24 febbraio 2008
L'ULTIMA RACCOMANDATA
Qualcuno ci ha fatto osservare che "Passiamo il nostro tempo a
scrivere lettere raccomandate". Sì, ma è il male minore in questo paese
dove i tentativi di estorsione che vengono dagli organi istituzionali e
da quelli privati sono all'ordine del giorno.
L'ultimo allarme ci viene da uno degli ultimi (in ordine di tempo)
associati - di cui in separata sede potremmo anche farne il nome -
che ci segnala una comunicazione
agli iscritti
dell'Unione commercianti ad opera del presidente della Fipe di Lecco Domenico Frigerio
in cui si mette in guardia da richieste della Scf che sostenendo
di "aver verificato l'utilizzo di musica da parte del locale...",
addebita il pagamento di un "equo compenso" a titolo di "diritto di
comunicazione" secondo l'articolo 73 della legge sul diritto d'autore.
Frigerio invita a contestare immediatamente la fattura relativa
mediante lettera raccomandata R.R. altrimenti, se non pagata, potrebbe costituire il
presupposto per la richiesta di un decreto ingiuntivo nei confronti
dell'esercente.
Dove il presidente della Fipe sbaglia è quando afferma che "sono in corso
i necessari approfondimenti giuridici per addivenire ad una convenzione
con la Scf equa e rispettosa dei diritti e degli interessi economici
degli esercenti".
A parte che non è necessario "approfondire" ulteriormente perché abbiamo
già toccato ampiamente il fondo in vessazioni e persecuzioni, sarà
sufficiente Frigerio si legga l'articolo 180 della legge 633 che in
passato abbiamo citato più volte - e non l'art. 73 che riconosce un
diritto che nessuno contesta - , per rendersi conto che nel
riservare ogni percezione di compensi alla Siae, il
legislatore del tempo (1941) tolse a chicchessia in modo
inequivocabile ogni diritto di autonominarsi esattore in proprio.
Le fatture che dovessero pervenire ritenute ingiustificate e non solo
dalla Scf, devono
pertanto essere tempestivamente contestate.
La lettera raccomandata R.R. di risposta, dopo le classiche premesse
(protocollo, date, convenevoli, saluti ecc...) del legale
rappresentante dell'esercizio (o della radio o televisione), deve
contenere la chiara locuzione: "...respinge e contesta la fattura
indicata in oggetto perché non ricorre alcun presupposto giuridico e
contrattuale per l'emissione della medesima".
18 febbraio 2008
NOSTRO MALGRADO
Un buon numero di
lettere raccomandate R.R. sono state spedite da quelle imprese o
associazioni che hanno ricevuto ingiunzioni di pagamento dalla Direzione
generale servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione (Dgscer),
altre partiranno in questi giorni.
Nostro malgrado siamo stati costretti a mandare copia della lettera
approntata dai legali del Conna solo a quanti risultavano iscritti alla
nostra associazione in regola con la quota sociale. Molti ne hanno
approfittato per mettersi in regola rinverdendo la loro posizione nella
nostra organizzazione non profit che notoriamente ha sempre
privilegiato la sua azione in difesa delle radio e televisioni locali
trascurando in buona misura il lato amministrativo-economico che ha
comunque una sua rilevante importanza.
Il Conna non ha fatto nulla per sconsigliare il fai da te
pasticcione che l'esperienza ha dimostrato quanto sia nocivo e ben
difficilmente efficace: le lettere di risposta improvvisate da
commercialisti e avvocati, magari abili in altre situazioni ma digiuni
in materia radiotelevisiva, avranno un effetto insignificante se non
controproducente.
Chi ha scelto la strada dell'isolamento deve semplicemente sapere che
sarà solo sul piano giudiziario anche se iscritto ad altre
associazioni perché è il solo Conna ad aver messo a punto una strategia
basata su dati di fatto che ben difficilmente potranno lasciare
indifferenti coloro che saranno chiamati a pronunciarsi in merito a
richieste che stimiamo illegittime.
12 febbraio 2008
LEGGE '66
Ben pochi si sono rassegnati alle vessazioni prodotte dalla legge
66/2001 e pur ringraziando il Conna per aver ottenuto una soluzione che
evitasse la chiusura della loro radio, non hanno perso la speranza di
rientrare il possesso di un loro bene che giocoforza è stato loro
sottratto.
Il Conna, dopo che si era rivolto all'improbabile giustizia
amministrativa - tar e consiglio di Stato - non ha potuto far di più.
Oggi però, dopo la sentenza della Corte europea di giustizia sia pure
basata su argomenti ritenuti di maggiore importanza, il malessere che
per la prima volta è stato evidenziato a lìvello comunitario, ha creato
un clima senz'altro più favorevole ad una rivalsa da parte di quanti
sono stati colpiti ingiustamente da leggi di sospetta o palese
incostituzionalità emanate dalla 223/90 in poi.
Pubblichiamo una lettera che per il particolare caso che pone è da
ritenere emblematica con la successiva risposta del Conna.
Spett. Conna,
abbiamo accettato a malincuore quando se ne è presentata
l'occasione la trasformazione della nostra radio ditta individuale in
comunitaria per evitare che venisse chiusa.
Nonostante ciò anche a noi è giunta la raccomandata dal Ministero che
rivendica i canoni non pagati e che alleghiamo alla presente, pronti a
spedire in raccomandata R.R. il testo messo a punto dal Conna che
prelude ad un eventuale ricorso se la Dgcscer insisterà nel
pretendere canoni e obblighi per concessioni inesistenti.
Confidiamo nella Vostra assistenza, ponendovi anche una ulteriore
domanda di consiglio: esiste una strada strada per riportare la radio
nella categoria delle radio commerciali intestando la concessione ad una
srl (con ben 12 dipendenti) di cui noi siamo titolari è che già effettua
servizi audiovisivi per conto di altre radio e televisioni? Grazie e
cordiali saluti
Mentre inviamo il testo della
lettera raccomandata R.R. da mandare all'ufficio richiedente la cospicua
somma in conto canoni a nostro giudizio non dovuti, due parole in
risposta alle vostre domande.
A regola di codice civile gli avvicendamenti societari sono possibili,
tuttavia le leggi vigenti in materia radio tv pongono limiti di dubbia
costituzionalità.
Come è noto il Ministero delle comunicazioni, nonostante i termini
fossero scaduti da qualche anno, a suo tempo, in alternativa alla
chiusura di oltre 200 emittenti, accettò la proposta del Conna di
permettere la trasformazione delle ditte individuali in associazioni che
come è noto possono essere rilevate solo da altre associazioni, ed è da
escludere che oggi possa permettere di compiere il percorso inverso.
Il problema della legge n. 66 che prevede la trasformazione
obbligatoria delle ditte individuali in società di capitali con la
contemporanea assunzione di dipendenti merita - per i gravi danni
materiali che ha prodotto ai singoli - di essere sollevato di fronte ad
un qualsiasi giudice civile locale il quale potrebbe decidere di
rinviare il quesito alla Consulta.
Il Conna - che non ha mai perso la speranza di far dichiarare la legge
66 incostituzionale - collaborerebbe attivamente inviando la
documentazione necessaria e una memoria concertata con l'avvocato
difensore da allegare agli atti.
11 febbraio 2008
CORSO
"Educazione critica ai processi comunicativi"
è il titolo di un corso organizzato dalla Associazione Cantieri Sociali
onlus del giornale CARTA promosso dal Forum DAC, docente e redattore del
corso l'ing. Enrico Giardino di cui ci siamo occupati più volte per le
sue numerose pubblicazioni sull'argomento.
Il breve corso dal costo trascurabile, è articolato in cinque sedute che
affrontano altrettanti temi che non possono che fornire elementi critici
preziosi per gli operatori del settore.
Quanti risiedono nel Lazio ed in particolare a Roma possono collegarsi
per maggiori informazioni al sito
www.webalice.it/enricogiardino
07 febbraio 2008
RACCOMANDATA R.R.
Continuano a giungere per posta,
per fax in e-mail e per telefono notizie di richieste di soldi (somme
spesso ingenti) per presunti "canoni di concessione" arretrati da parte
del ministero delle comunicazioni.
Ad esse se ne aggiungono altre inviate dalla direzione "contenuti
audiovisivi multimediali" che chiedono il pagamento di multe pena
l'esazione forzata.
A queste lettere la cui sostanziale illegittimità è facilmente
dimostrabile, è indispensabile rispondere con una raccomandata
R.R. il cui testo è stato messo a punto dal Conna e che verrà mandato in
e-mail agli interessati.
Pertanto tutti coloro che sono in regola con il versamento delle quote
associative degli ultimi due anni devono farne immediata richiesta
all'indirizzo
conna@conna.it
oppure
info@conna.it
.
Nota preghiamo di non inviarci
per fax copia delle lettere che conosciamo benissimo; semmai alla e-mail
di richiesta è bene venga precisata l'entità della somma richiesta.
02 febbraio 2008
SENTENZA
Il ricorso di Europa 7 alla Corte di giustizia europea - a parte il caso
specifico da esaminare con un discorso a parte - ha finito per produrre
una prima crepa nel meccanismo truffaldino che da anni il Conna insiste
nel segnalare: il finto rilascio delle concessioni.
Se nel nostro paese non avessimo un'alta percentuale di giudici sciatti
che emettono sentenze di puro carattere burocratico senza neppure
entrare nella meccanica degli avvenimenti, il problema non si sarebbe
mai posto e da tempo l'emittenza locale avrebbe avuto riconosciuti i
suoi diritti. Purtroppo i pochi magistrati che svolgono seriamente il
loro lavoro sono una minoranza che viene regolarmente criminalizzata
tutte le volte che la loro azione tende a colpire grossi interessi.
Non ci voleva molto per capire che le leggi dalla 'Mammì in poi hanno
sancito l'abuso, aumentato il caos, e che aver ritardato negli Anni
ottanta l'emanazione di una legge di sistema basata sulla stesura di
piani di assegnazione delle frequenze ha favorito solo i banditi, i
profittatori, quelli meglio organizzati politicamente.
Come si può constatare esaminando anche affrettatamente l'intera
questione, il Conna e il suo giornale Nuove Antenne completamente
isolati da altre associazioni a carattere speculativo, insistendo su
queste tesi non hanno fatto altro che dire la verità.
Quando affermiamo che tutti gli obblighi a partire dai versamenti di
canoni e tasse. al tempo dedicato all'informazione, all'obbligo di
assumere dipendenti ecc.., fino alla tenuta del registro di
stazione riguardano concessionari che non esistono in Italia, non
facciamo che constatare una ovvietà che solo ciechi e sordi continuano a
voler ignorare.
La segnalazione del Conna alla signora Viviane Reding, presidente della
Commissione comunicazione di appuntare la sua attenzione sull'articolo
34 comma 6 della legge 223/90 che vietava di rilasciare concessioni in
assenza dei piani di assegnazione non poteva che contribuire alla
constatazione da parte della Corte europea che l'occupazione delle
frequenze in campo televisivo e di conseguenza in quello radiofonico era
totalmente illegale.
Non è che l'inizio, e forse per quanti hanno resistito e sono ancora lì
a difendere la loro radio, la loro televisione locale, si sta
avvicinando l'ora della giustizia.
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