Settembre 2004

ULTIMISSIME

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30 settembre 2004
TESTO DELLA CONVENZIONE
Il testo della Convenzione stipulate tra il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri e
le Associazioni che rappresentano le imprese private di radiodiffusione sonora e televisiva in ambito nazionale e locale è pubblicato nella sezione "Documenti" di questo stesso sito e raggiungibile direttamente cliccando QUI.


28 settembre 2004
LA CONVENZIONE

Caso ha voluto che la liberazione delle due coraggiose pacifiste sia concisa con la firma della Convenzione fra la Protezione civile e le associazioni che rappresentano l'emittenza, in particolare quella locale radiofonica.

Il Grande Trionfo del commissario dell'Autorità Sangiorgi che fortemente ha voluto portare a compimento il documento di accordo, di fronte ai grossi nomi presenti a palazzo Chigi, come il presidente del Consiglio Berlusconi, il sottosegretario alla presìdenza  Bonaiuti, Gianni Letta, Enzo Cheli, Guido Bertolaso, Gasparri, Serventi Longhi della Fnsi, il prefetto Achille Serra e tanti altri, ci è apparso un po' in tono minore.

Berlusconi, raggiante, impegnato a trarre il massimo profitto politico dalla liberazione delle ragazze in viaggio nel frattempo verso l'Italia, ha dato luogo davanti alle telecamere alla continuazione della conferenza stampa che aveva appena concluso al punto che se non fosse stato per il registro della firma che è stato fatto circolare discretamente fra i responsabili delle associazioni, avremmo dimenticato il motivo per cui ci si trovava attorno all'enorme tavolo dove di solito si riunisce il Consiglio dei ministri.

In precedenza non era neppure mancato l'ormai consueto scambio di dure battute a distanza ravvicinata fra il rappresentante del Conna ed il ministro Murizio Gasparri.

La nostra associazione, durante i contatti avuti nei mesi scorsi, aveva dato il suo assenso alla stesura di una Convenzione che desse supporto alla Protezione civile perché essa traduceva in pratica quel novero di impegni nobili di pubblica utilità, tipici dell'emittenza che opera sul territorio.

Nei prossimi giorni pubblicheremo l'intero documento e tutte le "locali" nostre iscritte che vorranno far parte della fascia di servizio convenzionata con la Protezione civile non avranno che da comunicarcelo.

 

26 settembre 2004
LE "CONSULENZE"

Radio e televisioni locali sono investite da una ondata di illegalità che si aggiunge all'incostituzionalità di buona parte delle norme di legge che dovrebbero regolare il settore.

Di questo, i titolari delle "locali" devono esserne ben consci per potersi meglio difendere. 

E' noto che nell'ambiente circolano soldi, molti soldi; non è un mistero che l'interessato ad un canale tv di una grande città del valore di svariati milioni di euro pur di ottenerne il possesso esclusivo può essere indotto ad "ammorbidire" a suo favore certi giudizi tecnici da utilizzare poi come perizie, determinanti in un giudizio.

Meno noto è il meccanismo delle "consulenze", ovvero la dazione di somme consistenti alla luce del sole a beneficio degli "Ispettorati" locali.. 

La cosa funziona in questo modo. La società che gestisce un grosso gruppo editoriale radio o tv chiede una serie di consulenze a uno dei tanti circoli il quale accetta di buon grado di svolgerle.

Le misure, le simulazioni di trasmissione, le prove che ne seguono si traducono in dati consegnati al committente il quale paga e magari infine cestina il prodotto della consulenza pretestuosa.

Un autolesionista perditempo? No, un furbo imprenditore di una emittente nazionale o multiregionale che si assicura una "benevolenza" a lui favorevole durante una futura controversia con una emittente più piccola che è intenzionato a mettere in difficoltà per costringerla alla chiusura  o a cedergli gli impianti.

Le leggi vigenti di cui non ci stancheremo mai di denunciarne l'infamia, permettendo consulenze a pagamento, hanno aperto all'ingiustizia e all'abuso verso le quali  è necessario resistere con tutte le forze.

 

24 settembre 2004
UNA DOMANDA

Il responsabile di una nostra associata della Lombardia ci ha mandato questa richiesta. Qualcuno ha la risposta giusta?

Carissimi amici, pongo una domanda.
Qualcuno ha notizia o ha già ricevuto i contributi relativi al Decreto 1/10/2002, n. 225 per l'anno 2002, per i quali abbiamo già avuto conferma dal Ministero a mezzo lettera (con richiesta delle coordinate bancarie e comunicazione della cifra erogata) e dei quali esiste ancora traccia sul sito del Ministero ?
I fondi sono forse stati usati per tappare il buco in bilancio della Finanziaria ?
Grazie per le eventuali risposte.

 

21 settembre 2004
EQUIVOCI...

Erano false notizie infondate quelle che ci sono rimbalzate in associazione; sembrava che la Commissione editoria della Presidenza del Consiglio rigettasse tutte le domande di contributo elettricità e telefoni previste per legge a beneficio delle emittenti locali.  Motivo: non essersi uniformati alla legge 66/2001.

Il nostro tempestivo interessamento è valso ad apprendere dalla voce dell'attuale direttore del servizio editoria che nulla era stato deciso in questo senso e neppure i vari funzionari erano a conoscenza di deduzioni avventate.

Dal tutto se ne deduce che qualche associazione cerca di "consigliare" per il peggio tutti coloro che abbiano un qualsiasi incarico istituzionale a commettere violazioni di legge pur di distruggere quanto rimane dell'emittenza locale, quella medio-piccola, l'unica a rappresentare una voce originale sul territorio per loro fastidiosa

 

20 settembre 2004
SCIACALLI...

Ci sono stato segnalati casi di sciacallaggio da parte di emittenti locali nei confronti di altre che per ragioni diverse non hanno voluto/potuto uniformarsi  alla palesemente incostituzionale legge 66/2001.

In pratica, produttori sgangherati di pubblicità  delle prime si presentano ai clienti delle seconde, dicendo che è conveniente per loro  stipulare un nuovo contratto con una emittente destinata a "durare" nel tempo.

Se noi pensiamo che i primi casi di questa grossolana opera di diffamazione si sono registrati già a fine 2001, possiamo immaginare quali doti di serietà abbiano dimostrato  ai loro clienti (ammesso siano riusciti a convincerli) questi accattoni dello spot.

Nessuno fino ad oggi ha toccato i "Coraggiosi" - così li abbiamo definiti - che non si sono piegati, forti dei loro diritti, e se qualcuno oserà farlo, tutto potrà accadere, meno l'espulsione delle emittenti che esistono per diritto inalienabile acquisito.

A parte l'azione del Conna che non cesserebbe un momento di assistere e consigliare, politici e ministeriali ben sanno che  non potranno più  contare sugli addomesticati tar e consiglio di Stato che con i loro  magistrati consulenti in "aspettativa" dei ministeri  fino ad oggi hanno emesso sentenze in base all'aria che tirava: la sentenza 204 della Corte costituzionale del 5 luglio scorso - come è noto - ha spalancato le porte della giustizia civile.

Per finire, tutti coloro che riuscissero ad ottenere testimonianze da clienti di pubblicità lusingati dagli sciacalli non esitino a sporgere denuncia per diffamazione e concorrenza sleale.

 

17 settembre 2004
ABBIAMO GIA' DATO...

Alcune regioni per fini più di immagine che di sostanza hanno deciso di voler saper tutto ciò che per circa trenta anni hanno ignorato e per farlo si sono affidate a professorini delle università locali che spesso sanno sulla genesi delle emittenti quanto ne sa un ascoltatore comune.

Ne sono nate tutta una serie di leggi-pasticcetto - alcune delle quali particolarmente puntigliose intrise di una burocrazia d'altri tempi - che stanno mettendo in difficoltà principalmente le emittenti locali.

La regione toscana per esempio ha complicato le cose per benino e ha deciso di non accontentarsi di pochi elementi determinati esigendo ben altro.

Il direttivo del Conna esaminata l'ennesima beffa ai danni di emittenti che nell'indifferenza delle regioni e degli enti locali sono state ricattate dagli alti costi delle postazioni di trasmissione quando gli articoli 3 e 4 della legge 223/90 disponevano ben diversamente  ha assunto una posizione ben precisa.

Tutti coloro che avessero problemi nel rispondere alle numerose domande e ostacoli nel produrre la complessa documentazione richiesta, non hanno che da scrivere una bella lettera raccomandata r/r dove all'ente richiedente viene risposto che tutti i dati tecnici e commerciali sono in possesso del Ministero delle comunicazioni di Roma, reperibili in copia presso l'Ispettorato locale, non dimenticandosi i saluti finali e magari i complimenti per una così bella iniziativa a beneficio della comunità bla, bla, bla. 

Ci risulta che alcune associazioni hanno chiesto proroghe e rinvii: palliativi disonorevoli per chi li domanda che non hanno il potere di ridimensionare certe pretese ingiustificate che oggi vengono dalle regioni, domani dalle provincie, dopodomani dai comuni e via via da tutti coloro che si sentissero in futuro di non essere meno importanti di altri.

 

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