ULTIMISSIME
- Archivio Maggio 2002
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archivio del mese di Maggio 2002
28
maggio 2002
ABUSO DI POTERE
Il
Tar del Lazio qualche volta riesce a dirne una giusta. In quali occasioni?
E' difficile dirlo; di fronte alla legge 66/2001 si è espresso
politicamente e non giuridicamente come gli avevamo chiesto. Ogni tanto tuttavia,
chissà perché,
una sentenza esce dalla norma,
forse perché l'avvocato è un campione di salti mortali
(o della quaglia), o più propriamente per la mancanza
di interessi politici espressi dall'avvocatura dello stato.
Roberto
De Marinis ci segnala un caso di abuso di potere che potrà permettere ad alcune emittenti
interdette di chiedere la riattivazione.
Cari
amici, da più parti d'Italia mi giungono notizie in merito all'agire
discriminatorio dei Circostel. Disattivazioni da più parti ritenute improprie,
abusive, ed eccedenti il potere dei Circostel sono all'ordine del
giorno, ormai.
Vi informo quindi che ho avuto cura di effettuare una ricerca di
giurisprudenza, e a beneficio di tutti, è emerso che: "l’inattività
temporanea dell’impianto può giustificare l’intervento correttivo
dell’Amministrazione al limitato fine del ripristino della corretta
attività di radiodiffusione, ma non l’esercizio del potere di revoca in
parte "de qua" del titolo di concessione" (ORDINANZA n.
5385/2000 DEL TAR LAZIO, SEZ. II - 5 Luglio 2000). Questo è il
significato (nonché la formula ordinativo-chiarificatrice) con cui il TAR
del Lazio ha sentenziato che i Circostel hanno un potere limitato
e che non si estende alla revoca delle autorizzazioni a trasmettere dei
singoli impianti rilasciati in concessione.
Cionondimeno, ci si chiede come mai solo i Giudici del Tar del Lazio
abbiano finalmente dato una simile chiarezza. E soprattutto emerge che
molti TAR d'Italia -avendo emesso sentenze per analoghi problemi in
tutt'altra direzione orientate- hanno probabilmente sbagliato.
Questo è gravissimo: significa infatti, che alcuni Giudici (complice
magari una insufficiente conoscenza tecnico-amministrativa in materia di
Telecomunicazioni) potrebbero aver affrontato le varie cause con
sciatteria, oppure risentendo di una volontà politica eliminatoria,
oppure ancora essere stati tratti in inganno da una avvocatura dello Stato
arrogante che per colmo di spocchia raramente si presenta alle udienze.
Suggerisco quindi e propongo una azione decisa e ferma del Conna nei
confronti degli Organi di Controllo della Magistratura Amministrativa, al
fine di far riformare tutte le sentenze che -pur avendo oggetti analoghi a
quello della sentenza su riportata- non hanno avuto lo stesso esito.
Cordiali saluti - Roberto de Marinis - Reteotto
26
maggio 2002
GENIALE!
Giornata
di complimenti al Conna quella di venerdì e di ieri sabato per il
suggerimento (molto ragionato) di rispondere alla Regione Marche con una
lettera che come si dice non fa una grinza.
Ci fa piacere ogni tanto ricevere elogi e saremmo degli ipocriti se non lo
dichiarassimo pubblicamente; alla definizione di "soluzione
geniale" però abbiamo invitato a non esagerare rifacendoci alla
ordinaria amministrazione. Il Conna infatti non da ora produce idee e
avrebbe condotto l'emittenza locale verso uno splendido futuro se la
categoria avesse meglio risposto e non si fosse lasciata circuire da
autentici sciacalli che l'hanno ridotta al lumicino svendendone
sistematicamente tutte le potenzialità di cui era portatrice.
D'altra parte nulla di nuovo per la richiesta della
Regione Marche; la nostra posizione è molto simile a quella che assumemmo
nel 1985 (Piattaforma rivendicativa del Conna) nei
confronti dell'Afi. Allora definimmo la questione sostenendo che se le
emittenti avessero ceduto riconoscendo altri oltre la Siae in quanto unico
ente percettore del diritto d'autore, avrebbero finito per far
prolificare sanguisughe in ogni angolo. Erano i tempi dei dischi
microsolco, e come esempio affermammo che nulla impediva agli arrangiatori
musicali di costituire una associazione e così anche i produttori di
granuli di vinile e chissà quanti altri ancora avrebbero potuto farlo, tutti decisi a pretendere
la loro brava fettina di utili invece di pattuirla con la stessa Siae.
A maggior ragione, se oggi le
emittenti radiotelevisive dovessero "obbedire" ad una normativa
regionale, tra l'altro contestata legalmente, chi le salverebbe da future,
analoghe "leggine" di province e comuni?
* * *
Nota di servizio
Qualora il sito www.conna.it
fosse momentaneamente fuori uso, invitiamo a visitare www.nuoveantenne.it
(o viceversa).
23 maggio 2002
GLI ASSILLI
Ai
falsi obiettivi che producono solo sconcerto, indicati
da chi ha interesse a nascondere le sue vere
ambizioni, si aggiunge ora
un problema affrontato in modo empirico dalle Regioni le quali, spesso composte da soggetti che
ignorano totalmente le regole contraddittorie che si sono affastellate
dalla 223/90 in poi, producono a orecchio leggi cervellotiche
sull'inquinamento da onde elettromagnetico.
Alle risibili norme sulla posizione delle antenne poste dalla Regione
Lombardia di cui abbiamo già parlato, altre leggi emanate
localmente stanno assillando radio e televisioni locali.
L'ultima che ci viene segnalata è quella della Regione Marche che
"impone" nientemeno di effettuare una nuova denuncia che per
certi versi è più complicata di quella presentata al Ministero delle
poste e telecomunicazioni nel 1990!
Il Conna ritiene che agli incompetenti regionali che tentano di far
ricadere sulle emittenti tutte le inadempienze governative rispetto
alla stessa legge Mammì (Piani di assegnazione inesistenti, postazioni di
trasmissione mai fatte, espropri ecc..), sia necessario rispondere in modo
adeguato e non come stanno cercando di "consigliare" certe
associazioni a carattere speculativo che dovendo giustificare la loro
presenza colgono al volo ogni occasione che si presenta per
invitare a "ottemperare" alle richieste più assurde per poi
riscuoterne i benefici.
Considerato quindi che entro il 5 giugno dovrebbe essere presentato il
"pacco" di documenti che non può essere costituito da semplici
fotocopie
della domanda con allegati presentata nel 1990, a differenza degli
interessati "consigliori" ultralegalitari, noi invitiamo tutti i
responsabili di televisioni e radio locali a non abboccare all'amo,
rispondendo alla Regione Marche (o ad altre che si comportassero nello
stesso modo) entro i termini stabiliti con la bella e breve letterina
raccomandata R.R. che segue: Spett.
Regione Marche
...........................................
...........................................
Abbiamo preso visione della legge n.25/2001 e riteniamo giusto venga
tutelato l'ambiente e la salute della popolazione mediante le regole che
contiene.
Per quanto concerne le condizioni di lavoro radioelettriche con cui opera
la nostra emittente, esse sono a conoscenza anche nei minimi dettagli
dall'Organo decentrato del Ministero delle comunicazioni (Ispettorato
comunicazioni , Via Martiri della Resistenza 71, 70100 Ancona): l'apposita
documentazione aggiornata potrà essere richiesta d'ufficio da parte
dell'Ente regionale.
Distinti saluti (firma e timbro)
22 maggio 2002
CRIC
Siamo
stati invitati al largo Brazzà, sede "politica" del Ministero
delle comunicazioni dove martedì 4 giugno verrà apposta la firma
ad una delle tante edizioni del regolamento sulle televendite.
Sarà presente il ministro e ci sarà pure "Croc"
(leggere l'articolo "I calzoni" del 12 marzo 2002 nello spazio
apposito delle "Ultimissime" arretrate) che Maurizio Gasparri deve aver
conosciuto a Milano quando conduceva insieme a sua moglie una
radio sistemata a casa dell'onorevole Servello.
Non appena nominato ministro, Gasparri non ha perso tempo e si è
valso della preziosa conoscenza di Croc per informarsi sullo stato di
salute del settore. Ha così appreso che radio e televisioni
locali non hanno problemi di sorta e che i loro gestori scoppiano di
felicità, appena offuscata dalla mancanza di un regolamento sulle
televendite che per fortuna dal 4 giugno avranno, e dal grande assillo
ancora da risolvere che
turba di giorno la loro serenità e di notte i loro sonni: le tv transfrontaliere.
Gasparri ha così deciso fra un concorso di bellezza e una esposizione
di beni di lusso di non delegare neppure il suo sottosegretario Massimo
Baldini all'emittenza come tutti i ministri che lo hanno preceduto
avevano fatto, avocando a sé l'emanazione di ogni provvedimento.
Siamo comunque riconoscenti al responsabile del Ministero
delle comunicazioni di rinunciare magari ad una sfilata di moda o
alla sagra del pesce spada per gratificarci la
mattina del 4 giugno della sua presenza a Brazzà.
Noi del Conna abbiamo dato tutte le assicurazioni possibili di non
mancare come altre volte purtroppo è accaduto; anzi, questa volta
avremo una ragione in più per esserci: approfitteremo di una
pausa dei Lavori per chiedere direttamente al ministro cosa pensa in fatto di
ricette di cucina.
(M.A.)
20 maggio 2002
GLI ENTUSIASTI
Grande eccitazione
da parte di quanti, sentono di toccare il cielo con un dito dopo essere
riusciti, facendo i salti mortali, a seguire da vicino i lavori della
Commissione per l'assetto radiotelevisivo.
Il Conna, che nella sua storia ne ha visto tante, e quasi tutte brutte,
non è preda di facili entusiasmi e i motivi li abbiamo spiegati
abbondantemente nei nostri articoli a partire dal marzo dello scorso
anno.
La riunione di martedì 14 maggio all'Eur presso il Ministero delle
comunicazioni per esempio, ha fatto gridare di gioia i suoi partecipanti
che si sono sentiti investire (sempre meglio che esserlo da una
automobile) del sacro compito di apporre la loro firma su di un
documento per l'autoregolamentazione delle televendite.
Apprezziamo il lavoro dell'attuale presidente della Commissione
Adalberto Baldoni, tuttavia, ancora una volta, i risultati sono quelli
di sempre: evitare accuratamente di entrare nel merito dei veri,
autentici, a volte mortali problemi delle emittenti locali.
Giudicate voi, l'ordine del giorno era questo:
1) TV transfrontaliere;
2) norme per la tutela dei minori dalle programmazioni televisive
inidonee;
3) codice di autoregolamentazione delle televendite;
4) analisi sui possibili scenari di sviluppo della TV digitale;
5) impatto della attuale normativa "Par condicio"
sull'attività informativa delle emittenti radiofoniche e televisive
locali;
6) varie ed eventuali.
Ogni tema merita di essere affrontato, seguito e svolto cosa che il
Conna non trascura mai di fare, ma quanti si riconoscono in questo
ordine del giorno?
Non sembra un tantino fuori del mondo occuparsi di tv transfrontaliere,
di televendite, di "nuovi scenari" rispetto ai grandi
problemi (concessioni fasulle, legge 66, frequenze interferite, pretese
ingiustificate di versamento di canoni e tasse governative,
comportamento degli "Ispettorati" ecc.. ecc..) che tutti
insieme sono concepiti per far scomparire definitivamente le
"locali"?
Si béino quindi i beòti; il Conna prende atto della loro felicità.
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