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30/06/04 09.44
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28 aprile 2003
GIORNO 6
Il 6 giugno il Consiglio di Stato affronterà la
questione della legge 66/2001.
Aspettiamo disincantati questo pronunciamento sperando che la giustizia
amministrativa una volta tanto non ascolti (come chiamarle altrimenti), le
malelingue che spesso hanno influenzato i giudici, in particolare quelli
del Tar, al punto da far loro emettere sentenze che di giuridico non
avevano nulla o addirittura inducendoli a "lavarsene le mani".
Siamo comunque pronti a ricorrere alla Corte di giustizia delle comunità
europee qualora il nostro paese non si mostrasse all'altezza di riuscire a
giudicare tanti misfatti.
In ogni caso, siamo ben lontani dalla "chiusura" delle
emittenti, anche se qualcuno in Ministero avesse il coraggio (fino ad oggi
ha prevalso la prudenza) di sostenere che la "prosecuzione
dell'attività" non dovesse svolgersi alle stesse condizioni in cui
vennero rilasciate le famigerate (ormai le chiamiamo così
sottintendendo la parola "Concessioni).
Il 6 maggio invece saremo sentiti dalla 8a Commissione Senato ed appaiono
chiari i motivi per cui abbiamo invitato le emittenti di prendere contatto
con i senatori di zona che fanno parte della 8a Commissione: una presa di
coscienza e una attenzione dovuta ad una informativa preventiva
permetterebbe alle nostre parole di essere meglio ricevute.
Al lavoro quindi se non vogliamo che ancora una volta si perdano occasioni
fondamentali per la sopravvivenza della emittenza locale. Il Conna sta
approntando un documento da consegnare presso il domicilio del senatore
cui ognuno identificherà la sua valida controparte (i primi a riceverlo
saranno Radio Idea di Molfetta e Radio Arcobaleno di Iglesias e tutti
coloro che preferiranno inviare una lettera con affrancatura prioritaria).
L'appartenenza al gruppo di partito non ci interessa, e nessuno si lasci
guidare dal proprio credo politico tenendo presente che il Centro-sinistra
si è comportato in modo identico all'attuale Centro-destra, cioè da
nemico del diritto elementare del comunicare.21 aprile 2003
PROPOSTA
La proposta di Amintore Schillaci che pubblichiamo è da accogliere
immediatamente; basterà inviare telegrammi con il nome del senatore
identificato nella lista che abbiamo segnalato all'indirizzo del Senato:
piazza Madama 00186 Roma. Tuttavia,
perché abbiamo suggerito di raggiungere presso la propria abitazione i
senatori della 8a Commissione Senato il cui operato sarà
determinante agli effetti di modifiche al testo di legge Gasparri in
favore delle locali? Intanto per l'immediatezza considerato che i tempi
sono piuttosto stretti, e poi per il contatto diretto cui i senatori sono
sempre interessati per ragioni elettorali: una radio o una televisione del
posto che si rivolge ai cittadini della loro zona di elezione non lascia
indifferenti deputati e senatori. Il
"rimbocchiamoci le maniche" di Schillaci comunque deve essere
praticato subito e da oggi anche le altre associazioni con cui ci siamo
trovati d'accordo nell'organizzare l'estrema difesa delle imprese
radiofoniche e televisive siamo certi che sapranno svolgere loro compito.
In riferimento al nuovo DDL
Gasparri e per quanto suggeritoci dal Conna , credo che sia forse piu'
utile mandare un comunicato, e mail, o quant'altro ai citati senatori
dell'ottava Commissione in cui, tutti insieme, facciamo sentire la
nostra voce , possibilmente allegando le firme dei nostri radioascoltari
e di chiunque voglia solidarizzare in un momento cosi' difficile (
eufemismo estremo) con la nostra causa che e' anche la loro.
Le amministrazioni locali, potrebbero mai uscire all'esterno delle
proprie stanze per far sapere alla gente i consuntivi annuali di
bilancio, le decisioni del consigli comunali, le emergenze
idriche, della viabilita' , dell'ambiente? Potranno mai coinvolgere
l'opinione pubblica quando la collettivita' rischia ad esempio la
soppressione di servizi importanti come il declassamento dei tribunali o
l'eliminazione degli ospedali? Siamo noi la cassa di risonanza
locale, non certo quelle "locali" che coprono cinque
regioni che di locale non hanno nulla. Piaccia o non piaccia e' cosi'.
Dunque e' il momento di rimboccarsi le maniche e lo dico anche per
quelli che credono di essere a posto con le varie leggi liberticide
degli ultimi mesi, non pensino di stare al sicuro, suonerebbe anche per
loro il campanello dell'ultimo giro: nessuno pensi di cantar
vittoria con il de profundis degli altri per farne la seconda vita del
furbo. Infine mi associo nel chiedere che
le radio sotto i 100 milioni di vecchie lire di fatturato annuale
vengano esentate dagli obblighi di trasformazione in società o
cooperative e di assumere dipendenti per avere una possibilita' di
crescita e di reinvestire all'interno di strutture che, anche se
piccole, abbisognano di automazione, reintegro e rinnovo delle attrezzature,
capacità di stare sul mercato con acquisti di programmi e quanto
necessario per rimanere vivi. Non vogliamo elemosine, ma soltanto il
rispetto della nostra dignità di operatori della comunicazione che
hanno diritto di lavorare in pace. Cordialmente,
Amintore Schillaci (Radio Ctr)
16
aprile 2003
LA
RESIDENZA
La proposta di raggiungere i senatori che
compongono l'ottava Commissione Senato - il cui lavoro è determinante
agli effetti della stesura definitiva della legge Gasparri (N.2175
S.) - direttamente sul territorio dove si trova il loro elettorato ha
destato un coro di consensi.
Tutti
hanno capito l'importanza di giungere a poche modifiche fondamentali che
se non accolte porrebbero il mondo dei deputati e dei senatori di fronte
ad un vero e proprio reato politico: leggere, profonda lesione della
democrazia.
Sre
e Gri hanno dato il loro entusiastico consenso capendo immediatamente che
fatta salva linea e indirizzo di ciascuna associazione, la conquista di
regole comuni verso una giusta regolamentazione in materia non ha senso
vengano rivendicate in esclusiva da nessuno.
Al
lavoro quindi, associazioni e operatori. A questi ultimi in particolare,
come già abbiamo spiegato, assegniamo un compito: raggiungere i
senatori della VIII Commissione direttamente presso le loro abitazioni,
consegnando un documento di non più di venti righe contenente alcune
richieste minimali (che forniremo) in grado però di permettere la
prosecuzione dell'attività su basi non vessatorie come avviene nel
presente.
Già
il nostro fiduciario Franco Airi dalla Sardegna ha annunciato che formerà
una delegazione di radio sarde che si recherà a Narcao (Cagliari) dal
senatore Gianfranco Tunis. Altri, consultata la lista dei componenti
l'ottava Commissione Senato potranno fare altrettanto dando notizia al
Conna e alle loro rispettive associazioni.
A
questo proposito, a differenza della precedente comunicazione, abbiamo
aggiunto accanto al nome di ciascun senatore e alla sua appartenenza
politica il nome della località
in questo colore,
affinché ognuno possa identificare il senatore della sua zona e
informarsi in merito alla sua residenza.
.
VIII
COMMISSIONE SENATO LAVORI PUBBLICI COMUNICAZIONI
Premendo sul
nome del senatore si avranno altre notizie
Presidente:
GRILLO
Luigi, FI
LA SPEZIA
Vicepresidenti:
FABRIS
Mauro, Misto
Udeur Pe -PE CAMISANO
VICENTINO
PEDRAZZINI
Celestino, LP
SESTO
SAN GIOVANNI
Segretari:
DONATI
Anna, Verdi-U
ROMA
MENARDI
Giuseppe, AN
CUNEO
Membri:
AGOGLIATI Antonio,
FI FERRIERE
(PIACENZA)
BRUTTI
Paolo, DS-U
PERUGIA
BUCCIERO
Ettore, AN BARI
CHIRILLI
Francesco, FI CURSI
(LECCE)
CICOLANI
Angelo Maria, FI POGGIO
MOIANO (RIETI)
CREMA
Giovanni,
Misto,
SDI BELLUNO
DE
PAOLI Elidio, Misto
Lal REZZATO (BRESCIA)
FALOMI
Antonio, DS-U ROMA
FORMISANO
Aniello, Mar-DL-U TORRE
DEL GRECO (NAPOLI)
FORTE
Michele, UDC FORMIA
(LATINA)
GUASTI
Vittorio, FI SORBOLO
(PARMA)
KOFLER
Alois, Aut BOLZANO
LAURIA
Michele, Mar-DL-U ENNA
MEDURI
Renato, AN SIDERNO
(REGGIO CALABRIA)
MONTALBANO
Accursio, DS-U
SCIACCA
(AGRIGENTO)
PASINATO
Antonio Domenico, FI CASSOLA
(VICENZA)
PELLEGRINO
Gaetano Antonio, UDC AMOROSI
(BENEVENTO)
PESSINA
Vittorio, FI MILANO
PETRUCCIOLI
Claudio, DS-U TERNI
TUNIS
Gianfranco, UDC NARCAO
(CAGLIARI)
VERALDI
Donato Tommaso, Mar-DL-U SOVERIA
SIMERI (CATANZARO)
VISERTA
COSTANTINI Bruno, DS-U
PESCARA
14
aprile 2003
CACCIA
AL SENATORE
Gambe
in spalla dicevano gli antichi quando volevano significare che è
giunto il momento di muoversi. Per la verità questo detto non l'abbiamo
mai capito perché ammesso che uno bravo in contorsionismo riuscisse a
farlo non si capisce su quali gambe poi potrebbe correre.
Restiamo
comunque al misterioso spirito e stabilito che l'inerzia dei singoli ha
portato ai risultati che sono sotto gli occhi di tutti, una ulteriore
latitanza siamo certi porterebbe alla scomparsa anche dell'ultima
emittente che non ricavi annualmente almeno 500mila Euro.
Da
qui una serie di proposte "estreme" che rivolgeremo in senato
sotto forma di un emendamento al disegno di legge Gasparri sintetizzabile
in tre punti:
1) |
le imprese che fatturano meno di 100 mila Euro sono esentate dagli
obblighi di trasformarsi in società o cooperative e di assumere
dipendenti; |
2) |
esse godono di una procedura amministrativa semplificata; |
3) |
possono scegliere se restare commerciali o trasformarsi in
comunitarie |
Intanto,
per dar maggiore forza a questa richiesta vorremmo sentire
osservazioni e proposte non solo dai titolari delle imprese
radiotelevisive le quali hanno semmai il compito di prendere contatto con
i senatori eletti in zona, ma soprattutto da quanti sappiamo perseguono
indirizzi di difesa delle "locali" comuni alla nostra
impostazione, in particolare le associazioni Sre di Antonio Diomede, Gri,
Cep, CirTv e altri gruppi di emittenti associate per la difesa della
permanenza sul monte dal quale trasmettono sparse in diverse regioni del
paese.
L'idea
di un fronte comune come dicevamo all'inizio passa però attraverso
l'interesse ...degli interessati i quali avranno il compito di agire in
base a quelle che saranno le indicazioni che verranno un po' da tutti i
nominati e non solo da noi, nei confronti dei senatori che si occupano
dello specifico problema di esaminare il disegno di legge Gasparri.
08 aprile 2003
IL REGALO
Ci è stata chiesta la ragione del nostro silenzio in merito al disegno
di legge Gasparri; nessun mistero, ma solo lo scarso interesse per un
gioco che passa al di sopra degli interessi vivi delle emittenti
autenticamente locali che sono poi quelli che conosciamo molto bene.
Oltre alla marcia trionfante a favore di Mediaset - ormai per Silvio
Berlusconi farsi scrivere leggi a proprio uso e consumo è regola
indecente e abituale - Maurizio Gasparri ha disposto le cose in modo
tale per cui la grossa impresa "locale" potrà imperversare come meglio
crede: "splittare" legalmente il segnale per programmi e pubblicità per
un tempo fino al 25 per cento delle ore di trasmissione e fare più di
quanto non consentano le attuali regole.
Tuttavia , c'è anche qualche piacevole sorpresa e il riferimento è a
quel 10 per cento di pubblicità che le emittenti cosiddette comunitarie
potranno trasmettere invece del 5 per cento previsto attualmente.
Per anni, all'interno delle Commissioni ministeriali il Conna si è
battuto - e sono testimoni anche gli avversari - per evitare che alle
"comunitarie" venisse tolto anche quel misero 5 per cento di pubblicità
che consentiva loro di coprire le spese come le altre associazioni del
tempo (tutte) pretendevano, Eugenio Porta dell'Anti in prima fila.
Improvvisamente, ecco apparire un "regalo" alle comunitarie che una
associazione alla ricerca di facili motivi di prestigio non esiterebbe
ad attribuirsene il merito.
No, il Conna non ha meriti di sorta in questa vicenda; a parte i
"manovali" che hanno portato avanti l'emendamento , probabilmente i
soggetti che hanno esercitato indirettamente pressioni sono il
cardinale Ruini della Cei per le sue radio cattoliche e la Lega Nord per
la sua Radiopadania: quindi, ancora una volta, assistiamo ad un fenomeno
affatto impostato su fatti di equità e giustizia per tutti ma su meri
interessi privati.
In ogni modo, se la norma verrà confermata in senato, potrebbe cambiare
tante cose, per esempio, con l'abbattimento delle parti vessatorie
palesemente incostituzionali della legge 66/2001 ( a questo proposito
presto comunicheremo novità), molte emittenti commerciali potrebbero
trovare conveniente trasformarsi in comunitarie.
01 aprile 2003
I FOSSATI
Ci sono giunte all'orecchio alcune riserve a proposito della iniziativa
di inviare un messaggio alla segretaria di Stato della città del
Vaticano, scambiata come uno schieramento politico da parte del Conna.
Intanto dobbiamo dire che consapevoli del pensiero diversificato dei
nostri iscritti, i componenti del direttivo del Conna hanno sempre
inteso esprimere le proprie idee e convinzioni fuori dell'ambito
associativo; al massimo, sono apparsi o potranno apparire sul sito del
giornale www.nuoveantenne.it "prestato" al Conna come riserva, oltre al
contenuto-doppione di www.conna.it, altre notizie della natura più
diversa.
L'idea di accogliere la proposta di Radio Elleuno di Lentini (Siracusa)
realizzata a sue spese di trasmettere una registrazione con l'invito di
scrivere al Papa, ha contato sulla "trasversalità" politica
dell'atteggiamento contro la guerra: definendo la guerra un crimine,
il Santo Padre ha immediatamente stabilito un comune denominatore per
tutti i cattolici che nel nostro paese rappresentano la maggioranza dei
cittadini.
Anche nella pratica dei partiti, a sinistra, accanto a Boselli e
Rutelli pieni di dubbi e di se, fa riscontro un Sergio Cofferati su
posizioni antimilitariste ben precise; mentre dall'altra parte dello
schieramento politico, Gianfranco Fini, allineato con il presidente del
Consiglio, "tollera" il presidente della Camera su posizioni meno decise
e il prestigioso professor Domenico Fisichella che insieme a Teodoro
Buontempo, ambedue di Alleanza nazionale, sono decisamente contrari alla
guerra, esattamente come Giulio Andreotti e gli ex presidenti della
Repubblica Cossiga e Scalfaro.
In genere, sono le persone anziane, quelle che sono rimaste alle
contrapposizioni degli Anni cinquanta e sessanta fra i Peppone e i don
Camillo ad amare gli steccati, le divisioni nette, e a sentirsi spinti
alla massima diffidenza; essi non si sono resi conto che del Partito
comunista monolitico ha lasciato il posto ad un gruppo profondamente
diviso a suo interno e che la Democrazia cristiana si è spaccata a metà,
mezza della quale sta dalla parte opposta dell'altra.
I giovani invece tendono a colmare i fossati pieni d'acqua con dentro i
coccodrilli, sentendosi per esempio accomunati dalla bandiera della pace
esposta costantemente in video da una Mtv, emittente non certo
sospettabile di parteggiare per questo o per quello.
Già in partenza si era consapevoli che l'operazione svolta dalle
emittenti locali ben difficilmente avrebbe raggiunto pienamente il suo
scopo - ciò era nel conto - tuttavia, gli ascoltatori e tutti coloro che
ne sono venuti a conoscenza, attraverso annunci analoghi apparsi sul
giornale La Repubblica, ora sono maggiormente consapevoli che emittente
locale non significa vista corta da parte dei titolari ristretta agli
interessi di bottega, ma allargata alle grandi tematiche civili e
culturali come quello del caso specifico della pace, senza la quale ogni
attività, in primo luogo quella radiotelevisiva risulta compromessa.
(Conna, Coordinamento
nazionale Nuove Antenne) |