23 aprile 2010
LA PAGLIACCIATA
Giunti alla fine di una vicenda che per mesi ha oppresso le radio
locali per una incauta delibera di quella autorità presieduta da
Corrado Calabrò il cui operato non lo criticheremo mai abbastanza,
rispondiamo ad una domanda che ci è stata rivolta insistentemente:
valeva la pena rivolgere domanda per essere abilitati a
diventare nientepopodimeno "fornitori di contenuti" in
digitale?
Già questa altisonante definizione, sproporzionata per una piccola
radio di paese fa sorridere, ma è il resto che non sta in piedi da
qualsiasi parte lo si esamini. Se avessimo rappresentato
omogeneamente l'intera categoria non avremmo avuto esitazioni di
sorta: la "delibera" l'avremmo rispedita al mittente con tanti
saluti, ma stante il frazionamento della radiofonia come poteva il
Conna assumersi la responsabilità di consigliare di non presentare
la domanda?
Tuttavia la migliore risposta ad un nostro iscritto l'ha data un
elemento del Conna che oltre a far parte dell'associazione è il
responsabile di una associazione radiofonica che ha deciso di non
presentare nessuna richiesta: una scelta coraggiosa che non fa una
grinza.
...il digitale radiofonico è una pagliacciata e difficilmente gli
ascoltatori sentiranno la necessità di acquistare ricevitori Dab,
che sono costosi, consumano e non ricevono nulla indoor
(leggere sotto cliccando sui link come è finita in UK dove c'è una preparazione ben
più avanzata della nostra). Sappiamo benissimo che circolano voci
terroristiche messe in giro ad arte da chi ha interessi a far
svenare (e fallire) le radio locali o a concludere affari vendendo
apparati o ad affittarli.
L'esca infilata sull'amo per gli "autorizzati" (ora non li chiamano
più "Concessionari" stante l'altra pagliacciata delle concessioni
fasulle) è l'esenzione dalle spese di istruttoria, la trappola
però è nell'obbligo di iniziare a trasmettere per nessuno (cioè
per nessuno in grado di ascoltare) entro 2 anni. Da considerare che Raiway e altri operatori di rete chiedono da 2000 a 3500 euro al
mese...!!
In tempi successivi quando (se mai...) si diffondessero i
ricevitori, la domanda la si potrà sempre inoltrare con procedura
ordinaria pagando appena le spese di istruttoria.
Da leggere bene la "delibera": la domanda di fornitore di
contenuti digitali possono presentarla illustri sconosciuti anche
estranei al mondo radiofonico residenti in UE che
autocertifichino i requisiti; inoltre, gli autorizzati in analogico
possono inoltrare domanda entro il 24 aprile 2010 solo per il bacino
attualmente irradiato in analogico.
Allora, per quale motivo un consumato radiofonico dovrebbe chiedere
ora, con il cappello in mano, ciò che un bulgaro o un polacco possono
ottenere sotto forma di bacini fino a 15 milioni di
abitanti?
Sempre che dovessero diffondersi i ricevitori , non sarebbe più
conveniente costituire una associazione e chiedere bacini non
coperti in analogico? Questo perlomeno avrebbe un senso.
Molte emittenti la mia compresa non hanno presentato nessuna
domanda e la cosa non avrà conseguenze di nessun genere: esse hanno
evitato ricatti per pagamento di canoni (non dovuti!!), parassitismi
burocratici vari, e soprattutto non dovranno entro 2 anni
trasmettere in Dab a 3000 euro al mese.
Per avere conferma di quanto detto, vale leggere mediante i link che
portano in direzione di
www.newslinet.it , quanto ha scritto l'ingegnere capo di
Suono Telecom, un tecnico che produce apparati Dab e che
avrebbe il massimo interesse a venderli, ma che a differenza di
altri ha assunto un comportamento responsabile e onesto nei suoi
giudizi.
http://www.newslinet.it/notizie/radio-digitale-l-fm-analogica-sta-tramontando
http://www.newslinet.it/notizie/radio-digitale-europa-aperta-alla-banda-iii-ma-sul-mollare-la-fm-analogica-tutti-sono-d-acco
21 aprile 2010
INDOOR
Il giornale telematico
www.newslinet.it
ha
pubblicato un interessante articolo a firma Massimo Lualdi visibile a questo indirizzo.
http://www.newslinet.it/notizie/radio-digitale-europa-aperta-alla-banda-iii-ma-sul-mollare-la-fm-analogica-tutti-sono-d-acco
E' la migliore risposta alle numerose comunicazioni che abbiamo
ricevuto in questi giorni (per email, telefono o lettera postale)
che mostravano perplessità sul digitale radiofonico e ponevano una
domanda principale: il digitale televisivo non ha insegnato nulla al
vice ministro e all'autorità di Corrado Calabrò?
Purtroppo no, complice l'incapacità di alcune associazioni che
distratte dagli affari hanno contribuito alla progressiva
distruzione di radio e televisioni locali; anni e anni di fatiche,
spese, impegni di ogni genere per assistere che la stessa Rai sta
consigliando il grosso pubblico di far uso di un apposito decoder
che permetterà di ricevere solo Rai, Mediaset e La7 mediante
impianto satellitare. Tanto valeva, se il piano non fosse stato
preordinato a tavolino per favorire le reti nazionali e polarizzare
l'attenzione degli ascoltatori su di esse, orientarsi direttamente
sulla trasmissione da satellite lasciando le cose come stavano in
attesa di uno spontaneo ricambio tecnologico proìettato nel tempo
(leggasi "l'indolore" passaggio Onde medie Fm, esempio più volte
citato).
Per la radio le cose rischiano di peggiorare ulteriormente perché
come riporta l'articolo di Lualdi la III banda è ricevibile con
forti difficoltà all'interno (indoor) delle abitazioni ed è
improbabile che l'ascoltatore medio abbia la pazienza di inseguire i
segnali con l'antenna in mano.
Alla luce di queste considerazioni meglio si capiscono coloro che
hanno deciso di non presentare nessun tipo di domanda rivendicando
il loro buon diritto di continuare a trasmettere in banda Fm.
10 aprile 2010
PRECISAZIONE
Rispondendo in questi giorni a decine di lettere
di richiesta di domande relative alla delibera 664/09, nel
verificare la posizione degli iscritti e nell'informare circa le
modalità di iscrizione di nuove emittenti, abbiamo erroneamente
comunicato che la quota associativa di appartenenza al Conna è di
50,50 euro anziché di 51,50.
Cogliamo l'occasione per dare una spiegazione a quanti (imprese di
notevoli dimensioni) trovano troppo esigua una somma del genere
pensando che solo disponendo di grandi capitali si possa esercitare
una azione sindacale consistente. E' vero il contrario, la difesa da
parte dei grandi sindacati nazionali dei lavoratori si è
progressivamente attenuata
proprio con il miglioramento del loro stato economico, con le
sedi lussuose e perfino in rapporto al tenore di vita dei singoli.
Anche in campo radio tv gli esempi di
parassitismo cresciuto in rapporto allo sviluppo degli affari realizzati da alcune
associazioni dovuti ad alte quote di iscrizione e ad una serie infinita
di cause legali non mancano.
Chi ha continuato a resistere alle imposizioni della Siae e dei
pretendenti dei "Diritti connessi"? Chi ha permesso la
trasformazione in associazioni ad un passo dalla loro chiusura di
tante ditte individuali decise dalla legge 66 iniqua e
incostituzionale? Chi ha fatto inserire a suo tempo un emendamento
che ha affrancato da canoni e cauzioni quanti avevano trasmettitori
inferiori a 400 watt di potenza e manifestato in piazza tutte le
volte che era necessario in un tempo in cui non si era ancora
sviluppata l'azione nefasta di talune associazioni?
Si, 51,50 euro all'anno sono poca cosa, ma per una associazione
non profit sono sufficienti - purché tutti assolvano al loro
impegno - per dar luogo ad una difesa efficace di radio e
televisioni locali come quella che svolgiamo da 35 anni. Il
direttivo del Conna da oltre 10 anni mantiene questa sua decisione
di basso costo associativo e se in futuro ci saranno aumenti essi lo
saranno sempre in misura accettabile. Ovviamente, la scelta
"politica" - lasciando libere le varie imprese di
sottoscrivere somme maggiori come spesso avviene - è stata presa per
non mettere in difficoltà neppure le emittenti più piccole. Quelle
che secondo il collega Rebecchini della Frt, non hanno "dignità" di
impresa.
(Mario Albanesi)
06 aprile 2010
DOMANDA DIGITALE
Come promesso, ma con un leggero ritardo, siamo
in possesso della domanda onnicomprensiva di "..autorizzazione
per la fornitura di programmi radiofonici numerici destinati alla
diffusione in tecnica digitale su frequenze terrestri in ambito
locale ai sensi dell'articolo 3 comma 12, 13 e 14 dell'allegato A
della delibera dell'autorità n.664/09/cons del 20 novembre 2009,
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.298 del 23 dicembre 2009".
I nostri associati in regola con i versamenti annuali della quota
sociale possono richiedere la modulistica con una semplice e-mail
indirizzata ad
autodifesa@conna.it precisando
se si tratta di radio commerciale o comunitaria.
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