DAS -
DIGITAL AUXILIARY SUBCARRIERS
RELAZIONE
TECNICA
La presente relazione è realizzata per
presentare in termini di principio la possibilità di affiancare ad
una trasmissione analogica in FM stereo e RDS 2 flussi digitali
codificati secondo lo standard MPEG layer 3 (mp3) modulando con tale
sistema numerico le 2 sottoportanti ausiliarie generate da un encoder
SCA.
Ricordiamo brevemente che lo standard SCA (sub carrier auxiliary) è
utilizzato fin dai primi anni 70 nelle 2 Americhe e in Asia dove sono
tuttora in commercio i ricevitori che supportano tale standard di
trasmissione multcasting in
analogico monofonico di buona qualità, basti ricordare l'esempio di
una radio comunitaria italiana che trasmette a New-York City e Toronto
sulla sottoportante SCA di emittenti affermate.
Senza citare ulteriormente lo standard SCA del quale si potranno
utilizzare comunque in sede di codifica i generatori di sottoportante
attualmente in commercio, si tratta di modulare le 2 sottoportanti
generate a 67 e 92 Khz con uno stream digitale mp3 invece che con
audio analogico.
Per la trasformazione in sede di trasmissione da audio analogico in
flusso numerico esistono vari software in grado di assolvere il
compito, alcuni anche di libero utilizzo che necessitano
appena di un normale PC di classe Pentium, per quanto riguarda
invece l'emittente, la spesa si limita al generatore di sottoportante
(da 200 a 500 Euro circa) più 1o 2 PC a seconda se si vogliono
aggiungere 1 o 2 flussi digitali.
Per la ricezione e la diffusione dei ricevitori - a mio parere il vero
tallone d'Achille di tutti i sistemi numerici - si potrebbe utilizzare
anche un ricevitore munito di decoder SCA analogico scelto tra quelli
attualmente in commercio, opportunamente interfacciato con un PC
dotato di software dedicato (oppure con un plug-in aggiuntivo si
potrebbe usare anche il Windows Media Player).
Ma particolarmente interessante per la rapida
diffusione dello standard è
la commercializzazione di una scheda da inserire su un qualsiasi PC in
grado di provvedere alla ricezione della frequenza RF, al
riconoscimento e segnalazione della presenza delle sottoportanti
ausiliarie e alla conversione in analogico del flusso numerico
demodulato, servendosi del supporto hardware di pochi chips economici
e di grande produzione già attualmente disponibili sul mercato
componenti.
Per la scheda sono necessari: un chip dedicato per la ricezione in
banda FM 88-108 con memorie, uno per il riconoscimento e demodulazione
delle portanti SCA, uno per la conversione digitale-analogica
hardware del flusso mp3, come detto tutti e 3 già attualmente
di facile reperibilità sul mercato della componentistica.
La scheda, che se prodotta in serie non costerebbe più di 40/50 Euro,
trasformerebbe un comune PC in un ricevitore FM digitale in attesa che
l'industria - scoperto l'enorme campo di applicazione e quindi di
vendita - metta in commercio ricevitori a costi ragionevoli che
sfruttando l'effetto volano commerciale cui tante volte abbiamo
assistito, possano gradualmente entrare nell'uso comune.
Vale la pena di citare le possibilità che offre questo standard per
la possibilità di trasmettere 3 programmazioni diverse (1 analogica e
2 digitali) sulla stessa frequenza, con l'entrata in campo di voci
comunitarie attualmente escluse, tranfrontaliere multilingua, ecc., in
tutte le combinazioni possibili e sopratutto senza nuove assegnazioni
di frequenze in bande dedicate, ma su quelle attuali.
In un eventuale futuro tutto digitale ipotizzando una massiccia
diffusione dei ricevitori si apre la possibilità di un emissione su
una unica FX di ben 4 flussi digitali diversi con lo stesso principio
delle sottoportanti multiple (eliminando ovviamente l'analogico
stereo).
Va da se che la sperimentazione dello standard da parte di un certo
numero di emittenti locali e la contemporanea distribuzione delle
schede riceventi costituirebbe uno standard di fatto che ben
difficilmente le grosse aziende radiofoniche nazionali potrebbero
ignorare.
La presenza sul mercato di ricevitori a basso costo e la possibilità
di iniziare a trasmettere nell'immediato sulle FX attuali
costringerebbe molto probabilmente queste aziende ad adottare
anch'esse lo standard per non restare indietro, mettendo a loro volta
in moto l'industria che produce i ricevitori e le autoradio, la quale
già possiede la tecnologia necessaria.
Discorso analogo merita anche il televisivo che potrebbe valersi dello
spazio riservato alla seconda banda audio dedicata allo stereo per
trasmettere segnali digitali. Ma su questo torneremo a parlarne. (Danilo
Maddalon).
La
notizia era
di estrema importanza e abbiamo "bruciato le tappe" per
renderla pubblica. Ora attendiamo con altrettanta rapidità una
comunicazione da parte di quanti si sentono da un punto di vista
tecnico in grado di collaborare progettando circuitazioni digitali,
disposti ad aggiungere la loro opera a quella dei due tecnici di cui
abbiamo già annunciato la presenza.
Per prendere contatto con il Conna:
- via e-mail;
-
telefono 06/35348796.
La
risposta al nostro appello non ha tardato a farsi strada: alcuni
esperti di elettronica hanno raccolto l'invito alla sperimentazione
digitale valendosi delle attuali frequenze usate per la diffusione in
FM.
Probabilmente, hanno giovato a dare credibilità alla originale
ipotesi del numerico da noi esposta in modo schematico ma assai
credibile, i
consigli contenuti ne "l'angolo tecnico" del nostro sito.
Infatti, oltre a suggerire come realizzare una regia automatica di
basso costo, un
successo senza precedenti ha avuto il circuitino RDS reperibile per
pochi Euro che ha rivelato prestazioni addirittura superiori agli
apparecchi presentati dalle grosse case del costo di svariati milioni
di vecchie lire. La possibilità che un concorso di tecnici possa
portare alla rapida realizzazione di un prototipo -
trasmissione/ricezione - non è affatto campata in aria e non
mancheremo di tenere informati in proposito.
Un
sasso nello stagno, a proposito del digitale realizzato utilizzando la
medesima portante in banda FM. Tutti vogliono sapere, conoscere;
qualcuno come Paolo Mazzullo, titolare di una importante radio del
Lazio dice qualcosa di più:
"...Credo
che sia il futuro. Infatti lo standard mp3 ha raggiunto una buona
qualità con basso rate e non dimentichiamo che addirittura Eutelsat
sta
utilizzando lo standard mp4/ip.
Il vecchio standard imposto non decollerà mai visto che nessuna casa
costruttrice di ricevitori ha sviluppato apparecchi a basso costo.
Altresi
sono in commercio ricevitori mp3 costruiti da primarie case per la
ricezione dei programmi irradiati dal satellite Afristar di proprietà della Worldspace americana che irradiano il proprio segnale su frequenze intorno a 1,5 ghz in dth. Sono convinto che se ci fosse pressione verso il legislatore italiano si potrebbe almeno tentare una sperimentazione".
Il
Conna ritiene che gli ultimi problemi che ci dobbiamo porre sono
quelli del "legislatore" e dei permessi ministeriali
per la stessa ragione che essi non sono stati neppure consultati in
occasione dell'avvento dell' RDS.
Piuttosto, accanto a numerose considerazioni e valutazioni, diciamo,
di prospettive e funzionalità, c'è stata - salvo pochi casi - una
risposta scarsa da parte dei tecnici che dovrebbero realizzare le
interfacce necessarie per la sperimentazione.
Stante la prospettiva di eccezionali guadagni, ci domandiamo dove sia
finito il famoso "Genio italico". Tutto impegnato a
realizzare borsette, calzature e articoli di moda?
Invitiamo
pertanto gli esperti di circuitistica digitale che dispongono di
un laboratorio attrezzato e tutti coloro che hanno fatto esperienza in
tecnica SCA di mettersi in contatto con noi.
Danilo Maddalon
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