ALLARME
PER LA RADIOFONIA! |
...non lasciamoci imbavagliare
Ricorso alla Corte di
Giustizia Europea
Credevamo
di avere qualche appena qualche cartuccia da sparare invece dopo aver
parlato a lungo e più volte con commissari e funzionari della Corte
di Giustizia delle Comunità europee - come abbiamo riferito
nell'articolo Ultimissime del 18 febbraio scorso - stiamo scoprendo che a nostra disposizione c'è una
intera Santabarbara.
Quando abbiamo raccontato che nel 1994, a seguito delle domande fatte entro il
30 novembre 1993 furono rilasciate "concessioni" che
mancavano totalmente dell'oggetto che tutte le concessioni prevedono -
nel caso specifico le frequenze di trasmissione - a tutta prima
non siamo stati creduti tanto era lo sbalordimento di chi ci ascoltava.
Poi, dopo aver prodotto tutta una serie di riscontri, siamo stati
addirittura invitati ad esaurire al più presto tutti i tentativi
giudiziari in Italia per passare - qualora non ottenessimo piena
soddisfazione - al giudizio della Corte europea.
Questa sarebbe stata la strada
da intraprendere nel 1994 subito dopo il rilascio delle carte senza
valore che l'allora Ministero delle PP TT definì concessioni.
Purtroppo, nonostante i tentativi infruttuosi del Conna che invitò le televisioni a ricorrere,
apparve subito chiaro che ci si trovava di fronte ad una ben strana
situazione. E ciò, per certi versi, era anche comprensibile perché sarebbe come se ottenuto dopo un esame un buon
punteggio, uno studente contestasse un professore perché per una
qualche ragione non
aveva diritto di far parte della commissione esaminatrice.
Le "concessioni", nonostante il meccanismo vessatorio -
canoni, tasse, cauzioni ecc.. - fecero toccare il "cielo con le
dita" a quanti finalmente ottenevano un riconoscimento, tuttavia
è altrettanto vero vero che accettando quelle prese in giro si contribuiva
ad aprire una trappola in cui molti in seguito sarebbero precipitati.
Ora è giunto il tempo di mettere le cose in chiaro presentando
intanto immediato ricorso al Consiglio di Stato per completare tutti i
gradi di giudizio previsti nel nostro Paese . A questa operazione
viene nel frattempo affiancata una azione civile condotta
dall'avvocato dottore commercialista Nunzia De Ceglia del Foro di
Roma, al fine di fermare eventuali riscossioni forzate di crediti
(presunti canoni pregressi) che sarà nostra cura dimostrare che non
sono assolutamente dovuti.
Abbiamo ricevuto numerose ed entusiastiche partecipazioni alla
petizione che rivolgeremo a Bruxelles su consiglio degli stessi
commissari e funzionari di cui parlavamo all'inizio.
A questo
proposito, invitiamo ad inviare altre adesioni ai nostri indirizzi
e-mail:
conna@conna.it oppure conna@nuoveantenne.it
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