ULTIMISSIME - Archivio Marzo 2002

31 marzo 2002
L'ASSOCIAZIONISMO
Ci sono state poste domande a seguito dell'articolo che precede sulla "par condicio", in particolare quella più ricorrente è stata: "Non era meglio che le emittenti locali fossero lasciate libere da ogni condizionamento?".
La considerazione ci tocca come associazione ed è bene fissare qualche punto importante che ancora una volta serva a qualificarci.
In campo ecologico, assistenziale, economico, religioso o altro esistono aggregazioni animate da persone che ritengono di svolgere una attività utile al paese e alle persone. L'associazionismo è presente non solo in Italia (fiorentissimo) ma in tutto il mondo e coloro che si fanno carico di condurre materialmente una organizzazione, conoscono in partenza i sacrifici che dovranno affrontare di tempo di impegno e a volte anche di proprio denaro.
A fianco di questi sodalizi, come in ogni campo, esistono i doppioni (i primi esempi che ci vengono in mente sono quelli dei funghi velenosi e della gramigna che riescono a confondersi molto bene con le colture sane). 
E' così che fra una quindicina di associazioni di consumatori  esistenti in Italia pochissime hanno alle spalle persone degne di rispetto, le altre brillano per la velocità con cui intascano le sovvenzioni statali e le quote di iscrizione di coloro che credono in una loro azione benefica. 
Il risultato che ne deriva è catastrofico perché le "associazioni" nate per puri scopi speculativi e di potere sono poi quelle a disporre di capitali, parte dei quali investono per farsi pubblicità al fine di perpetuare la loro presenza e nascondere la loro totale inettitudine.
Questo stato di cose spiega la pericolosità degli alimenti in vendita nel nostro paese: frutta e verdura cosparse di sostanze cancerogene per soddisfare le pretese della grossa distribuzione che chiede prodotti sempre meno marcescibili, burro che contiene poco prodotto pregiato addizionato con dannosi grassi animali  di pessima qualità; la generalità dei dolci e margarine fabbricati con "olio vegetale", definizione con cui si maschera l'impiego intensivo dei famigerati olio di cocco, di palma e di palmisti che secondo noti nutrizionisti  ledono lentamente le coronarie e l'intero sistema circolatorio degli esseri umani, e così via.
Il campo radiotelevisivo non si è sottratto alla legge che potremmo definire della gramigna e del fungo avvelenato e non è qui il caso di ricordare le enormi differenze che intercorrono fra una associazione e l'altra.
(Continua).

28 marzo 2002
SBALORDITIVO FEDELE
La capacità di saper guardare lontano è una caratteristica del Conna facilmente dimostrabile al punto che se l'intera categoria avesse seguito puntualmente i nostri suggerimenti fin dai tempi più lontani non si sarebbe trovata a dover subire le angherie più assurde.
Possono solo darci amaramente ragione quanti facenti capo magari ad altre associazioni, sono stati costretti a cedere definitivamente la propria emittente ricordando il titolo del primo numero del nostro Nuove Antenne "Si preparano a farci chiudere"; sembrava una previsione catastrofica, qualcuno ci accusò di fare dell'allarmismo, invece era semplicemente una constatazione lungimirante.
Oggi le agenzie - ormai ieri, scriviamo che è notte fonda -  hanno riportato una notizia che ci ha letteralmente sbalordito: il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri ha invocato forme di vigilanza sull'informazione simili a quelle della Rai e l'ampliamento della "par condicio" ai Tg e alle trasmissioni radiotelevisive anche oltre il periodo elettorale.
Non è forse quanto avevamo scritto nel numero di novembre del 1999 (chi lo ha conservato lo consulti) sotto il titolo: "Una sintesi del progetto"?
Allora grande scandalo, accese polemiche con le associazioni, culminate nel ricorso al Tar da parte della Frt con il conseguente rinvio alla Consulta di cui si attende ancora il pronunciamento. 
Oggi, alla luce delle gravi disparità informative che via via si sono andate evidenziando - soprattutto in campo televisivo -  ciò che sembrava azzardato si sta mostrando perfettamente praticabile al punto che Il buon senso alla fine siamo convinti che finirà per prevalere anche nel senso di  una semplificazione delle macchinose norme contenute nella legge di "Par condicio" inutilmente complicate dai burocrati dell'Autorità garante di Napoli che non si sono resi conto delle difficoltà di applicarle.


21
marzo 2002
PIOGGIA SUL BAGNATO
Ieri alle ore 17 riunione al Ministero delle comunicazioni per esaminare il "Decreto interministeriale concernente contributi alle emittenti radiofoniche locali". In apertura dell'assemblea. presieduta dal sottosegretario Baldini, il ministro Gasparri è intervenuto brevemente per ricordarci il suo interessamento ai fini dello stanziamento del fondo destinato alle emittenti locali. 
Sì, ma quali imprese ne beneficeranno? 
Ancora una volta tutto sembra finalizzato a privilegiare le grosse imprese che vantano alti fatturati, personale impiegato in particolare giornalisti. Continua in sostanza a perseguitare radio e televisioni locali l'ancoraggio alle valutazioni dell'articolo 16 della legge Mammì che per primi ne denunciammo la pericolosità  quando nessuno aveva rilevato la forte carica eversiva rispetto all'articolo 21 della Costituzione (ricordate la "potenzialità economica" e la "presenza sul mercato"?). 
Al sottosegretario Baldini, sono state fatte alcune osservazioni conseguenti di cui speriamo tenga conto. 

18 marzo 2002
IN BREVE
Negli ultimi giorni, su quanti ci hanno chiamato, due su tre ci hanno chiesto, sapendoci impegnati in una serie di azioni giudiziarie, se al Conna necessitano soldi . 
No, cari amici, non ci serve nulla. In questo modo di vampiri, di succhia soldi a tradimento, una volta tanto è con grande soddisfazione da parte nostra che possiamo rovesciare la famosa frase trasformandola in: "Avete già dato, avete già dato".
La raccolta di sottoscrizioni effettuata lo scorso anno e amministrata con attenzione e rigore ci sta permettendo di svolgere tutte le azioni  necessarie per la difesa della categoria. 

12 marzo 2002
I CALZONI
Si è riunita ieri alle 14.30 la "Commissione per l'assetto del sistema radiotelevisivo" per il territorio. Da diversi lustri il Conna fa parte di commissioni che sono rimaste senza più muoversi ai buoni propositi iniziali e nonostante la buona volontà del consigliere Baldoni che ne è responsabile, non ci aspettiamo grandi novità perché se il ministro Gasparri era orientato a darcene di buone, occasioni per cambiare radicalmente le cose non mancavano già all'atto del suo insediamento.
La conferma che solo la magistratura possa far giustizia (convinzione questa che abbiamo espresso già dal marzo scorso in occasione dell'approvazione della legge n. 66) ci è venuta da una trasmissione mandata in onda da una emittente televisiva locale romana dove il ministro Gasparri, in compagnia di Rossignoli rispondeva alle domande poste da un ossequiente intervistatore.
Dovevate vederli.
Intanto l'accostamento anche fisico fra Cric e Croc balzava evidente, ma ciò che dava conferma era la scoperta volontà di farsi da spalla l'un con l'altro, aggiungendo con reciproco zelo ciò che l'altro aveva dimenticato di dire.
Per un ministro che è già ardito si presenti ad una televisione locale - inevitabilmente parte in causa - diventa addirittura immorale stabilire un sodalizio con l'esponente di una sola associazione escludendo di fatto tutte le altre.
Saranno magari amici per la pelle, uniti nel comune credo di dare addosso alle radio e televisioni locali, due sederi in un solo paio di brache, tuttavia, quando si presentano in pubblico, in quelle condizioni, dovrebbero almeno avere il pudore di comprarsi due calzoni
(Mario Albanesi).  

10 marzo 2002
SARCASMO
Ecco la pubblicazione delle due lettere promessa ieri. Quella che segue per prima è da considerare una lettera campione che abbiamo scelto per la sua stringata pacatezza e perché rispecchia lo spirito presente in tante altre:

Con la presente, dandoVi pieno riconoscimento della determinazione e dell'impegno sempre profuso - ma in quest'ultimo periodo con un convincimento veramente encomiabile - in difesa dei diritti di noi piccole emittenti locali, continuamente calpestate da governi di sinistra ed ora di destra, Vi comunico la mia piena adesione alla PETIZIONE che avete deciso di presentare alla Corte di Giustizia della Comunità europea in ordine alle gravi e continue ingiustizie subite dall'emittenza italiana a partire dalla legge 223/90 in poi.                                                                                                                                                                                                          109 NETWORK  (Renato Azzalini)

La seconda merita una domanda all'Aer Anti che speriamo sia abbastanza sarcastica  a parziale soddisfazione per le vanterie che hanno perseguitato, inquietato e indispettito tutto lo schieramento associazionistico radiotelevisivo.
Il Conna infatti, neppure ai tempi in cui poteva documentare l'iscrizione di 650 fra radio e televisioni, mai aveva avuto il cattivo gusto di utilizzare i numeri come un ariete per darsi più importanza e aprire porte che devono invece essere spalancate a tutte le associazioni nazionali.
Non tenendo neppure conto delle numerose emittenti che hanno abbandonato in massa l'Anti, molte delle quali sono oggi nostre iscritte, la domanda è questa: dopo aver letto la lettera che segue, il numero di
1141 emittenti rappresentate reclamizzato più volte da Aer Anti su periodici specializzati, sarà scalato se non altro di una unità?
 

Gentili amici del CONNA, con la lettera che Vi inviamo in allegato abbiamo rassegnato le dimissioni dalla ns. associazione AER. 
Certo, dopo tanti anni è stata una decisione sofferta, ma la storia della legge 66/2001 ci ha reso delle belve. 
Prossimamente sul ns. sito www.radioantenna.com pubblicheremo le nostre e-mail inviate all'AER per chiarimenti circa la summenzionata legge e le loro ridicole risposte.
Ora aderiremo al Conna.
Per ciò che riguarda la petizione alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee Vi preghiamo inviarci istruzioni in merito.

Cordiali saluti.

Luigi Briotti - Radioantennamusica - Terni

09 marzo 2002
COLORATA DI ROSSO
C'è indignazione in quanti ci chiamano, ma anche commiserazione per la sintesi della sentenza che abbiamo fatto conoscere. Ci si domanda a quali livelli sia scesa la giustizia e qualcuno ci ha ricordato il sopratitolo del nostro giornale di dicembre che così anticipava il titolo "Giustizia umiliata": "Un degrado che appare inarrestabile". 
Come si vede, siamo piuttosto disincantati se già nel dicembre scorso  anticipavamo ciò che poi abbiamo conosciuto questo mese di marzo, ma niente paura, stiamo percorrendo tutti i gradi della magistratura italiana come i Commissari della Corte di Giustizia Europea ci hanno consigliato di fare. 
La prossima tappa sarà quella  - come abbiamo già annunciato - del Consiglio di Stato: se quei giudici riterranno di riformare la sentenza del presidente Marzano sarà un gradito (e doveroso) gesto giuridico di riparazione, altrimenti nessuno ci fermerà in direzione di Bruxelles se nel frattempo avremo fatto un buon lavoro con la petizione di cui stiamo preparando il testo che invieremo in posta riservata.
In margine, vorremmo venisse notato l'ottimo lavoro fatto con i nostri avvocati per chiudere ogni possibilità di pronunciamento con un comodo diversivo, dovuto ad un cavillo, ad un vizio di forma, ad una qualsiasi imperfezione del ricorso che avrebbe offerto al presidente Marzano una comoda scappatoia per uscirne nel più totale disimpegno. No, questo non è avvenuto; siamo riusciti a "costringere" Marzano a pronunciarsi con un si o con un no (sulla costituzionalità delle due norme contestate) e secondo il punto di vista del suo occhio lo sono. 
La motivazione chi non l'avesse letta la trova nell'articolo che precede. Colorata di rosso.

                                                    *    *    *
P.S.   A domani con la pubblicazione di due belle lettere arrivate oggi.

06 marzo 2002
RIDERE RIDERE
Una notizia che rallegrerà i nemici delle radio e televisioni locali viene dal Tar del Lazio che ha emesso una sentenza politica e niente affatto giuridica a seguito del ricorso presentato dal Conna insieme ad alcune radio.
Il presidente del "collegio" della II sezione Filippo Marzano - parliamo soprattutto di lui perché sia il consigliere Luttazi ed il consigliere relatore Riccio erano due neofiti - invece di rinviare alla Corte costituzionale i due punti controversi e basta come noi avevamo richiesto, ha messo del suo dando la seguente l'interpretazione" che riportiamo in libera sintesi.

"l'obbligo di trasformazione delle ditte individuali in società non sottrae la possibilità di effettuare lavoro autonomo, basterà che il titolare della ditta....faccia parte della società; e quanto all'obbligo di assumere due dipendenti non è che una conseguenza della creazione...della società".
Sbalordimento a parte, non la tiriamo troppo per le lunghe perché stiamo promuovendo una iniziativa come associazione che ben difficilmente gli avvocati aavrebbero il coraggio di prendere per il timore di rendersi "nemici per la vita" i magistrati (ecco un vantaggio che il Conna ha su altre associazioni): stiamo infatti mettendo a punto una denuncia che presenteremo a quello che è considerato il CSM (Consiglio superiore della magistratura) dei magistrati amministrativi. Al presidente, chiederemo se ritiene sostenibile che vengano emesse da un magistrato sentenze del genere.
Contemporaneamente stiamo presentando un ricorso al Consiglio di Stato per veder riformata la sentenza del dottor Marzano e una denuncia per truffa ed estorsione nei confronti del Ministero delle comunicazioni: la truffa per aver rilasciato "concessioni" ....truffa nel 1993/94, e l'estorsione dedotta dal tenore ricattatorio delle lettere che pretendono canoni pregressi con la minaccia di iscrivere a ruolo la percezione di somme che nessuno ha il diritto di chiedere se non ha dato (come è avvenuto) nulla in cambio (nel caso specifico le frequenze di trasmissione mai rilasciate).
Inoltre, partiranno tutta una serie di ricorsi amministrativi promossi da singole radio per intanto fermare qualsiasi azione coercitiva, e con la petizione che presenteremo alla Corte di giustizia delle Comunità europee apriremo la strada di riserva estrema di Bruxelles.
Non stupiamoci quindi di nulla e pensiamo a difenderci; a proposito 
di risate poi, ricordiamo la legge dell'ultimo.