17 maggio 2007
PRIVATIZZAZIONI
Rispondendo per telefono alle richieste
degli associati, spesso il discorso è debordato sulle generali e
ricordiamo che in tempi ormai lontani abbiamo potuto verificare che la
tendenza tipo dei titolari di radio e televisioni era quella del "Meno
Stato più privati".
Chi ci conosce ricorda la nostra fiera opposizione ad un processo che
consideravamo fortemente involutivo che avrebbe condotto poco per volta
all'inefficienza se non al disastro.
Da allora, trascorsi 10/15 anni dai primi pruriti di svendita di
pezzi dello Stato gli effetti sono facilmente accertabili.
Non era necessario un grande sforzo per immaginare che lo Stato riporta
già un successo quando riesce a pareggiare i conti nel gestire beni
comuni perché dà lavoro e sostegno a tanti occupati, mentre il privato
avendo la necessità di remunerare il capitale - la differenza non è da
poco - dovrà far pagare di più i servizi che eroga. Ma non basta, quella
che è l'efficienza - principale motivo di difesa del punto di vista dei
privatizzatori - resta un mito perché la sete di quadagno si riflette
sugli investimenti, sul personale impiegato ecc.. .
Il punto ottimale di sintesi non è difficilmente individuabile perché
risiede nella essenzialità dei servizi: una entità produttiva minore -
come anche una fabbrica di grande dimensioni - il più delle volte
risulterà meglio gestita da un gruppo privato; ma è possibile giungere
all'aberrazione di svendere i mezzi strutturali dello Stato quali quelli
energetici (luce, gas o altro), autostrade, telefonia, trasporti,
scuola, servizio pubblico radiotelevisivo, ospedali, patrimonio
edilizio pubblico e tanti altri servizi di pubblica utilità senza capire
che ciò facendo produce un danno incalcolabile (e quasi sempre
irreversibile) all'intera comunità?
Solo una classe politica cieca e ottusa (o in malafede) poteva giungere
perfino a vendere i palazzi dove hanno sede i ministeri e le "Autorità"
(queste ultime da considerare anche elementi parassitari
sovrastrutturali) per poi pagare i salatissimi canoni di affitto alle
immobiliari private di proprietà dei soliti noti, i pochi a disporre di
grande quantità di soldi liquidi da investire in acquisti a prezzi
stracciati?
Questo aggiornamento di una questione antica è scaturito da un fatto se
vogliamo piccolo piccolo che ci riguarda: la serie di inconvenienti
tecnici che ci hanno notevolmente danneggiato dovuti ad una
Telefonia ormai alla catastrofe dopo la gestione Tronchetti.
Per 36 giorni siamo rimasti senza l'Adsl 24 mega senza la quale oggi si
paralizza qualsiasi attività; poi un lungo guasto Telecom sul telefono
adibito a segreteria e fax dovuto ad un distacco erroneo in una delle
tanti centrali divenute ormai con l'ingresso dei privati dei veri e
propri porti di mare insicuri. Inoltre da ben 6 giorni la linea a
disposizione degli associati 06/ 35348796 dalle 12 alle 18.30 di ogni
giorno non funziona più per una ragione ancora sconosciuta.
Dicevamo un esempio certamente minore degli effetti delle
privatizzazioni, L'antica Sip prima che venisse regalata (o quasi) ai
privati aveva dietro fior di funzionari responsabili, oggi sostituiti da
due numeri 187 e 191 i cui operatori di call center rispondono
dalle località più strane con frasi standard che non significano nulla.
Cogliamo l'occasione per scusarci se a centinaia di chiamate non
abbiamo potuto rispondere; speriamo di farlo nei prossimi giorni
quando il guasto sarà riparato.
01 maggio 2007
AUTOREGOLAMENTAZIONE
Ci scusiamo per il lungo silenzio dovuto ad una ristrutturazione di
puro carattere tecnico.
In occasione delle prossime elezioni amministrative, pubblichiamo una
bozza dell'annuncio, richiestoci da alcune emittenti associate, che
radio e tv devono diffondere nelle ore di maggior ascolto in audio ed in
video.
L'emittente (nome della
radio o tv) comunica che in occasione delle elezioni per l’elezione dei
sindaci e del rinnovo dei consigli comunicali di: (Comuni interessati);
trasmetterà contenitori di messaggi autogestiti a pagamento secondo le
modalità della legge 22 febbraio 2000 del 28 e dal regolamento di
attuazione , delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
n.57/07/csp, regolaro da apposito codice di autoregolamentazione per le
condizioni generali di accesso.
Si precisa che le condizioni temporali e le modalità di presentazione
delle richieste, nonché le tariffe per l’accesso agli spazi di
propaganda elettorale a pagamento determinate secondo i tariffari e i
limiti stabiliti dall’art.3 comma 7 legge 22 febbraio 200 n.28 sono
indicate in apposito codice di autoregolamentazione .
Le prenotazioni devono pervenire entro le ore 12 del giorno precedente
loe due settimane di programmazione.
Il suddetto codice di autoregolamentazione è a disposizione di chiunque
voglia prenderne visione presso la sede dell’emittente in (riportare
indirizzo e telefoni).
Cliccare
qui per continuare la lettura delle Ultimissime