Aprile 2009

ULTIMISSIME

Archivio Ultimissime

Aggiornato al 28/05/09 08.52

22 aprile 2009
LA SORPRESA
Alla forte domanda di radio e televisioni locali viene una  improvvisa risposta dal mondo ecclesiastico che con molta intelligenza ha trovato vie d'uscita in una situazione apparentemente chiusa: un certo numero di stazioni sono da tempo apparse in Emilia Romagna  e hanno una caratteristica in comune, quella di operare "fuori banda".
L'ultima nata è a Castel San Giovanni (Piacenza) per iniziativa di un parroco emerito monsignor Risposi, e come le altre, ha evitato di aggiungere la sua presenza in piena banda di modulazione di frequenza accontentandosi di restarne ai margini.
Considerato che l'operare al di sopra di 108 Mhz poteva dare - sia pure teoricamente - qualche problema interferenziale con i servizi aeronautici, è stata scelta una frequenza al di sotto degli 87.5 Mhz.
Il problema del ricevitore è stato poi brillantemente risolto utilizzando radio FM "starate" quanto basta, acquistate per pochi euro in massa direttamente dai fedeli di tutta la città.
Il principio di occupare una frequenza inusata che non interferisca con altri o altre in quelle zone dove esistono punti di trasmissione completamente liberi è sacrosanto e non si vede il motivo per cui un bene comune debba restare inutilizzato.
Quale magistrato che abbia correttamente capito i termini della questione potrà pronunciarsi contro chi esercita il legittimo diritto costituzionale di comunicare con gli altri? 
Ci provino ispettorati e repressori assortiti a intervenire,  i religiosi sostenuti dai fedeli sapranno difendersi e se le persecuzioni si facessero insopportabili di intensità simile a quelle di Nerone e Diocleziano resterebbero pur sempre le catacombe dove rifugiarsi con microfoni e attrezzature di trasmissione.


18
aprile 2009
3a BANDA VHF
Mercoledì scorso si è tenuta a Roma Eur presso la DGPGSR una riunione in merito alla ricanalizzazione della III banda Vhf, presente per il Conna l'architetto Bruno De Vita.
Il resoconto di quanto è stato deciso lo si può leggere sul giornale telematico dello Studio Lualdi
 - http://www.newslinet.it/notizie/tv-ricanalizzazione-banda-iii-vhf-possibile-uno-slittamento-del-termine-di-giugno-2009 che ha all'interno della commissione presieduta dall'ingegner Francesco Troisi un suo rappresentante nella persona del dottor Morgan Peyrot.

11
aprile 2009
LA LETTERA
A volte per rendere maggiormente comprensibile una lettera dobbiamo operare piccole modifiche nella forma; di quella che pubblichiamo - dopo aver chiesto all'autore di firmarla con il suo nome - non abbiamo toccato assolutamente nulla.
E' uno scritto amaro, consapevole di ciò che accade, ma che presenta un ottimismo di fondo che molti editori hanno perso. Servano queste osservazioni a dare nuovo impulso alla resistenza di quanti - come noi del Conna -  non si arrendono di fronte ai soprusi e che intendono continuare ad affermare i loro diritti costituzionali e di lavoro.

Buongiorno, sono Paolo Ferri di RADIO CARISMA HITPLAY, Vs. Associato.
In questi giorni, frequentando alcuni Forum, uno su tutti quello di MB STUDIO, il noto software di gestione che mette a disposizione questo punto di contatto tra Editori, amanti del Settore e operatori della Radiofonia, sono rimasto profondamente colpito dal senso di solidarietà manifestato da tutti i Soggetti che lo frequentano.
Dalla piccola alla media Azienda Radiofonica, passando per le web radio, che hanno in Bilancio solamente spese e, salvo qualche rara eccezione, nessun introito, una mobilitazione senza precedenti è stata messa in atto per diffondere spots, creare solidarietà e sensibilizzare sul dramma che ha colpito la Popolazione dell'Abruzzo e l'Italia intera.
Credo che le mie sensazioni siano condivise, anche perchè noi tutti agiamo in un clima terribile, aggravato dalla recessione economica che stiamo attraversando, ma senza mai perdere quel romanticismo, quel mattone fondamentale che ci ha spinto a creare le ns. Aziende, portandole avanti nonostante l'indecenza delle vessazioni alle quali siamo quasi quotidianamente sottoposti.
Tutti Voi del CONNA, che da sempre avete fatto Bandiera di questa sensibilità, non temendo di gridare in ogni occasione quello che succede ormai da piu' di 20 anni, potete certamente intendere tutto questo.
Mi chiedo se non sia il caso di fare presente al Presidente della Repubblica, al Consiglio dei Ministri e alle Autorità in generale, per quanto poco o nulla possa aver peso, come ancora una volta un Patrimonio di immenso valore come quello rappresentato dalle Emittenti Radiotelevisive Locali, si sia distinto per intraprendenza, umana solidarietà, abnegazione al senso civile, mettendo in secondo piano i propri calpestati interessi economici e mostrando un cuore dalle dimensioni incalcolabili.
Sembra incredibile che la moneta di scambio, con cui queste persone vengono ripagate per la propria disponibilità e generosità, possa essere ulteriormente tollerata.
Sono perfettamente conscio che io stesso, e per primo, devo spronarmi a fare ancora di piu' in questo senso, ma intanto permettetemi di ringraziare ancora una volta volta tutte queste Persone, quotidianamente impegnate nella difesa dei loro sogni, contro chi di professione calpesta e distrugge nella logica contorta del profitto a qualsiasi costo e dell'abuso e, naturalmente, la Vs. Associazione per l'impegno profondo profuso nell'opera di mantenere la dignità delle Emittenti Locali.

Con affetto Paolo Ferri  (TOP MEDIA Srl)


08
aprile 2009
NOTA DI SERVIZIO
Abbiamo inviato a tutte le emittenti di cui avevamo l'indirizzo e-mail, indicazioni essenziali su come comportarsi in occasione delle prossime elezioni europee.
Quanti non avessero ricevuto il relativo documento possono inviarci al più presto una richiesta al nostro indirizzo:
conna@conna.it

07
aprile 2009
I "DIRITTI" DELLA MOGLIE
L'industria discografica che a differenza di altre impiega in proporzione al fatturato pochissima mano d'opera, ha un ascendente fortissimo sui politici i quali sono sempre pronti a confezionare leggi sotto dettatura quando hanno un tornaconto personale.
Per la loro natura multinazionale, esse possono agire facilmente e indisturbate in tutto il mondo scegliendo di volta in volta le orecchie più sensibili ai loro interessi. In Italia trovarono un terreno cedevole nel berlusconiano Giuliano Urbani che dette luogo ad una legge mostruosa che nonostante la sua illiberalità, paradossalmente non fu attaccata da nessuno:  né dall'opposizione parlamentare del momento e neppure in sede giudiziaria e costituzionale.
A compensazione di tante complicità però abbiamo trovato una lunga lettera pubblicata da Interlex di cui pubblichiamo un passo breve ma significativo:
"...Il dibattito che si è sviluppato sulla questione ha denunciato soprattutto la tassazione degli apparecchi di registrazione e dei supporti di registrazione (cassette, videocassette, CD vergini, memorie di massa, etc.). Si tratta chiaramente di un balzello odioso, che ogni cittadino dovrà pagare alla SIAE sulla base della presunzione che lui compia la duplicazione per uso personale di opere protette, anche se poi, eventualmente in concreto, non la compie affatto. E gli importi prefigurati di questa imposizione sono assolutamente sproporzionati"
Dopo aver vendemmiato in Italia, i discografici hanno spostato la loro azione lobbistica in Francia dove il presidente Nicolas Sarkozy, pensando probabilmente anche ai diritti musicali di sua moglie, ha favorito l'approvazione di una ennesima legge definita "Ridicola" da buona parte dell'Assemblea.
Cosa prevede più o meno ci è stato detto dalla cronaca: il distacco del collegamento Internet (adsl) dopo un avvertimento e l'invio di una lettera raccomandata a coloro che scaricano da Internet musiche, film o altro.
Il ministro della cultura Cristine Albanel (la Urbani francese) ha risposto alle critiche vantando una "Francia che oggi è pioniera".  Le ha risposto la "verde" Martine Billard dicendo che sarebbe fiera se la Francia non fosse pioniera dell'assurdità.
Per fortuna le forzature, le esasperazioni fuori misura di certe situazioni finiscono quasi sempre per colpire chi le impone e questa legge giudicata inapplicabile - già superata dall'evoluzione tecnologica del Web - farà la fine che merita.


03
aprile 2009
I RINVII
In proporzione alle comunicazioni che ci sono giunte ci siamo resi conto che in tanti si trovano nella situazione descritta nel precedente articolo.
Ci è stato detto da più parti: saremmo disposti a partecipare ad una Class Action, perché non la promuovete?
Diciamo le cose come stanno. La Class Action è stata - oseremmo dire -  imposta durante il breve governo Prodi dall'Intesa dei consumatori cui il Conna è particolarmente legato, al punto da sentirla anche un po' nostra.
Ebbene, l'attuale governo ha operato un primo rinvio, poi un secondo e a tutt'oggi non si sa quando sarà possibile valersi di questo dispositivo di legge che in altri paesi - Stati uniti in testa - è largamente utilizzato fin dalla notte dei tempi.
Applicare la Class Action dipenderà dalle vedute o meglio dalle convenienze dei "berlusconidi", sensibili ai desiderata delle grandi aziende che temono di veder turbati i loro affari da azioni collettive. Tuttavia, crediamo non sia necessario aspettare i comodi della signora Marcegaglia o di altri che temono rese dei conti da parte delle aziende che rappresentano perché, ritornando alla legge 66/2001, ci sono ragioni a sufficienza per adire da parte di un qualsiasi imprenditore radiofonico la strada giudiziaria.
Da tener presente che oltre ad essere defraudati dei rimborsi editoriali previsti per legge, la questione dei dipendenti si riflette anche sulla prosecuzione dell'attività delle radio commerciali nel momento in cui si rendessero stretti i controlli su ciascuna emittente.
Tanto vale quindi pensarci prima e risolvere lo scandalo giuridico della eliminazione delle ditte individuali e l'obbligo di assumere dipendenti.


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