunciando la pretesa di eliminare totalmente
quanto ancora rimane della legittimazione della Corte costituzionale che
non subordinava il diritto a comunicare in proporzione alla forza
economica delle imprese.
A questo proposito il Conna sta approntando una informativa in sei
puntate video che verrà inviata a quanti ci segnaleranno il loro
indirizzo e-mail (se non hanno ancora ricevuto nulla) comunque
visibile "cliccando) sugli indirizzi sottostanti in rosso.
(Premere sulla "stringa" che segue per visionare la presentazione)
http://youtu.be/P0fcvPeviNw
(Premere sulla "stringa" che segue per visionare la Parte 1 )
http://www.youtube.com/user/DifesaTv?feature=mhee#p/u/0/RTe_eckeLP8
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