Ultimo aggiornamento:
02/07/2012 07.42 |
22 gennaio 2012
COLLABORAZIONISMI
Ci è stato segnalato inviandocelo, un articolo della rivista "Broadcast
Production" dal titolo "Benvenuto signor Ministro!".
Dobbiamo subito dire che Andrea
Rivetta, il direttore di questo periodico, insieme a quello di Milecanali Mauro Roffi, hanno
grandi colpe per aver attivamente collaborato nell'affossare sempre di più radio e televisioni
locali; lo si desume senza ombra di dubbio dall'esame storico di quanto
hanno scritto nel tempo.
Se poi non bastasse la storia, vale l'attualità leggendo quanto dice il
Rivetta nella nauseante sviolinata della prima parte dell'articolo di
prima pagina diretto al ministro Corrado Passera, mentre il seguito rivela semplicemente il nulla:
"La
conosciamo per essere l'uomo che ha "resuscitato" le "Poste e
telegrafi", trasformandone la sostanza e l'immagine. La conosciamo come
l'uomo che ha inventato i servizi bancari di Bancoposta, i prestiti, le
assicurazioni. La conosciamo per il Pacco celere 3 e per tutta la
famiglia di servizi online delle Poste che hanno preso il via con lei.
Benvenuto, le persone capaci sono sempre le benvenute.".
Se vi ha retto lo stomaco, dall'esofago al piloro, potete trarre con le
esperienze giornaliere di rapporto con la posta la veridicità di questi
apprezzamenti a
partire dalla famigerata "posta prioritaria" - un aumento mascherato -
che eliminando le "stampe"
ha reso ai cittadini impossibile scambiarsi pubblicazioni o anche un pacco di vecchi giornali se non a
costi proibitivi.
Basta poi consultare i vari listini sotto la voce
www.posteitaliane.it per
accorgersi che questo "inventore" di servizi bancari e "resuscitatore
di "Poste e telegrafi" non è stato che un privatizzatore della peggior
specie che ha prodotto solo danni.
L'articolo scritto dalla nostra cima poi, invece se non altro di
adombrare il sospetto che Corrado Passera ha rinunciato ai suoi
compiti già abbondantemente remunerati per fare il ministro al fine di
occuparsi di fatti ben più importanti (privatizzazione delle Poste,
delle Ferrovie ecc..) si perde farfugliando di compatibilità
elettromagnetica, Beauty contest, switch-off, banda larga e agenda
digitale, dimenticandosi di cominciare a preparare il congresso
dell'Aeranti-Corallo cui da tempo è ineguagliabile specialista.
Sì, perché non vi abbiamo ancora detto che in tutta la rivista i nomi di
Rossignoli e del Berrini - abituati a campeggiare in pagine e pagine di
lunghi articoli per la prima volta non sono presenti. (Numero 8
dicembre-gennaio).
Ohibò! E' il caso a questo punto di tirare gli orecchioni ad Andrea
Rivetta: "Via, muoviti! Rientra nei ranghi! Posa il violino usato con il
ministro! Imbraccia la chitarra e prepara il congresso di Aerantieccetera; quest'anno
triplicheranno gli espositori di apparati elettronici che saranno lì per
far buoni affari vendendone in quantità a radio e televisioni locali che
pagheranno con i soldi che non hanno!
15 gennaio 2012
IL GIORNALE
L'ultimo numero del nostro giornale Nuove Antenne al suo 27°
anno dalla sua fondazione che continua ad essere stampato in versione
cartacea è visibile da ieri sull'apposito sito
www.nuoveantenne.it .
Si noterà non appena apparirà la prima pagina, l'articolo dal
titolo "L'ultima canagliata" che riproduciamo in questa stessa
pagina che spiega il motivo della mancata spedizione come consuetudine
alle radio e alle televisioni di tutta Italia: l'aumento spropositato
delle tariffe postali.
E' una presa di posizione durissima comune a quella di tante
associazioni ben più importanti della nostra che sono oggi impedite
dall'infame decisione del governo Berlusconi di chiudere la bocca a
tutte quelle voci fuori del coro che potevano danneggiare gli interessi
della banda che ha sequestrato per tanti anni il nostro paese sia pure
con l'avvallo elettorale della maggioranza degli italiani.
L’ultima
canagliata
Non era mai accaduto, neppure ai tempi del
fascismo venisse impedita la diffusione dei giornali periodici, mezzi
indispensabili di comunicazione culturale e sociale.
Il governo Berlusconi fedele alla
linea P2 ha inteso ridurre al silenzio tante voci scomode
radiotelevisive e a stampa. A queste ultime, no profit, le
tariffe postali di spedizione sono state aumentate del 500 per cento.
Fatto ingiustificabile perché l’apparato postale
esistendo comunque non avrebbe gravato sullo Stato neppure di un
centesimo,
prova lampante che si è trattato di una decisione politica a sfondo
liberticida,.
Tutte le associazioni di volontariato e di promozione sociale
impossibilitate a comunicare si sono rivoltate indignate, in
particolare: Amnesty international, Greenpeace, Fondazione Don Gnocchi,
Movimento genitori Moige, LAV, Medici senza frontiere, Telethon, Unicef,
WWF Italia ecc.., senza ottenere nulla.
Aggiungiamo a queste associazioni benemerite la nostra voce chiedendo al
Governo Monti il puro ripristino delle tariffe ante 26 maggio 2010, data
dell’emanazione del provvedimento berlusconiano.
13 gennaio 2012
IL REGISTRO
Il Conna ha atteso pazientemente si concludessero quelle
che ormai - con l'attenuarsi dalle tradizioni religiose - sono
considerate le ferie invernali, per incontrarsi con la dirigenza dell'Agcom
e affrontare qualche problema rimasto nella semioscurità.
Uno di questi è quello del registro di stazione che le emittenti
televisive in digitale hanno l'obbligo di compilare secondo quanto
prescrive l'articolo 8 della delibera n. 353/11/cons che riproduciamo integralmente.
Per quanto riguarda l'analogico sia televisivo che radiofonico, in forza
all'abrogazione delle norme contenute nella legge Mammi' (articolo 20
comma 4) previsto dal Testo Unico all'articolo 54, le emittenti comunitarie e commerciali non hanno più
l'obbligo di compilare il registro di stazione.
Esattamente come avevamo detto, scritto e consigliato ai nostri
associati da alcuni anni a questa parte che si trovavano di fronte alla
decisione se pagare o meno le sanzioni erogate dall'Agcom, era bene
non farlo (esattamente come per i canoni e le tasse) aspettando
arrivassero ingiunzioni per chiedere ad un qualsiasi giudice civile di
sancire che l'abrogazione del registro prevista nel Testo Unico in ogni caso
sarebbe prevalsa rispetto a norme emanate da regioni, enti locali e autorità
varie compresa l'Agcom.
Nel caso del canoni e della tasse governative poi il discorso sarebbe
stato ancora più semplice: esse dovevano essere corrisposte dai
soli concessionari, inesistenti nel nostro paese perché per essere
tali avrebbero dovuto disporre di frequenze di trasmissione in esclusiva, garantite
e non interferite, impossibili da ottenere - se non a prezzo di un
macroscopico abuso - per la mancanza dei Piani di
assegnazione (articolo 34 comma 5 della 223/90).
Queste considerazioni faranno capire a molti quanto gli operatori radio
e tv abbiano
perso valendosi di comitati di affari/studi legali spacciati per associazioni di
categoria che non facendo assolutamente nulla sul piano sindacale, hanno
di riflesso tolto progressivamente forza al Conna e al suo
giornale Nuove Antenne, impedendo loro da autentici difensori no profit della
libertà di antenna di mantenere alto il livello di rispetto dei
politici e dell' Agcom che invece ai nostri giorni hanno toccato il
massimo dell'arroganza.
Articolo 8 delibera 353/11/cons
(Registro dei programmi e conservazione delle
registrazioni)
1. I soggetti titolari di un’autorizzazione
rilasciata ai sensi dell’articolo 3 compilano mensilmente il registro
dei programmi nel formato elettronico, che verrà definito dall’Autorità
con separato provvedimento, previa consultazione dei soggetti
interessati.
2. I soggetti di cui al comma 1 conservano, la
registrazione integrale dei programmi televisivi diffusi per i tre mesi
successivi alla data di diffusione dei programmi stessi. La
registrazione deve consentire di individuare, per ciascun programma o
porzione di programma, le informazioni relative alla data ed all’ora di
diffusione.
01 gennaio 2012
GRAZIE
Non potendolo fare singolarmente, ringraziamo tutti coloro
che ci hanno augurato un buon anno, in particolare a coloro che
hanno manifestato la speranza che l'attuale governo, pur influenzato in
modo determinante dai nemici dell'emittenza locale che hanno
dettato legge per vent'anni a tutto favore delle reti nazionali, possa
essere in qualche modo condizionato da una realtà completamente diversa
da quella del passato.
Il Conna, assicura che non si sposterà di un millimetro dalle posizioni
di sempre a difesa delle emittenti che operano sul territorio. A questo
proposito sono previsti una serie di incontri istituzionali che
potrebbero portare a notevoli risultati.
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