25 maggio 2009
I FAMILIARI
Un nostro associato di cui non facciamo il nome né riveliamo la testata
che rappresenta, ci ha mandato una lettera che pubblichiamo tanto è
chiara e indicativa sul da farsi.
All'azione giudiziaria che seguirà - ci auguriamo intentata anche da
altre radio - aggiungiamo il consiglio di denunciare alla Procura
della Repubblica anche l'Agcom per essersi resa colpevole di gravi
turbative di mercato non applicando la legge 249/97 che le impone di
farsi carico delle indagini di ascolto.
Da tempo stentiamo a credere come possa essere tollerato un sistema di
rilevazione che invece di essere assicurato gratuitamente a cura dello
Stato come avviene attraverso l'Istat per i settori più disparati,
sia svolto a pagamento da una società privata.
Spett.le AUDIRADIO,
in merito alla Vostra nota del 8 maggio 2009, sui dati d'ascolto , dopo
aver versato la somma di 1500,00 euro, ci troviamo esclusi dall'indagine
con una motivazione assurda. Nel contratto riportate quanto segue:
"saranno pubblicati i dati d'ascolto di emittenti con almeno 30 casi".
Il vostro fax di ieri giustifica l'esclusione della nostra emittente con
3 casi rilevati nel giorno medio ieri, 6 casi rilevati in 7 giorni. Ci
sembra davvero una presa in giro per la nostra emittente prima in città
per 33 anni: come dire "...neppure i vostri familiari ascoltano la
radio!".
Ma Stiamo scherzando ! Siamo amareggiati e ci sentiamo truffati, quindi
provvediamo a richiederVi l'immediato rimborso della somma
sostenuta in quanto non ci sono dati ufficiali che confermano
l'attendibilità delle vostre telefonate di indagine fatte agli
ascoltatori. La conferma che l'indagine non è veritiera la rileviamo dal
fatto che emittenti colleghe della nostra provincia con ascolti e
coperture addirittura più ampie della nostra sono state anch'esse
dimenticate.
Vi diffidiamo quindi al rimborso della spesa effettuata entro e non
oltre 7 giorni dalla data di questa comunicazione; in caso contrario
saremo costretti ad agire legalmente.
Nota - Aspettiamo altre eventuali
comunicazioni sull'argomento.
12 maggio 2009
INELUTTABILE?
Noi siamo sempre pronti a dare fiducia a chi propone idee o
semplicemente ha dubbi che mostrano di aver radice nel buon senso.
Tuttavia ci riserviamo sempre di verificare l'autenticità, la buona fede
con cui vengono impostati certi discorsi e determinati concetti.
Vorremmo sbagliare - ce lo auguriamo di cuore - ma ciò che Maurizio
Giunco ha dichiarato a Millecanali e che noi abbiamo letto nel
notiziario Frt, promette - se non interverranno azioni concrete
sul piano organizzativo - di risultare strumentale e di alleggerimento
della propria posizione personale per aver creduto acriticamente sulla
realizzazione affrettata di un progetto (quello del digitale) che ha cominciato ad essere contestato
dai suoi stessi iscritti.
Alle forti riserve di carattere generale nel timore che siano le solo
emittenti televisive locali a pagare a beneficio delle reti nazionali, si
aggiungono altre preoccupazioni.
Ci scrive un nostro iscritto radiofonico che nelle città in cui vive,
quando tenta in certe ore di sintonizzare stazioni digitalizzate che in
analogico vede benissimo, non ottiene il medesimo risultato. I fermi
immagine non si contano, come le deformazioni di quadro e le "squadrettature"
colorate. Non è che ai problemi di spazio culturale e commerciale
ridotti per le locali se ne aggiungeranno anche altri di carattere
tecnico, ci chiede.
Domanda più che sensata perché in effetti per quanti non risiedono in
zone servite con segnali di forte intensità i problemi saranno tanti e
non tutti risolvibili migliorando il guadagno delle antenne.
Uno dei limiti del ragionamento di Giunco - oltre a quelli di cui
abbiamo parlato - è proprio questo: dare per ineluttabile l'adozione del
digitale in Italia come sistema di trasmissione perfetto con i tempi ed il piglio forsennato dettato dal
soddisfacimento di interessi economici legati alle frequenze lasciate
libere.
Il Conna rimane in posizione di attesa perché i primi a svegliarsi di
soprassalto dovranno essere i titolari delle emittenti televisive locali
quando si accorgeranno che per le difficoltà di ricezione, la confusione
dovuta ad una offerta caotica e la conseguente riduzione delle risorse
(pubblicità), l'avviamento delle loro imprese e la fatica per mantenerle attive in
decenni di incertezza rischieranno di andare perdute.
Forse, allora, quel che ha detto e proposto il Conna potrà tornare
utile.
09 maggio 2009
NOTA DI
SERVIZIO
Abbiamo inviato in e-mail a tutti gli associati
le indicazioni previste per legge su come pubblicare la disponibilità
dell'emittente a mettersi a disposizione - a pagamento - in occasione
della campagna elettorale per le elezioni europee.
Quanti non le avessero ricevute per un mancato aggiornamento
dell'indirizzo e-mail o per qualsiasi altra ragione, possono
segnalarcelo a:
conna@conna.it
05 maggio 2009
EMERGENZA
Il documento-lettera aperta che segue - fatto conoscere in
anteprima da Newslinet.it - non è che l'epilogo di quanto abbiamo
affermato nel tempo: l'imposizione intempestiva del digitale sta
determinando una situazione di emergenza per le televisioni locali e
anche per le radio quando verrà il loro turno.
Già sul nostro periodico Nuove Antenne di ottobre rilevavamo il
disinteresse del sottosegretario del Ministero dello sviluppo economico
per i problemi che assillano le "locali" perché Paolo Romani è' capitato
al largo Brazzà con l'intento di affrontare solo i suoi infischiandosene
di quelli degli altri; del resto, sul numero di dicembre, non a caso -
completamente isolati - titolavamo: "Digitale brutale".
Ma è stato il numero 15/2009 del notiziario della Frt "Radio e tv
notizie" che gentilmente Filippo Rebecchini ci manda, a metterci in
movimento quando abbiamo appreso che le nostre posizioni erano
condivise.
Il nostro invito quindi prende le mosse dalle dichiarazioni di Maurizio
Giunco, ma la lettera aperta poteva essere è rivolta a tutte
indistintamente le parti associative e per dare più forza e sincerità
alla nostra proposta ci siamo posti in secondo piano e se sarà
necessario per il bene comune anche in terzo.
Lettera aperta al presidente Frt Tv
locali Maurizio Giunco
Abbiamo letto con grande attenzione la
riflessione del presidente della frt Tv locali, Maurizio Giunco.
L’abbiamo trovata molto puntuale e precisa.
Noi del Conna siamo perfettamente d’accordo con Giunco e con la sua
lucida analisi secondo cui il passaggio al digitale, fatto nel modo che
si profila, rischia di essere la fine dell’esperienza storica
dell’emittenza locale e libera.
Anche noi in una nostra pubblicazione a proposito del come si intende
realizzare il passaggio al digitale lo abbiamo definito come brutale; ma
al di là di tutto va dato atto al presidente della Frt TV locali di aver
messo il dito nella piaga, di aver individuato chiaramente il punto di
ricaduta e indicare la priorità del momento per la nostra azione.
Non c’è dubbio le emittenti locali stanno correndo un grave rischio:
essere estromesse dal mercato e ridotte in condizioni di dover chiudere
attraverso l’imposizione di una trasformazione del formato di emissione
che dilata a dismisura la presenza sul mercato dell’emittenza nazionale.
E’ vero, ci troviamo in una situazione di emergenza. Ma all’emergenza
occorre rispondere con provvedimenti d’emergenza, primo fra tutti
l’unità di intenti degli interessati.
Ed allora, innanzitutto, una proposta d’emergenza: l’unità. Ad esempio:
un patto unitario sul digitale di tutte le associazioni di tutte le
emittenti locali portatori di un’unica proposta-richiesta; un momento di
organizzazione unitaria in cui ciascuna associazione delle associazioni
esistenti che pur mantenendo la propria organizzazione e la propria
autonomia strategica associativa, condividendo l’esigenza unitaria come
prioritaria, si fa parte fondante dell’iniziativa comune.
Ed ancora, con questo spirito e se ci è consentito, proprio perché ha
mostrato di avere le idee chiare, ci permettiamo di avanzare anche la
proposta di Giunco presidente di un simile momento unitario. Insomma
un’azione ed un blocco unitario, oltre che capace di fare proposte
unitarie, anche di dimostrare tutta la nostra forza sociale e mediatica,
nonché garantire la sopravvivenza del nostro settore ed del suo ruolo
sociale.
Insomma, un luogo di discussione e di confronto interno al settore, al
riparo dai doveri di immagine propri dei pubblici convegni, in cui
individuare e proporre unitariamente quali possono essere le soluzioni
migliori e meno costose per noi e per i telespettatori dei nostri
territori, inesistenti per le TV nazionali se non come numeri
dell’Auditel.
Ed infine un invito a tutti coloro che, come i sottoscritti, ritengono
che ci si trova in una situazione di emergenza: facciamoci parte attiva
e proponente, inviamo a tutte le associazioni, nessuna esclusa ed al di
là dell’appartenenza, ed al presidente della FRT tv locali Giunco, una
e-mail con la quale comunichiamo che noi ad un patto unitario ci stiamo
e ci impegniamo a realizzare tutte le iniziative e le campagne di
informazione unitariamente proposte.
Firmato
Mario Albanesi presidente CONNA
Bruno De Vita segretario gen. CONNA
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