Maggio 2004

ULTIMISSIME

Archivio Ultimissime

Aggiornato al 30/06/04 09.44

 

31 maggio 2004
GIUSTIFICAZIONE

Oltre a ringraziare Arsenio D'Agostino di Teramoradiocity (Poggio Cono Te) per la sottoscrizione straordinaria a favore del Conna e del suo fondo spese legali, ci complimentiamo per la frase che ha scritto a mano sul conto corrente: "Contributo per la difesa della libertà" . 

Una volta tanto l'uso della parola libertà, dispensato in ogni occasione - specie in prossimità di consultazioni elettorali -  è pienamente giustificato.

 

28 maggio 2004
INCONTROVERTIBILE

Che il cosiddetto Digitale Terrestre fosse stato appositamente studiato con l'unico "vero" scopo di impedire a Rete 4 di dismettere le frequenze analogiche terrestri era chiaro, anche nella mente di coloro che non si occupano quotidianamente di tecnica radiotelevisiva o di informazione.
Stavolta la farsa, messa in scena e interpretata dal Ministro delle Comunicazioni Gasparri e da altre comparse è giunta al suo epilogo: l'Autorità per le garanzie (ma quali garanzie!??) nelle Comunicazioni ha finalmente stabilito che la copertura delle trasmissioni in tecnica digitale e dei programmi forniti e decodificatori è sufficiente per garantire la pluralità di voci. Conseguenza: Rete 4 è salva! 
Esulteranno finalmente i vari nipotini di Fedele Confalonieri ed avranno persino la sfrontatezza di dichiarare che giustizia è stata fatta in barba alla solita Corte costituzionale e alle leggi ordinarie (che stabilivano che un unico soggetto non può possedere tre reti televisive).
Ma cosa ha verificato l'Autorità di tanto importante? Semplicemente che la diffusione dei canali digitali terrestri fosse superiore al 50% della popolazione servita guardandosi bene  invece, di "osservare" quanti dei potenziali ascoltatori  riceve dette trasmissioni, che è quello che conta: a cosa serve "coprire" un determinato territorio se nessuno è in grado di usufruire del servizio che solo tramite un decoder esterno, costoso e di difficile installazione è possibile ricevere?.
Ma l'abbondanza dei senza vergogna nei luoghi istituzionali dal vertice a giù giù fino ai ministeriali è ormai un dato di fatto (incontrovertibile).
(C.P.)

 

27 maggio 2004
MICROEMITTENTI

In modo del tutto inatteso, a firma Giovanni PIllo che non conosciamo, ma che ringraziamo, Il manifesto di oggi (le iniziali minuscole sono come da titolo), dedica una intera pagina alla ingiustificata dismissione delle onde medie da parte della Rai.

Oltre a rendere nota l'attività della nostra associazione nel testo dell'articolo, viene dedicato al Conna un intero colonnino che riportiamo dal titolo "Microemittenti", tratto in buona parte dalla felice esposizione di Danilo Maddalon .

In aggiunta a quanto già detto e scritto, quelli che erano i 3 o 5 watt Rf che inizialmente proponevamo, oggi con l'assenza della presenza Rai la potenza potrebbe notevolmente aumentata  senza dar fastidio a nessuno, in attesa - e questo forse sarebbe il grande salto tecnologico - di effettuare trasmissioni in digitale su questa banda altrimenti sotto utilizzata che ha la proprietà di presentarsi all'ascoltatore più stabile e facilmente sintonizzabile della Mf.

La proposta del Conna quindi, è destinata a far strada; è probabile che si incontreranno resistenze da parte di coloro che non intendono perdere un millimetro del loro potere informativo, ma esattamente come ha dimostrato l'esistenza delle Telestreet, anche le microemittenti  OM riusciranno a ritagliarsi uno spazio. 


MICROEMITTENTI
Ecco la proposta dell'associazione Conna per la creazione di nuove micro-emittenti in onde medie: data la situazione caotica della banda fm dove è impensabile attivare nuovi impianti anche di piccolissima potenza, si è pensato alla «quasi pensionata» banda om, con impianti di 3 w (0.5 w se volete restare sotto il limite legale in cui l'apparato viene considerato microspia ndr) ad una distanza minima tra loro di 5 km tutti sui 1503 Khz. Su questa frequenza, non utilizzata dalla Rai né da emittenti estere con programmi in lingua italiana, si darebbe quindi la possibilità di attivare nuove radio soprattutto per le piccole comunità, non arrecando disturbo alcuno a terzi, sia per la debole potenza che si va ad irradiare e sia per le caratteristiche intrinseche della banda am che a basse potenze si propaga solo per onda di terra, onda che viene rapidamente assorbita. Inoltre l'utilizzo di frequenze è davvero minimale (una unica in tutta Italia) e il parco ricevitori potenzialmente immenso. In questa nuova banda si potrebbero convogliare anche piccole radio comunitarie, attualmente in banda fm con il segnale interferito (molte sono del tutto inascoltabili anche se concessionarie), migliorando di fatto la loro ricezione e risolvendo parte dei problemi interferenziali dell'fm. Procurarsi gli apparati di trasmissione non è ancora facile, il mercato broadcast offre trasmettitori ed antenne di potenze e dimensioni inadatte allo scopo, ma alcune note ditte vendono anche separatamente modulatori am professionali di bassa potenza. Negli Usa si trovano sul mercato trasmettitori am di bassa potenza e costruzione professionale a prezzi accessibili, mentre il mercato italiano offre 2 kits che potrebbero essere un immediato punto di partenza. Altre informazioni su www.conna.it  e www.nuoveantenne.it.

 

26 maggio 2004
VIOLENZA PURA
Vittorio Sgarbi, sia pure per un tornaconto personale, aveva avvertito su chi era il ministro delle attività culturali Giuliano Urbani, un incompetente dotato di laurea e cattedra come tanti altri ce ne sono (cliccare qui per ascoltare la voce di Vittorio Sgarbi durante un convegno), ma che perlomeno non pretendono di dirigere attività primarie dello Stato.
La sua scarsa lungimiranza ed il suo discutibile buonsenso sono provati dalla recente legge approvata con grande rapidità dal Senato (l'attuale governo sembra voler bruciare le tappe in previsione di un suo allontanamento anticipato dai centri di potere) che in modo del tutto sproporzionato si scaglia contro la cosiddetta pirateria come se fosse l'unico male esistente nel nostro paese.

La pressione di editori, case discografiche e società informatiche è evidente ed è pure lampante l'accondiscendenza che i politici affetti da "conflitto di interesse" mostrano nei loro confronti considerato che è pur sempre il medesimo capitale azionario che ondeggia e si muove di volta in volta in tutte le direzioni..
Accanto a tutta una serie di norme della legge ancora tutte da studiare per il cumulo di contraddizioni che sollevano, si capisce per esempio con tutta chiarezza che nei confronti di coloro che scaricano "file" musicali, alla sanzione amministrativa è stata aggiunta quella penale (fino a 4 anni di reclusione!) per chi trae profitto dai "file illegali" (in pratica di tutti coloro che non sono in grado di esibire la copia di acquisto); ma non basta, riscoprendo una vecchia legge del 1939, chiunque gestisca siti anche amatoriali, è tenuto a trasmettere a Roma e alla biblioteca di Firenze tutto ciò che pubblica.

Quindi radio, televisioni, associazioni non profit o di altro genere, onlus ecc.., se non si organizzeranno tempestivamente dovranno chiudere o adattarsi ad essere perseguitati dalle forze dell'ordine chiamate a dare supporto a leggi sbagliate.

L'articolo 3 e 21 della nostra Costituzione - una delle migliori del mondo  che si vorrebbe cambiare -  vengono così calpestati senza tanti complimenti. L'unica speranza che rimane è dimostrare l'inapplicabilità di una legge che non esitiamo a definire inconcepibile come la n. 66/2001 che ha imposto il cambio di ragione sociale alle ditte individuali e l'assunzione obbligatoria di dipendenti.

Mentre per la '66 sta provvedendo il Conna percorrendo tutta la trafila giudiziaria, per la legge Urbani già si stanno formando movimenti in Internet a difesa della libera espressione. 

A tutti coloro che ci leggono, raccomandiamo di seguire e farsi parte attiva di queste iniziative: l'inerzia, come è noto, può costituire una conferma, una accettazione di regole liberticide che devono invece essere energicamente respinte ai mittenti.

 

20 maggio 2004
COMA

La nostra associazione non ha grandi motivi per compiacersi dei risultati ottenuti nel difendere radio e televisioni locali nonostante abbiamo condotto una lotta impari con le unghie e con i denti, come si dice: molte voci popolari infatti hanno abbandonato per sempre la banda Fm a beneficio di macchinette parlanti, di frigide entità prive di anima, di sangue e di carattere, di circuiti in cortocircuito.

Qualche soddisfazione però ci viene dalla lungimiranza del nostro direttivo del quale hanno parte attiva oltre ai nostri iscritti quanti fanno capo idealmente alla nostra organizzazione non profit (teniamo infatti in gran conto delle loro comunicazioni/informazioni che ci arrivano per posta, per e-mail, fax o per telefono). 

Basta scorrere i numeri arretrati del nostro periodico che non a caso esordiva nel 1985 con l'annuncio che poi purtroppo si è rivelato esatto "Si preparano a farci chiudere" e proseguiva pubblicando la vignetta realizzata per Nuove Antenne da un disegnatore rimasto anonimo, visibile ancora oggi su questo sito sotto la voce dell'indice "Allarme radiofonia".

Noi del Conna non siamo né maghi né veggenti, ma come spiegare che già nel numero di novembre del 1986 ipotizzavamo nella nostra "Base programmatica" - quella che i sindacalisti di mestiere chiamano con termine tranviario "Piattaforma" -  la nascita di piccole emittenti di paese e di quartiere, tutte attestate sulla medesima frequenza impiegando piccole potenze. fatto realmente accaduto 17 anni dopo con le radio e le tv di strada?

E l'individuazione del personaggio Silvio Berlusconi del quale nel febbraio del 1986 a seguito di una sua frase infelice: "Il Milan e le squadre di calcio sono come le belle donne, costano", scrivevamo: " ..da questa perla si può capire quale filosofia e quale idea di "nuova qualità della vita " anima il Nostro: una logica petroliera tipo "Dallas", Dinasty", una concezione basata sugli "effetti speciali" studiati per assecondare, vellicare gli istinti più deleteri del pubblico che sempre meno mostra di reagire a modelli culturali che tendono a farlo regredire , spingendolo progressivamente verso la giungla e le sue leggi.." .
Tutto vero, solo che allora nessun giornale intese pubblicare queste e altre cose ritenute "politicamente non corrette", specie la stampa di un centro-sinistra idiota e presuntuoso che solo più tardi raccoglierà i frutti avvelenati della sua insipienza.

In tempi più recenti, quando il discorso era esclusivamente rivolto al Dab, durante una seduta della Commissione indetta dall'Autorità di Napoli, soli e isolati abbiamo avanzato l'ipotesi di un digitale alternativo che permettesse una transizione "indolore" meglio conosciuto come sistema Iboc. Da due anni poi, insistiamo a proporre le onde medie come possibile banda alternativa per l'analogico e il digitale sperimentando e consultandoci con i nostri iscritti dell'Associazione culturale Radio Studio X, specialisti di trasmissioni in Om.

Ce n'è abbastanza citando questi pochi punti  per rendersi conto che la nostra guida meritava di essere maggiormente seguìta  da politici e operatori del settore. 

In questi ultimi tempi poi la questione onde medie è divenuta esplosiva per la scandalosa dismissione da parte della Rai di parte del suo patrimonio OM.

Anche Mauro Roffi, direttore di Millecanali -  pur condizionato dalla rivista commerciale che dirige costretta a dedicare copertine a personaggi che hanno fatto solo del male dell'emittenza locale -  ha preso posizione, preoccupato dell'attacco a fondo del buon diritto di comunicare che oltre alle "locali" fa perno sul servizio pubblico, e ha scritto diffusamente sullo stato comatoso (da qui il titolo del presente scritto) in cui è stato ridotto il mezzo pubblico: un bene che è di tutti, fatta salva l'arroganza di certi suoi dirigenti  che hanno sempre fatto di tutto - come i giornali - per alienarsi le simpatie delle radio e delle televisioni private.

Quanto ha scritto Mauro Roffi è visibile sul nostro sito nella sezione "Notizie On Line"  oppure su www.millecanali.it. Sempre su "notizie online" sono reperibili altri elementi importanti sull'argomento su www.newslinet.it , oppure sul sito http://www.planetmedia.it/iboc190504.htm

19 maggio 2004
SIAE
A proposito della questione Siae riceviamo da Assoradio quanto riportiamo integralmente.

Che le radio esercitino una molteplice azione promozionale meritevole di essere rimborsate siamo d'accordo, non lo siamo sul "minimo garantito" perché è un metodo di non calcolo fondato sul nulla. Questo al di là di ogni possibile convenienza e per giunta variabile nel tempo:oggi un Euro, domani cento (per meglio intenderci). 
A proposito di soldoni poi, non sappiamo quali documenti siano in possesso di Assoradio, noi ne abbiamo altri.

Nella lettera Siae che ci annunciava la disdetta della Convenzione stipulata nel 1995 che ci è pervenuta nei primi giorni dello scorso febbraio, veniva precisata l'entità giornaliera dei compensi nella misura di 2.80 Euro giornalieri, ridotti a 2,32 per le emittenti comunitarie.

Quindi una "comunitaria" dovrebbe pagare ogni anno 846,8 Euro equivalenti a un milione e seicentotrentanovemilaseicentotrentatre delle antiche lire e 1.978.867 una "commerciale", più Iva e spese di segreteria. 

Conferma a queste richieste è venuta da copia di comunicazioni di mandatari locali della Siae che ci sono state inviate in fax da nostri associati.

 

" Cari amici del conna, facciamo seguito a quanto scrivete nelle vostre ultimissime per proporvi una lettura forse in controtendenza ma secondo noi meritevole di valutazione.
Perchè non pagare il minimo garantito che chiede la siae ? Il minimo in questione è -secondo documenti in ns. possesso e come abbiamo scritto nel ns. sito- di poco meno di 13 euro al mese. Quindi, ogni utente che si voglia mettere in regola potrebbe pagare anticipatamente addirittura l'intera annualità (circa 150 euro all'anno oltre iva e spese di segreteria versate una sola volta trattandosi di un unico versamento). Perchè diciamo questo ? Perchè (riflettete bene) pagando alla SIAE questo obolo, intanto si eviterebbero tutte le ripercussioni ben note e ormai definite legittime da vari Tribunali; in secondo luogo, la SIAE sarebbe costretta a rilasciare l'autorizzazione che, come si sta stabilendo nei vari Tribunali, legittima anche alla registrazione dei file musicali su nastro o altro supporto, scongiurando così azioni di altri parvenue del diritto d'autore, e in terzo luogo perchè così facendo anche le emittenti avrebbero diritto a farsi riconoscere quella quota di diritti connessi che spettano loro in quanto la SIAE si fa pagare dagli esercizi commerciali che sentono una radio nel proprio negozio. Pensateci bene, dunque: il nostro invito è, in soldoni, a pagare una scheggia per poi andare a chiedere una bella trave, tutti insieme e magari sotto l'egida del conna. Siamo ovviamente a vostra disposizione per condividere gli studi e le ricerche fatte da noi prima che da chiunque altro e che dimostrano quanto diciamo a proposito del diritto delle radio a farsi pagare anche loro i suddetti diritti connessi. Sarebbero cifre da capogiro, perchè la normativa -pensate- prevede che tali diritti non decadono per ben 50 anni.
Cordiali saluti ".

 

Attendiamo comunque notizie su conna@conna.it da quanti sono interessati all'argomento  .

18
maggio 2004
MEDIUM WAVE

Le agenzie di informazione hanno riportato oggi il seguente comunicato del Conna:

" L'attacco di smantellamento del mezzo radiotelevisivo pubblico di comunicazione è in atto, scoperto e preciso negli intenti: togliere ai cittadini un loro bene svuotandolo dall'interno passo dopo passo.
L'ultimo misfatto ai danni della Rai seguìto alla legge Gasparri è la decisione di cessare le trasmissioni in Onde medie. 
Da qualche giorno, quella che era la rete di comunicazione radiofonica di base, tutt'ora ascoltata da una miriade di ricevitori è stata spenta: un delitto verso il quale nessuna voce importante si è levata.
Un comunicato Rai parla di "razionalizzazione" e di accorpamento delle tre reti in una sola; anche questa è una truffa. A Roma per esempio, nella banda delle Onde medie, oltre alla onnipresente Radio vaticana, si ascolta un solo debolissimo segnale della Rai proveniente da monte Ciocci mentre i grandi impianti di Santa Palomba sono stati disattivati 
E' augurabile che qualcuno si accorga di questo ennesimo misfatto e abbia qualcosa da dire in proposito".


17 maggio 2004
SFRONTATEZZA
In un precedente articolo reperibile negli arretrati di "Ultimissime" avevamo definito poco pulito l'atteggiamento della Siae nei confronti delle radio e delle televisioni locali.  

Non ci eravamo sbagliati, anzi,  il nostro era un giudizio per difetto considerato il gioco sporco e sfrontato della sua attuale dirigenza.

Oltre a ripristinare il famigerato e illegale "minimo garantito" in vigore dal 1995 (una cifra fissa slegata completamente dai ricavi dell'impresa) e  nonostante una nostra diffida, la Siae ha rotto i patti basati su conteggi percentuali - si badi bene- e non su delle cifre arbitrarie sottoponibili ad aggiornamenti o indicizzazioni imponendo balzelli del tutto arbitrari. 
Per ottenere questo risultato, saltando a pié pari ogni norma di buona creanza, si è scelta come controparti le solite associazioni collaborazioniste che non hanno esitato a svendere ancora una volta gli interessi delle emittenti locali.

A questo punto, mentre consigliamo tutti indistintamente gli interessati di continuare a pagare esattamente quanto la Convenzione prevedeva, neppure un centesimo in più rigettando ogni altra deduzione, in previsione di ricorrere -  magari insieme ad altre associazioni alla magistratura -  (già nel caso dei "diritti connessi è stato stabilito un accordo), invitiamo quanti ci leggono ad inviare subito al nostro indirizzo conna@conna.it brevi scritti a commento  di questo ennesimo sopruso indicando anche eventuali questioni specifiche.  

04 maggio 2004
COMUNICATO
Avvisiamo i nostri lettori che da alcune settimane i nostri indirizzi e-mail sono bersagliati dall'invio incontrollato di messaggi pubblicitari non richiesti (spam) contenenti spesso anche virus. Analogamente accade che messaggi (anch'essi contenenti virus) con mittente uno dei nostri indirizzi di posta elettronica vengono recapitati ad ignari utenti, con un rischio molto alto di infettare i computer riceventi. Per porre un freno a tale situazione divenuta ormai intollerabile abbiamo deciso di cancellare temporaneamente i seguenti nostri recapiti: adesioni@nuoveantenne.it, conna@nuoveantenne.it, nuoveantenne@nuovantenne.it . Inviando posta a tali indirizzi da questo momento si riceverà automaticamente un messaggio di mancato recapito.
Consigliamo ai nostri lettori di cestinare immediatamente i messaggi e-mail apparentemente provenienti dalla nostra associazione che non abbiano una chiara indicazione nell'"oggetto" (diffidare dalle frasi scritte in lingua inglese) in quanto non sono originate dal nostro sistema.

 

04 maggio 2004
NOTIZIE ON LINE
Rilanciamo un commento di Newslinet sulla Legge Gasparri che vi invitiamo a leggere cliccando qui. Nonostante questo nuovo provvedimento sia in linea con la consolidata tendenza a voler affossare il diritto all'accesso ai mezzi di informazione, si intravede una possibile via di salvezza per tutte quelle radio locali che non hanno voluto o potuto adeguarsi alle incostituzionali imposizioni previste dalla 66/2001.

 

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