Aggiornato
al
30/06/04 09.45
|
25 febbraio 2003
(2)
DUE COMUNICATI
Scrive da Catania il dottor Carlo Scuderi della Cooperativa "Ara di
Giove":
"Abbiamo messo in onda lo spot sulla guerra su tutte le nostre cinque
emittenti con 20 spot giornalieri distribuiti nei punti di maggior
ascolto.
Questo perché anche noi riteniamo che la guerra non serve a risolvere i
problemi, anzi ne crea soltanto di nuovi oltre a fare tante vittime".
E Saverio Garau di Radio In da Sant'Antioco:
"La nostra
radio già da 10 giorni sta mandando lo stacco in Mp3 con l'invito a
scrivere al Papa. Sono tanti gli ascoltatori che ci hanno ringraziato per
quello che stiamo facendo. Vi ringraziamo a nome loro per questa
bellissima idea di cui ci avete fatto partecipi".
Non avevamo dubbi che
l'intelligenza avrebbe prevalso e si capisse che è necessario il massimo
impegno prima che le guerre scoppino. Dopo,
ogni nazione, ogni singolo cittadino, può solo tentare di difendersi dai
loro effetti.
25 febbraio 2003
(1)
LA FORZA DELLE "LOCALI"
Ci è pervenuto in fax un ritaglio del
giornale La Repubblica di dimensioni notevoli 28 centimetri per 9.5, che
rilancia vistosamente l'appello al Papa che le radio e televisioni
locali si sono impegnate a trasmettere riscuotendo prestigio e
consenso da parte degli ascoltatori.
Con caratteri di cui cerchiamo di imitare le dimensioni si dice:
"Quando
i 500.000 morti stimati dall'Onu saranno morti, e i sopravvissuti
vagheranno fra le rovine, dovremo continuare la nostra vita in un mondo
senza speranza e senza dignità in cui vigerà la legge del più forte.
Come
soluzione estrema chiediamo al PAPA di farci il dono inestimabile di
essere in IRAQ per impedire l'intervento armato, in difesa della vita di
tutti e dei valori della nostra civiltà.
Da
un gruppo di persone che non vuole assistere in disparte.
appello a Segreteria di Stato del Vaticano e-mail: vati023@genaff-segsta.va
"
Considerato che una pagina su La
Repubblica costa intorno ai 100 milioni di vecchie lire, solo un gruppo di
cittadini estremamente motivati potevano acquistare un quarto di pagina
per rivolgere il medesimo appello che ogni ascoltatore può inviare con un
semplice telegramma.
Mentre stiamo cercando di sapere chi sono questi intelligenti e
sconosciuti amici-fratelli, invitiamo chi ancora non lo avesse fatto a
prelevare dal nostro sito il comunicato in mp3 mandandolo in onda il più
possibile: unica speranza che tanti esseri umani in questo momento ancora
vivi possano continuare ad esserlo. (comunicateci
il nome della vostra emittente)
22 febbraio 2003
TELEGRAMMI AL PAPA
Ci siamo informati presso la Segreteria di Stato della Città del
Vaticano e abbiamo appreso che telegrammi ne stanno arrivando in buon numero.
L'iniziativa in direttivo ci era sembrata un tantino ardita perché era la
prima volta che il Conna debordava dalla sua linea di stretta e rigorosa
in difesa delle emittenti locali per entrare in un campo totalmente diverso.
Avevamo però deciso di far nostro il comunicato di Radio Elleuno -
modificandolo appena per farlo diventare di uso generale - interpretando
l'esigenza comune trasversale ai partiti, cioè di tutto
l'elettorato di destra e di sinistra di operare per salvare la pace: è nell'armonia generale e nello sviluppo pacifico dei popoli
infatti che i mezzi
di espressione, nel caso specifico le imprese radiofoniche e televisive, possono
godere di quelle libertà che in tempo di guerra vengono gravemente
limitate se non soppresse.
L'appello al Papa è stato immediatamente raccolto e fra le tante lettere
di consenso abbiamo scelto lo scritto di Alberto Corti di Radio Kristall
di Milano per concisione e chiarezza:
"Aderiamo
all'appello per la pace. Stiamo coinvolgendo già da giorni i nostri
ascoltatori e la Vostra iniziativa di mandare un telegramma al Santo Padre
ci sembra estremamente semplice ed efficace".
Difficilmente potrà essere impedita una guerra decisa da tempo per
questioni lontane da qualsiasi
idealità come l'appropriazione dei pozzi petroliferi iracheni
da parte di una grande potenza militare con il pretesto che colà esiste un
dittatore, tuttavia, di fronte ad una possibile catastrofe mondiale può
ognuno di noi disinteressarsi oggi al punto da rimproverarsi un domani di
non aver fatto nulla?
E' per questo che abbiamo ritenuto determinante
un possibile "incoraggiamento" da parte degli ascoltatori delle
radio e delle televisioni locali italiane su ciò che il Papa in un primo
tempo già pensava di fare, ovvero di recarsi in Iraq restandoci tutto il
tempo necessario - "ospite estremamente gradito" come ci ha
confermato l'Ambasciata irachena a Roma - per impedire lo scatenarsi di un
massacro.
19 febbraio 2003
RIPENSAMENTI...
Ieri l'altro grande riunione al
Ministero delle comunicazioni all'Eur al celebre indirizzo di viale
America 201, presente il ministro Gasparri ed il vertice del Ministero,
con all'ordine del giorno la rappresentatività delle associazioni.
Le sicurezze inizialmente sembrava fossero tante, si parlava di un
"giudizio" basato sul fatturato a partire da 300 milioni di
vecchie lire, come se le associazioni dovessero essere fabbriche di oggetti,
studi commerciali (o legali).
Il rappresentante del Conna non ha faticato molto per convincere il
ministro che giudicare una organizzazione dai soldi che riesce ad
"arraffare", o se si preferisce "mungere" ai suoi
associati è quanto meno risibile.
A differenza del passato, il ministro Gasparri è apparso un tantino più
aperto e in una occasione (a riunione finita), ha tentato addirittura la
battuta spiritosa anche nei confronti del presidente del Conna al punto
che cominciamo a sperare che il tempo e l'attività ministeriale abbiano
determinato ripensamenti rispetto alla linea adottata che qualcuno gli
aveva suggerito subito dopo il suo insediamento.
Non vorremmo essere eccessivamente ottimisti, ma riteniamo che la strada
tutta in salita che ha assillato l'emittenza locale forse è finita.
Grande impulso ai ripensamenti lo sta dando la "prima linea"
delle microemittenti (Tv di strada) sulla via di essere legittimate, che
hanno reso più evidente la gratuita animosità nei confronti delle
"locali" che esistono da decenni.
16 febbraio 2003
L'INVESTIGATORE
Giampaolo Bassi di Radio Universal di Verona ha in qualche modo trovato il
giusto farmaco per raffreddare i bollori dell'Arpa e di altri che mostrano
animosità nei confronti delle radio.
In due grandi articoli, Il giornale l'Arena di Verona, riporta la sua
vicenda cominciata con un intervento del Corpo dei vigili urbani locale
per una antenna di trasmissione installata da tempo che si è tradotta in
100 Euro di multa erogati da un vigile ben felice di mettere in riga
"quelli delle radio".
Giampaolo però non si è scomposto, anzi, si è dato subito ad una opera
frenetica di investigazione mettendosi a caccia di antenne installate
fuori norma, producendo in poco tempo una documentazione fotografica
imponente che dimostrava una serie grossolane irregolarità riguardanti
anzitutto gli enti pubblici.
Essi, è risultato che avevano
impiantato antenne dappertutto, perfino sulle scuole e sui monumenti
pubblici. Anche l'Arena di Verona (intesa come Arena e non come giornale),
è apparsa in possesso del suo bravo "scheletro nell'armadio",
così come l'Edilizia privata di Lungadige Capuleti, la Provincia, l'Enel,
l'Ente Fiera, Porta Palio, Porta Nuova, Porta Trento e la Chiesa di San
Giorgio.
Bassi, a questo punto, preso l'abbrivio, ha voluto perfino documentare
l'installazione irregolare di una antenna a casa del vigile che lo aveva
multato!
L'intera documentazione poi si è tradotta in una denuncia alla locale
Procura che l'ha prontamente archiviata, decisione però che verrà
contestata impugnandola.
Raccontiamo questa vicenda perché non è che la traduzione in pratica di
quanto ha raccomandato il Conna in più di una occasione, al fine di
calmare lo zelo dei neofiti dell'Arpa che invece di capire che le
emittenti, per quella parte della legge Mammì non applicata non erano
colpevoli ma vittime, non hanno trovato di meglio che cominciare la loro
attività perseguitando radio e televisioni locali.
Come potrà l'Arpa contestare irregolarità alle piccole emittenti se per
esempio a Milano sul tetto dell'hotel Michelangelo e sul "Pirellone"
- per citare i casi più evidenti che abbiamo già segnalato - operano
trasmettitori di potenza mostruosa di proprietà delle grandi televisioni
private nazionali?
Quando raccomandiamo di non arrendersi e di reagire ai soprusi - anche se
conosciamo le difficoltà del procedere contro corrente - forse è il
miglior consiglio che possiamo dare.
15 febbraio 2003
DOVEROSO
Anche se non saranno le radio locali a
risultare determinati agli effetti di una iniziativa di portata planetaria
come quella del Papa a Bagdad, è doveroso da parte nostra contribuire a
far tutto ciò che è necessario per fermare la guerra.
Ci stanno arrivando adesioni al nostro invito di trasmettere il comunicato
Mp3 (acquisibile dal nostro sito) accompagnate da lettere che mostrano la
vera "dignità di impresa" (e civile) in possesso dei nostri
iscritti, in particolare da:
Mimmo Totoro, Delta Uno Grottaglie;
Frank Teti, RVS Valentina, Soverato;
Radio Calolzio Int., Calziocorte (Lecco);
Maurizio Tiziano, Radio Battikuore, Radio Mia;
Carlo Scuderi segnala:
Radio Amore,
Radio Battikuore,
Radio Graffiti,
Radio Onda Blu,
Lattemiele Catania,
Tam Tam Catania.
Di Bartolomeo, Radio Centrale.
12 febbraio 2003
COMUNICATO
Considerato che la guerra non è un
affare per nessuno, neppure per quelli che hanno "dignità di
impresa", ci siamo particolarmente impegnati, prendendo contatti
anche con l'ambasciata Irakena in Italia, dalla quale abbiamo appreso che
il popolo iracheno accoglierebbe a braccia aperte il Santo Padre. Ne è
conseguito il "lancio di agenzia" di cui riportiamo il testo.
COMUNICATO
Il Coordinamento nazionale Nuove
Antenne ha preso una iniziativa in favore della pace chiedendo a tutti i
suoi associati (radio e televisioni sparse sul territorio nazionale) di
trasmettere un comunicato pubblicato (e acquisibile) in Mp3 sul sito www.conna.it
o su www.nuoveantenne.it .
Nel messaggio si invitano gli ascoltatori ad inviare un telegramma alla
Segreteria dello Stato della Città del Vaticano 00120 Roma, dove si
chiede al Papa di recarsi in Iraq in quanto illustre “Scudo umano”
restandoci per tutto il tempo necessario (ospite gradito del Governo
iracheno) ad impedire la guerra.
Lo “Spot” di trenta secondi, realizzato da uno studio professionale di
Adrano (Catania) a cura di Radio ELLEUNO viene montato in queste ore nelle
apparecchiature automatiche di trasmissione. A Roma è già trasmesso da
Teleambiente, Teledonna e Spazio Radio cui si aggiungeranno altre
emittenti.
Conna, Coordinamento naz. Nuove Antenne
Mercoledì 12.02.03 ore 15.15
11 febbraio 2003
IL MESSAGGIO
Nella tarda mattinata di domani
mercoledì 12 febbraio sarà "scaricabile" su questo sito il
comunicato contro la guerra (più completo e maggiormente fedele di quello
già presente inserito in gran fretta) che fa appello agli ascoltatori di
inviare un telegramma al Papa presso la Segreteria di Stato 00120 Città
del Vaticano.
Il messaggio è stato registrato in mp3 da uno studio professionale di
Adrano (Catania) su iniziativa di Alfio Vinci di Radio Elleuno di Lentini.
La parte finale può essere completata con il nome dell'emittente o altro,
anche a cura dello studio che lo ha prodotto.
ASSOCIATI ALL'OPERA
Il primo a rispondere all'iniziativa di
invitare gli ascoltatori ad inviare un telegramma al Papa è stato Alfio
Vinci di Radio Elleuno di Lentini (Siracusa) il quale ha fatto registrare da uno studio professionale un brevissimo comunicato in formato
Mp3.
Per scaricare il file (157 kB) cliccare qui
con il tasto destro del mouse
(scegliere poi "Salva oggetto con nome).
Il comunicato potrà anche essere inviato via e-mail a quanti ne faranno richiesta al
nostro indirizzo: conna@conna.it.
Nel frattempo, le emittenti di Roma Tele Ambiente, Tele Donna e Spazio
Radio hanno già realizzato un proprio comunicato che già stanno
trasmettendo più volte nell'arco delle 24 ore.
Alberto Corti di Kristall Radio di Milano ci manda un articolo
pubblicato sulla rivista "AF DIGITALE", numero di febbraio 2003,
dove viene ripresa e
rilanciata con nuovi dati e notizie la possibilità di effettuare il
digitale con gli stessi trasmettitori e sulle medesime frequenze
della modulazione di frequenza e delle onde medie.
In particolare si dice che il sistema "UBIQUITY" meglio definito
come "HD RADIO" la cui scelta è stata decisa dalla FCC
statunitense, consente la trasmissione in "Simulcast" facendo
viaggiare sulla medesima frequenza sia il segnale analogico che quello
digitale.
A parte la transizione a bassissimo costo analogico/digitale, un altro
vantaggio verrebbe da un miglioramento del rapporto segnale/disturbo;
inoltre, le riflessioni che nell'analogico creano fruscii, con il sistema
"UBIQUITY" avrebbero invece il potere di rinforzare il segnale.
Già la Kenwood ha proposo al CES 2003 una radio per la "HD
RADIO" a 350 dollari e tutte le maggiori case sono pronte a fare
altrettanto: il risultato sarà che ben presto i prezzi saranno alla
portata di tutti gli ascoltatori.
Il Conna portò nei mesi scorsi durante una delle ultime sedute della
Commissione dell'Autorità garante la notizia di quella che era una
primizia fra l'indifferenza dei presenti impegnati a decidere sul sistema
fallimentare (nell'applicazione) Dab, adottato in sede europea. Solo a
fine seduta un autorevolissimo personaggio, sentì la necessità di dire
al Conna che personalmente condivideva perfettamente la proposta di
cui aveva già avuto notizia, ma che solo una forte pressione da parte
degli interessati (emittenti, associazioni e industrie principalmente)
avrebbe potuto infrangere scelte precostituite e antieconomiche
adottate in sede europea.
Se non avessimo un ministro incompetente in materia, infarcito
di esibizionismo propagandistico e di chiacchiere, potremmo sperare in una
posizione propositiva da parte del nostro Paese in sede
internazionale .
Ma non ci rimane che attendere il buon senso si faccia strada; nel
frattempo, stiamo conducendo delle prove tecniche e non appena possibile
daremo una notizia che riteniamo possa dare "nuova linfa" alle
emittenti locali.
09 febbraio 2003
APPELLO
Una volta tanto lanciamo un'idea che nulla ha a che fare con il nostro
abituale lavoro di associazione.
Si tratta della pace, messa in pericolo al punto tale che di lì a poche
settimane (o giorni?) potrebbe scoppiare un conflitto dai contorni difficilmente
prevedibili.
Sono due le ragioni principali per rivolgersi alle emittenti, la pace in
primo luogo senza la quale ogni attività civile ne risulta danneggiata
se non impedita, ed il rapporto che esse hanno con gli ascoltatori ai fini
della riuscita di una iniziativa.
In breve si tratta di questo.
Considerato che che la guerra contro l'Iraq è stata decisa da tempo, nel
nostro Paese ed esattamente a Roma, Città del Vaticano, risiede l'ultima speranza
per
impedirla.
Corre voce che il Papa intenderebbe recarsi a Bagdad e restare tutto il
tempo necessario, illustre "scudo umano", per impedire con la
sua presenza la guerra.
Fatto un giro mentale di orizzonte, ci è sembrato che nessuno al mondo
abbia il potere dell'attuale Papa di richiamare alla realtà chi è
ormai preda di una sorta di ipnosi bellica apparentemente irreversibile.
L'idea di presenziare in Iraq è grandiosa e merita di essere
sostenuta da tutte le radio e televisioni
locali che potrebbero coinvolgere gli ascoltatori invitandoli a
spedire un telegramma indirizzato a: Segreteria di Stato
della Santa Sede, 00120 Città del Vaticano.
Ogni emittente quindi si impegni come meglio crede in un'opera che tende
ad evitare una catastrofe che a parte il numero incalcolabile di vittime
danneggerebbe tutti indistintamente. Oltre tutto, il dialogo diretto con
gli ascoltatori è sempre estremamente positivo e in occasioni come
questa, come non mai.
Il testo del telegramma? di estrema semplicità; per esempio:
Santo
Padre, la cristianità e i cittadini tutti dal suo viaggio in Iraq
attendono la salvezza della pace;
oppure:
Santità, il
suo viaggio a Bagdad, il più importante che mai abbia fatto, avrà la
riconoscenza di tutti i popoli della Terra;
oppure ancora, ognuno
scriva ciò che gli detta la sua coscienza e la sua sensibilità;
indirizzo: Segreteria di Stato,
00120 Città del Vaticano.
Il recupero del
prestigio e della dignità delle emittenti di cui tante volte abbiamo
parlato passa anche attraverso queste iniziative di alto valore
simbolico e civile.
Estendiamo l'appello anche a tutte le
altre associazioni: difficili congiunture come quella che stiamo
attraversando meritano vengano superate differenze che agli effetti
della pace mondiale non hanno ragione di esistere.
01 febbraio 2003
RICHIESTA D'AIUTO
Il Conna ha ricevuto la seguente
lettera:
Aiutatemi. Sono
xxxxxxxxxxx, amministratore di Radio xxxxxxxxxxxxxxx, emittente che
dopo molto tempo ha vinto il ricorso al Presidente della Repubblica
contro il diniego di concessione di molti anni fa.
Ho trasformato la
mia ditta individuale in s.r.l, ho assunto due dipendenti, ma non
posso lavorare.
Da ben due anni,
nonostante il parere favorevole del consiglio di stato, non posso
trasmettere perche' disturbato da altre stazioni che in mia
assenza hanno occupato i canali e si
sono impossessati delle mie frequenze. Cosa
devo fare? Vi
prego, rispondetemi.
La risposta tempestiva
del Conna che ne è seguita, vale per tutti coloro che sono stati
costretti a svendere la propria emittente o si sentono presi in giro,
beffati, tenuti nell'insicurezza da una settennale
"sospensiva" e quindi privati anche dei diritti previsti
dalla legge come la percezione delle provvidenze editoriali.
L'avvocato
penalista Nino Marazzita, ha ravvisato nel comportamento del ministero
delle Comunicazioni che nel 1993 ha rilasciato
"concessioni" prive di valore un comportamento che configura
il reato di truffa.
Considerato che la
Vostra lotta viene da lontano, vale la pena vi affidiate ancora ad un
vostro avvocato di fiducia che presenti una denuncia alla locale Procura
per truffa. Qualora poi vi sia stato chiesto il pagamento di canoni
arretrati, al precedente reato deve essere aggiunto quello di tentata
estorsione.
Il Conna per proprio
conto presenterà analoga denuncia, e così anche l'avvocato Nunzia De
Ceglia a nome di dieci radio cui sono arrivate somme da pagare che vanno
da 20 a 80 milioni di vecchie lire.
Qualora localmente non
sia reperibile un legale competente in materia, possiamo segnalare uno
dei tanti esperti di cui si vale il Conna (avvocati
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx o di altri ritenuti al momento più
adatti ad affrontare il problema specifico) nonché impegnarci a mettere
mettere a disposizione tutta la documentazione a supporto di una
tesi che nel tempo ha finito per affermarsi inesorabilmente..
Coordinamento
nazionale Nuove Antenne (Conna).
|