22
maggio 2001
BUSSANO ALLA PORTA
Riprendiamo l'argomento preoccupante delle irruzioni della
Guardia di Finanza "guidata" dalla Siae e dai cosiddetti
gruppi antipirateria: la federazione Fpm e la società Bsa.
Come abbiamo riportato nell'articolo che precede in data 19 maggio, dopo
i fulmini che hanno colpito il gruppo Zanella di Castelfranco Veneto,
ora potrebbe toccare a qualsiasi emittente televisiva o radiofonica in
attività sul territorio italiano, perché l'ultima legge
"antipirateria" annulla di fatto l'abilitazione alle
duplicazioni prevista dai contratti stipulati con la Siae.
Giova a questo proposito ricordare la dura controversia avuta con questa
società.
A metà anni Ottanta, i mandatari Siae erano soliti presentarsi ai
titolari di radio e televisioni locali sfoderando una ruvidezza che
sconfinava nell'intimidazione, esigendo il riconoscimento di un
"minimo garantito" - indipendente dal fatturato - minacciando
altrimenti denunce di carattere penale e civile.
Qualcuno rispose sostenendo che la Siae non aveva il diritto di
pretendere somme aggiuntive a quelle sostenute all'atto dell'acquisto
dei supporti musicali (dischi, nastri, cassette o altro) e ne fece
seguire una estenuante guerra legale che dura tutt'ora, facendo
condannare penalmente un gran numero di titolari di emittenti, costretti
anche a pagare arretrati e ingenti somme di indennizzo.
Il Conna invece studiò ben bene la questione, e, fermo nel principio
base che gli avvocati, quando è possibile, è meglio tenerli lontani da
questioni che possono essere risolte in altro modo, tagliò corto
scegliendo una strada che sulla distanza si mostrò vincente.
Il ragionamento che preludeva all'azione, venne impostato in questo
modo: "le emittenti televisive e radiofoniche riconoscono alla Siae
il diritto di percepire una somma forfettaria aggiuntiva a quella
sostenuta all'atto dell'acquisto dei supporti, tuttavia, non essendoci
al momento accordo fra le parti, in quanto rappresentanti delle
emittenti (al tempo i nostri iscritti erano oltre 650) in base
all'articolo 58 della legge 22 aprile 1941 n.633, ci rimettiamo
all'Autorità giudiziaria come previsto dall'articolo 56 della stessa
legge, affinché venga stabilità una equa entità dei compensi".
In attesa che le nostre richieste prendessero forma e consistenza (e
questa fu la brillante trovata) il Conna invitò tutti i suoi associati
a versare un assegno bancario di diecimila lire (chi ha la raccolta di
Nuove Antenne può consultare il numero di novembre del 1986).
Grande disagio per gli uffici Siae di Roma che non potendo fare di più
furono gravati da un superlavoro nel restituire in busta raccomandata
gli assegni, accompagnati da una lettera .
Il meccanismo semplicissimo funzionò talmente bene, che abbandonata
ogni velleità, la Società Italiana Autori ed Editori, in seguito,
giunse a proporci una Convenzione valida tutt'ora, che eliminava il
minimo garantito fino allora considerato irrinunciabile (custodiamo
tutt'ora una lettera del direttore del tempo Jannucci che ci annunciava
la piccola rivoluzione), basata su di un "aggancio" variabile al fatturato, prevedendo
perfino uno sconto finale del 10 per cento riservato a tutti gli
iscritti all'Associazione.
Oggi, il problema che si presenta è molto simile e anche in questo caso
è necessaria una forte unione per superarlo, perché una irruzione
delle forze dell'ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza) che
solitamente intervengono armati, in forze circondando il palazzo in cui
ha sede l'emittente, è sempre possibile.
Il dispositivo di difesa è pronto; il direttivo del Conna si è
riunito e ancora una volta potrà dimostrare che le idee talvolta sono
più importanti delle cause impostate dai legulei che con le loro
"imbeccate" a politici e governi si sono procurati tanto
lavoro e gettato sfiducia, sconforto e fatalismo a piene mani in quanti
con le unghie e con i denti continuano a difendere la loro stazione,
rifiutando offerte allettanti di acquisto.
Pertanto, tutti i titolari o comunque responsabili di impresa che non
vogliono attendere nella insicurezza il bussare degli agenti alla porta,
ci comunichino il loro indirizzo di posta elettronica e sarà nostra cura
trasmettere a ciascuno di essi i punti salienti su cui si basa la nostra
strategia difensiva che al momento - per ovvie ragioni - non ci è
possibile rendere pubblica.
Conna,
Coordinamento nazionale Nuove Antenne
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